Leona si alzò presto quella mattina a differenza delle precedenti. Si diede un velo di crema sul viso osservando il suo corpo ancora perfettamente tonico davanti allo specchio poi, completata la sua routine quotidiana, scese di sotto.
La taverna era avvolta da una luce opaca e brumosa e la locandiera stava riassettando gli spazi comuni. Chiese la colazione e poi si fermò davanti a una finestra. L'albero di fronte con le foglie ocra variopinte, alcune tendenti al giallo altre al rosso, adesso era solo un'ombra, pareva un fantasma. La sera prima si era coricata presto, non c'era molto da fare al Giardino in quella stagione e per lei ancora meno.
Mentre le apparecchiava la tavola la proprietaria, vedendola pensierosa guardare quel panorama offuscato, le spiegò trattarsi di una situazione climatica normale per quel periodo. Nebbie improvvise calavano fino al suolo per poi sfumare più o meno rapidamente e durante l'arco della giornata si alternavano a periodi di cielo sereno e luminoso.
Le stagioni nei Giardini non erano poi così diverse da quelle sulla Terra. Sull'intero pianeta solo l'acqua non era così abbondante e le zone aride erano più numerose. Ma in quella parte i giardinieri avevano fatto un lavoro incredibile. Non esistevano prove di un intervento dei flandri anche se tutto lasciava credere il contrario. Una volta Tikal le aveva parlato di una razza di ingegneri botanici. La loro presenza nell'universo aveva lasciato rare tracce e la scomparsa risaliva a un tempi lontano. La Storia dell'universo, degli oggetti da cui è composta e soprattutto delle razze che l'anno attraversata nel corso del tempo era sempre stato un argomento di grande fascino per lei e poteva aiutarla a risolvere le domande fondamentali dell'esistenza.
A un certo punto aveva pensato di riuscire a rispondere a quegli interrogativi ma poi le sue scelte l'avevano condotta in un luogo oscuro e sconosciuto. Non era la donna che pensava di essere e doveva ricominciare dall'inizio per ritrovare sé stessa. Quel luogo in cui era tornata forse possedeva la risposta oppure aveva solo perso tempo anche stavolta.
Aveva sentito parlare di spedizioni notturne da parte degli ospiti, in particolare durante la stagione calda. Andavano in cerca di qualcosa di cui non conoscevano la natura, il sentimento o la materia ma di cui bramavano la scoperta e ciò non gli permetteva di riposare. Allora si riunivano in piccoli gruppi e si recavano al Giardino, in un momento differente, tentando di trovare quanto di giorno non gli era stato concesso.
Ne chiese notizia alla locandiera e questa le confermò quanto aveva appreso in passato e poi anche un ricordo. Una volta tre suoi ospiti erano usciti dimenticando il monile. La mattina dopo non erano ancora rientrati e una squadra di giardinieri era uscita alla loro ricerca rinvenendoli dopo qualche ora, stanchi e affamati, sulla riva di un ruscello. Il monile poteva interferire con la loro ricerca e quindi lo avevano lasciato volutamente in camera.
Conosceva il dolore e quanto possa far compiere atti sconsiderati o far nascere idee sbagliate e per questo non ne rise perché anche lei, a quel riguardo, aveva commesso sbagli e anche molto peggiori.
Terminata la colazione aveva lasciato l'edificio e adesso camminava lungo il percorso sterrato che in quel punto fiancheggiava il Giardino.
La nebbia si era fatta ancora più fitta e non l'aveva abbandonata per tutto il tragitto tuttavia in quel momento stava iniziando a diradarsi, proprio come le aveva raccontato la signora al villaggio, ed infatti era già in grado di vedere più avanti, fino alla curva, dove il sentiero proseguendo scompariva alla sua sinistra.
Continuò ad avanzare con più sicurezza e giunse in breve nei pressi dell'ingesso del Giardino. Poco più avanti si sedette su di un masso incontrato lungo il ciglio del sentiero.
Doveva attendere una persona.
Da una delle tasche del vestito estrasse un involto di carta. Protetto all'interno c'era un pezzo di torta, fatta con frutta di stagione, donata dalla locandiera dopo aver notato quanto le fosse gradita.

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Una luce fra le stelle
Science-FictionNuova storia dopo: "Il respiro dell'Universo" Un pericolo incombe nello spazio. Una razza di distruttori è giunta da un altroverso ed elimina chiunque gli si voglia opporre, perché la guerra è il senso della loro esistenza. L' astronave aliena si di...