Capitolo Uno

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Ero un po' preoccupato per la mia situazione. Quella scienziata mi aveva visto, sapeva chi fossi e come mi chiamassi in codice.
Così, chiusi l'album di fotografie, e investigai un po' di più su di lei.
Se non sbaglio si chiamava Shiho. Il suo nome in codice? Sherry. Il suo cognome invece era meno chiaro, più sbiadito. Ricordo che era la più intelligente tra gli scienziati dell'organizzazione nonostante all'epoca avesse appena compiuto la maggiore età.

Mi avvio velocemente al computer e faccio una piccola ricerca su delle università nel territorio di Beika. Ormai si sentiva al sicuro lì, l'organizzazione non la intimoriva più.
So anche che non si è mai mossa da casa del dott. Agasa perché li ha tutto il laboratorio a sua disposizione. Procedo dunque la mia ricerca filtrando i risultati con gli istituti di medicina nelle vicinanze del suo quartiere. Quattro risultati... troppo facile.

Entro illegalmente nei registri delle classi della prima in elenco senza però trovare nessuna studentessa con il nome di quella scienziata. Entro in quelli della seconda e della terza ma ancora nulla nemmeno qui. Finalmente trovo tra i registri del quarto ateneo il suo nome: Shiho Miyano, 19 anni, massimi voti in tutte le materie. Un dannato prodigio.

Ricordavo vagamente la sua figura ma non mi ero mai fermato a guardarla per più di 1 minuto. Capelli rossi che cadevano fino alle spalle con un po' di frangetta, occhi grigio-azzurri e delle labbra sottili ma invitanti. Quella divisa non la valorizzava a dovere. Chissà come starebbe con meno stoffa addosso.

A mente pulita proseguii il mio progetto. Una volta lì mi sarei solo dovuto assicurare che mi conoscesse per minacciarla. In caso contrario, l'avrei lasciata alla sua tranquilla vita. Ma non era così semplice ingannarmi. Avrei stanato qualsiasi menzogna da parte sua, se me ne avesse detta una.

Passo dunque alla mia iscrizione nell'istituto della ragazza, aggiungendo il mio nome a diversi corsi da lei seguiti, cosa alquanto semplice per un esperto informatico come me.

Il mio piano era perfetto: domani sarei tornato a Beika, dopodomani sarei stato semplicemente un nuovo studente appena arrivato e avrei sicuramente già guadagnato popolarità grazie al mio carisma.

Mi sarei avvicinato a Shiho per poi minacciarla, magari mettendo in mezzo anche i suoi amici come quelle tre ragazze: Ran, Sonoko e Masumi. E perché no? Anche Shinici.

Farà meglio, dunque, a tenere la bocca chiusa.

Continuo a fissare la sua immagine con attenzione. Il suo viso... mi ricordava tanto lei.

Una volta rifinito il piano nei minimi dettagli, cenai con calma ripensando alla mia cara Vermouth.

Libero, leggermente irritato, la bottiglia di Brandy del tappo. Verso il liquido nel pesante bicchiere dalle preziose venature di vetro. Era un set di valore che mi aveva regalato la donna che per qualche motivo stimavo molto.

Era sempre una spietata assassina ma aveva qualcosa di diverso dai restanti membri dell'organizzazione. Prima di sparire assieme a Gin e Vodka mi lasciò un biglietto da visita con sopra il suo unico contatto. Era presente anche una breve nota sotto il numero:

"Solo per le emergenze, dolcezza."

Avevo una sorta di rapporto speciale con Vermouth, una donna davvero affascinante sotto ogni punto di vista, e quel modo con cui si rivolgeva a me non faceva altro che aumentare le nostre fantasie.

Non ne ero innamorato, no. Era una sorta di innocente gioco tra noi che nulla toglieva alla nostra seria professionalità qualora avessimo dovuto adempiere ai nostri incarichi come membri dell'organizzazione.

Finito di gustare la deliziosa cena accompagnato dal dolce ricordo di Vermouth e dall'amaro sapore del Brandy, preparo velocemente una valigia e dopo una rapida sosta in bagno per la generale igiene personale mi recai a letto.

Prima di prendere sonno ripercorsi mentalmente le fattezze della ragazza immaginando lo stupore che avrebbe mostrato sul viso nel rivedermi.

Soddisfatto della bella immagine mentale della ragazza, mi decisi a dormire.

Tieniti pronta, Sherry.

La mattina seguente, dopo una rapida doccia e sistemate le ultime cose nella mia innocua valigetta di sicurezza per documenti, tra cui le mie preziose armi da fuoco e il portatile, mi avviai alla stazione del treno che mi avrebbe portato a Beika.

Una volta arrivato alla mia cabina, in attesa della partenza, cominciai ad osservare i passeggeri che si avviavano ai propri posti passando davanti alle porte della mia sezione privata. L'ho sempre fatto. D'altronde sono dotato di buone capacità deduttive e mi piace osservare la gente per scoprire che personalità hanno o semplicemente perché stanno andando via da Osaka.

D'un tratto vedo passare una persona con un non so che' di familiare.

Sarà stata una mia impressione ma dei capelli così biondi li ho visti solo addosso ad una persona nella vita: su Vermouth.

Realizzo però che lei non rischierebbe mai così tanto di farsi arrestare solo per rivedere la sua amata Sweet Angel.

Sì, anche se sembra una persona senza cuore, lei ha voluto sempre bene a quella ragazza misteriosa, a me ancora sconosciuta.

Ritorno a fissare fuori dal finestrino e mi addormento...
Quando vengo svegliato dal tipo dei biglietti.
UFFFF, vabbé. Le passo il mio biglietto per poi ridarmelo e lasciarmi in pace.
Dopo poco, eccomi.
Sono a Beika.
Ritorno a casa!
Ho un appartamento vicino al caffè (bar "POIROT", se preferite) in cui lavoravo.
Sistemo le valige appena arrivo. Poi preparo la mia vasta collezione di pistole in un posto sicuro, infine, esco per farmi un giro.
Mentre cammino...non ci posso credere!
Stringo forte i pugni e la mascella prima che mi possa riconoscere...
Come posso dimenticarmi di lui?
Andatura fiera, cappello nero in testa con giubbotto in pelle nero.
Poi quei capelli di un nero pece, occhi verde smeraldo e corporatura robusta. Sempre con una sigaretta o in bocca o in mano.
Si ne sono certo.

Continua...

Note:
• "Lei" non è Shiho, ma una donna che Amuro (Rei) ricorda con nostalgia.

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