Era quella parte dell'anno in cui il vento soffia leggero ed i raggi di Faris si fanno più intensi e accarezzano dolcemente Okonoghar: il pianeta dei Maghi, invogliando a passeggiate pomeridiane, dopo aver espletati i propri compiti nella collettività.
Luschva e Mshadi camminavano vicino alla siepe di calicanto ormai sfiorita, lei lo guardava rapita mentre lui le raccontava del suo ultimo viaggio su Terra. Quel pianeta non finiva mai di stupirlo per la sua bellezza e per gli antichi monumenti. In particolare le stava narrando di una città edificata sull'acqua, composta di piccole isole intersecate da canali e con ponti a fare da collegamento. Gli abitanti, nell'antichità, si spostavano da una terra all'altra su strane e affascinanti imbarcazioni.
Lui era appena tornato dopo aver partecipato a una riunione dei Pianeti Superiori in cui aveva appoggiato la delegazione terrestre circa la creazione di un progetto volto al sollevamento di questa città dall'acqua in cui nel passato era sprofondata. Naturalmente la decisione sarebbe stata presa collegialmente ma il voto favorevole dei Flandri sarebbe stato molto importante e lui aveva speso parecchio del suo tempo a parlarne con la loro giovane guida: il Magno Ocanorès.
Mshadi era il suo compagno, l'unico uomo che avesse amato con quella intensità di cui non aveva mai pensato di essere capace. Alto ben più di lei, occhi neri, carnagione scura dovuta anche alla sua vita all'aperto. La notte scioglieva i capelli ondulati, lunghi quasi quanto i suoi, e le faceva perdere la testa.
In passato era stato anche la loro Guida. Successivamente, sebbene ancora giovane, aveva trasmesso il compito al suo allievo migliore, poi divenuto in seguito padre di Luschva. Aveva raggiunto quella decisione spinto dal desiderio di viaggiare per conoscere altri mondi, il primo della loro gente a farlo, e perché secondo lui era giunto il momento di uscire dall'anonimato in cui il popolo di Okonoghar si era avvolto fin dal principio, da quando avevano completato la migrazione.
La loro razza era pronta, aveva raggiunto le qualità necessarie per dare inizio al compito al quale da sempre si erano preparati.
Quando tornava, portava regali e storie incredibili su posti favolosi. Tutte erano innamorate di lui ma lui aveva scelto lei.
Camminando giunsero all'albero piantato il giorno della nascita di Luschva. Ormai era divenuto molto alto e voluminoso, e con la sua ombra ricopriva parecchio spazio attorno a sé. Lui stese un telo e poi ci si sedette sotto assieme a lei. Di seguito le porse lo scialle per coprirle le spalle e quindi proseguì la narrazione del suo viaggio.
Di tanto in tanto si volgeva a guardare la sua compagna. Gli era piaciuta subito, con quell'aria così pulita e vagamente ingenua. I capelli neri, lisci, le scendevano fino alle reni e quella frangetta sulla fronte, a quanto sembrava assai di moda fra le ragazze in quel periodo, lo intrigava particolarmente e poi era la figlia di Manto, loro Guida e suo amico personale. Recentemente si erano rivisti e avevano discusso dei diversi avvenimenti accaduti durante la sua assenza e, tra questi, Manto gli aveva rivelato di aver riscontrato una crescita notevole delle capacità della sua figlia minore, molto più di quanto si sarebbe aspettato, e come queste avessero ormai raggiunto quelle di sua sorella Azena.
In effetti, la maggiore, da parecchio tempo aveva dato prova di grandi qualità e nelle sue intenzioni avrebbe dovuto succedergli nei suoi compiti ma ora, proprio dopo i progressi dimostrati da Luschva, stava riconsiderando la sua scelta.
La Guida gli aveva confidato di aver notato diversi cambiamenti in Azena. Era divenuta più cupa e silenziosa, spesso si assentava senza dire nulla e Manto gli aveva espresso tutti i suoi timori. Infine, come gesto di amicizia, gli aveva chiesto di starle più vicino per capire quali erano i motivi di questo comportamento. Manto, in quanto padre, non si sarebbe mai attentato a leggerle la mente.

STAI LEGGENDO
Una luce fra le stelle
Science-FictionNuova storia dopo: "Il respiro dell'Universo" Un pericolo incombe nello spazio. Una razza di distruttori è giunta da un altroverso ed elimina chiunque gli si voglia opporre, perché la guerra è il senso della loro esistenza. L' astronave aliena si di...