01_All'ombra dei ciliegi in fiore

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Dana entrò nell'edificio principale dell'università di Kioto. Raggi di sole filtravano dalle grandi olofinestre dietro di lei.

L'atrio era quasi deserto in quel momento in cui le lezioni erano in pieno svolgimento. Solo qualche docente entrava o usciva dalla facoltà di matematica.

Mentre camminava, l'uguisubari scricchiolava palesemente sotto i suoi piedi e lei approfittò della sala quasi vuota per divertirsi a tenere l'andatura usata dagli allievi di quell'unità didattica per camminare in quel luogo ed essere riconosciuti dalla serie precisa dei suoni emessi dal pavimento. Un ritmo particolare con cui il primo direttore di quella facoltà poteva identificare anche a occhi chiusi i suoi studenti.

In quel modo giunse davanti alla reception.

Normalmente avrebbe dovuto trovarsi di fronte un programma olografico a cui chiedere le informazioni ma quel giorno era evidentemente particolare perché la postazione era occupata da una signora.

Fisicamente dimostrava circa 30 anni, un'età già avanzata sul pianeta Terra, benché l'aspetto non significasse proprio nulla in rapporto all'età effettiva. La pelle infatti appariva liscia e solo osservandola attentamente si poteva notare qualche lieve increspatura, segno di una rigenerazione abbastanza recente e mirata ad ottenere quel risultato esteriore.

Misurare l'esistenza trascorsa facendo ricorso agli anni era un concetto non più usato da parecchio tempo nei 27 Pianeti Superiori dell'universo: quella signora infatti avrebbe potuto averne venti o anche mille, e forse era proprio la seconda possibilità quella ad avvicinarsi di più al vero.

Il tratto distintivo di lei era il candore della pelle, quasi diafana e i grandi occhi neri così difformi da quelli dei suoi antenati e questi si illuminarono appena la riconobbero.

«Buongiorno Dana, è una gradita sorpresa rivederla e poterla riconoscere come appartenente a questo luogo.»

«Buongiorno a lei Sig.a Yukiko, è piacevole anche per me incontrarla qui, in persona.»

«La ringrazio Dana. Oggi è un giorno particolare. I tecnici stanno installando un nuovo programma olografico e questo dovrebbe semplificare il mio impegno di gestione dei transiti e poi ho approfittato per avere un contatto diretto con le persone.»

«Davvero ammirevole la dedizione al suo incarico, la funzione di accettazione qui a Matematica è sempre impeccabile.»

«La ringrazio di nuovo Dana. Chi stava cercando?»

«Il professor Shiro precisamente.»

«Ha un appuntamento fissato?» Chiese Yukiko per cortesia pur conoscendo già la risposta.

«No, in effetti.»

La Sig.a Yukiko era un'istituzione in quel luogo. In realtà non si limitava a filtrare gli arrivi e talvolta le partenze come fosse soltanto una receptionist ma era il punto di riferimento per tutti i professori dell'ateneo, il centro attorno a cui gravitavano le agende degli appuntamenti di tutti i docenti che demandavano a lei praticamente tutta la propria giornata professionale. La sua memoria era prodigiosa ancorché votata a quel preciso incarico assunto fin da quando aveva terminato gli studi.

Nessuno di tutti gli straordinari programmi disponibili ai suoi utenti avrebbe mai potuto sostituirla degnamente perché lì, in quel luogo, nessuno li avrebbe mai usati al suo posto.

Il programma a cui la signora faceva riferimento, all'inizio della conversazione, era quindi assolutamente inutile e l'assistente olografico presente in sua assenza svolgeva unicamente le funzioni simili a quelle del portiere di un palazzo del XXI secolo.

Yukiko osservò un attimo l'orario olografico sospeso staticamente a mezzaria al centro della sala poi di scatto volse lo sguardo verso una persona bassa e tarchiata diretta verso una delle Porte.

Una luce fra le stelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora