39_Persistenza della memoria

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Apollo rientrò nella sala di rigenerazione a stabilizzare il programma di riconversione in attesa di ricevere notizie, mentre gli altri due si allontanarono dirigendosi verso la sala conferenze.

Tikal attivò l'olocomputer e aprì la comunicazione verso Arzos usando il codice fornito da Kant. Pochi istanti dopo comparve Marjan.

«Buongiorno Tikal, spero che la sua rigenerazione corporea sia stata ottimale. Buongiorno anche a lei Kant.

Non comincia bene, pensò il Professore, è troppo formale.

Poi percepì un cambiamento, c'era qualcosa di diverso nella sua persona.

Da parecchi anni non aveva più avuto rapporti diretti con Ermit e di conseguenza con la sua fedele assistente. I capelli scuri ora erano più lunghi e fluenti ma non era solo quello, c'era qualcosa d'altro, quello sguardo non era lo stesso presente nei suoi ricordi. Su Arzos le rigenerazioni non alterano la fisionomia delle persone, i più integralisti finiscono spesso col morire di vecchiaia.

La sua IA locale stava di certo registrando la scena e avrebbe potuto chiedere a essa quale fosse la differenza, ma non era quello il momento, lei era solo un tramite verso il loro reale obiettivo e Tikal arrivò subito al punto.

«Si, è andata molto bene e ringrazio ancora il team dei vostri scienziati ma adesso ho una emergenza, avrei bisogno di parlare con Ermit, subito»

Marjan non cambiò espressione. Lo Chanti era una persona importante e autorevole, il cui valore era indiscutibile, ma lei era l'assistente del Primo Sen ed era avvezza a trattare coi potenti di tutto l'universo, nemmeno la Regina dei Maghi le creava timore. Solo la direttrice Leona poteva suscitarle qualche imbarazzo. Quando le parlava pareva potesse leggerle nel profondo, attraversare lo spazio siderale e guardarla dove nessuno era mai giunto.

«Mi dispiace ma, come ho riferito ad Apollo, il Primo Sen è molto occupato e la contatterà appena possibile.»

Solo in quel momento il Professore si rese conto della differenza che andava cercando su quel viso ed era talmente evidente e palesemente davanti ai suoi occhi da non averla notata subito.

Marjan aveva un delizioso nasino e questo le conferiva un'espressione diversa, proprio quella differenza percepita immediatamente dalla sua mente.

«Capisco Marjan, le chiedo ugualmente di disturbare Ermit, lo faccia per me ma anche per quello che rappresento per il vostro popolo. Gli faccia il mio nome e, se fosse così gentile, aggiunga questo mio ricordo. Qualche tempo fa, su Karleden, ho incontrato Song e mi ha fatto una rivelazione molto interessante, e appena sarà possibile ne metterò al corrente anche Dana. Ecco, gli dica proprio questo.»

La comunicazione fu interrotta e l'assistente andò a riferire la richiesta perché, sebbene gli Chanti si fossero ritirati da molto tempo su Karleden, Tikal rimaneva sempre la persona a cui dovevano la salvezza del loro pianeta da un meteorite.

«Cos'è questa storia Tikal, e chi è Song?»

«È un canarino. Lo regalai a Ermit e lui lo teneva nel suo ufficio. Ci si era affezionato a tal punto che poco prima della sua morte ne impose il trasferimento su Karleden.»

Per la prima volta, da quando erano usciti dal pianeta, Kant vide l'amico sorridere.

«Non hai idea di quante cose mi ha raccontato e quanti segreti custodisca.»

Su Karleden non esistono differenze tra persone e animali, ricordò Kant, all'interno del pianeta ogni abitante, qualunque cosa fosse prima di entrare, una volta trasformato è in grado di comunicare con chiunque senza alcun problema. Ripensò al lungo tragitto effettuato insieme a Dolbos che fuori dal pianeta aveva vissuto, in forma animale, insieme al suo padrone/amico Cormalto: una razza di viaggiatori da tempo estinta e i cui unici rappresentanti si trovavano sul pianeta paradiso.

Una luce fra le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora