C'erano poche stelle in quella zona dell'universo, ma questa era una situazione assai normale in quel punto dello spazio noto come ammasso di Oròstar: un agglomerato di massicci buchi neri peraltro non inusuale nella vastità del cosmo. La rarità assoluta che lo rendeva unico si trovava nel suo centro, nelle cui vicinanze stazionava in quel momento un astronave Aurelliana Oxterziana.
Da diverse settimane gli scienziati stavano approfittando del loro turno di studio per recuperare informazioni sull'oggetto verso cui erano puntati tutti sensori: MRsp-BH777 meglio conosciuto come il doppio buco nero.
Il comandante aveva fatto portare il vascello spaziale in posizione di sicurezza e poi si era messo in attesa dell'esecuzione dell'espansione, un fenomeno senza pari nell'universo, secondo le modalità anticipate dai calcoli della sezione di astrofisica del pianeta Terra.
Chissà da quanto tempo si produceva quell'evento, nessuno era ancora riuscito a darne una datazione eppure, da quando era stato scoperto, ogni volta gli scienziati rimanevano col fiato sospeso come fosse la prima, perché la dilatazione avveniva in un tempo assolutamente breve in rapporto alla vastità dello spazio che veniva ricoperto e anche quella volta, col solo trascurabile scarto di una settimana, l'oggetto si estese prendendosi lo spazio ipotizzato con tutto il suo contenuto. Si fosse trattato di un buco nero standard, se mai di standard si potesse parlare per quegli strani fenomeni spaziali, tutta quella zona avrebbe dovuto illuminarsi e brillare come se milioni di stelle ammassate collassassero contemporaneamente a causa di tutta l'energia prodotta, ma DBH era tutto fuorché un buco nero regolare e fu come se la luce si spegnesse e l'oscurità calasse quasi di colpo su quella parte di universo.
I raffinati sensori dell'astronave registrarono l'avvenimento e crearono i nuovi nuclei di memoria da aggiungere ai precedenti. Al rientro gli scienziati lo avrebbero studiato e catalogato trasferendo i risultati all'interno di un Cubo NE*.
Successivamente l'astronave venne riposizionata, secondo le richieste degli scienziati, in una zona accanto a una stella di classe M rimasta fuori dall'ingordigia del doppio buco nero e trascorse il resto del suo turno in plancia in assoluta tranquillità.
Dopo pranzo discese nella sua cabina e riprese la lettura dei due libri, di cui uno tecnico e uno di svago, iniziata il giorno prima.
Il comandante era l'unico oxterziano presente sulla nave aurelliana e quindi l'unico a possedere la particolarità di un doppio cervello in grado di far spostare i suoi due occhi separatamente. In effetti, a prima vista, poteva sembrare simile a un fladres degli altopiani, col lobo frontale accentuato, ma ad una più attenta verifica si evidenziavano le differenze. Queste diversità divenivano più evidenti studiandone i comportamenti. Gli oxterziani erano stanziali e sedentari esattamente all'opposto dei flandri. Ed infatti il comandante oltre alla plancia e alla sua cabina, in quei mesi già trascorsi presso DBH, conosceva personalmente solo pochi altri luoghi dell'astronave.
La sirena di allarme risuonò in tutta la nave e il suo anello, nello stesso istante, gli inviò uguali segnali di apprensione. Abbandonò la lettura e uscì immediatamente dalla cabina. In certe situazioni l'animale dal quale si era evoluta la sua razza sapeva agire rapidamente. Prese l'ascensore verticale e in un attimo raggiunse il ponte di comando.
Il suo secondo e il resto dei turnisti in plancia stavano osservando lo spazio esterno attraverso la olofinestra.
Un oggetto sconosciuto era comparso a poca distanza dando prova di sé facendo accendere i led e gli strumenti di controllo, invadendo con la sua presenza i monitor e gli schermi esterni.
Uscita dal nulla, la forma evanescente fluttuava nello spazio, diafana eppure materiale. Aveva preso alla sprovvista i tecnici e tutti gli strumenti di rilevazione perché là, dove si trovava adesso, fino a un attimo prima c'era solo il vuoto.

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Una luce fra le stelle
Science FictionNuova storia dopo: "Il respiro dell'Universo" Un pericolo incombe nello spazio. Una razza di distruttori è giunta da un altroverso ed elimina chiunque gli si voglia opporre, perché la guerra è il senso della loro esistenza. L' astronave aliena si di...