"Vermouth, la posizione. Ora." minacciai.
"Vediamoci al nostro solito e speciale pub notturno. Lì vedrò cosa ti serve." stavo per riagganciare quando disse: "Ah, un'ultima cosa: se mi parli ancora così o se la situazione non mi piace o non mi interessa, puoi scordarti la mia collaborazione." rise ma sapevo perfettamente che non scherzava "A dopo dolcezza." e terminò la chiamata mandandomi un bacio.
Non ero però in vena di giochetti vari. Volevo solo arrivare in un luogo sicuro, per lei.
Maledizione, non riesco a togliermela dalla testa. Quando Gin mi diede l'ordine al telefono non mi sembrava vero. Finalmente non avrei più dovuto seguirla, né minacciarla perché avrei dovuto solo premere il grilletto e fare fuoco alla testa. Ma ho disobbedito, diventando automaticamente come lei. Dopo una mezz'ora in macchina finalmente arrivai al pub dove solitamente Vermouth ed io venivamo a bere dopo aver terminato qualche missione.
Era questione di tempo prima che la trovassero, che 'ci' trovassero. Un signore che picchiettò sul finestrino mi distolse dai miei pensieri.
"Mi scusi, qui c'è il parcheggio privato. Se vuole sostare deve consumare all'interno del pub e successivamente pagare il tempo di sosta dell'auto."
"Vermouth avanti non ho tutto il giorno per i tuoi stupidi giochetti. Entra." dissi senza mezzi termini.
"Che noia. Io speravo di bere qualche bicchierino insieme almeno..." ghignò per poi salire. Si tolse la maschera rivelando così i suoi lunghi capelli biondo platino, molto simili ai miei. Abbassò la visiera davanti a sé per specchiarsi e sistemarsi il trucco. Tipico.
Sapevo di poter contare su di lei. Nonostante fosse spesso saccente e irritante, era davvero intelligente e astuta oltre che piena di risorse.
"Vedo che sei in buona compagnia..." disse continuando a mettersi il rossetto "che c'è adesso ti piacciono di più rosse?" sghignazzò alludendo al mio gusto sessuale.
"In verità ho sempre avuto un debole per le rosse, e tu lo sai bene." contrattaccai ironico. "Il favore che ti devo chiedere è questo: proteggila, tienila da te per 2-3 giorni. Non posso ucciderla, non voglio che muoia. È chiaro?" dissi più serio che mai.
"Caro, se provi dei sentimenti per questa ragazza sei proprio messo male. Se non riesci ad ucciderla tu, il ché già di per sé mi delude molto, posso sempre farlo io" rispose facendomi poi un occhiolino. Stavo rischiando molto in questo momento. Non solo la mia reputazione all'interno dell'Organizzazione, ma anche la mia stessa vita per presunto tradimento.
Strinsi i pugni e mi avvicinai pericolosamente alla donna che mi ritrovavo davanti. Non si scompose di una virgola anzi, mi sorrise. "Fallo e il tuo stupido segreto verrà finalmente a galla." minacciai.
"Ok, ok, che noia!" mi scostai e lei si accese una sigaretta. Ci furono alcuni attimi di silenzio, poi emise il fumo. "Diciamo che Gin non sarà molto contento di sapere che Sherry è ancora viva e vegeta." fece un secondo tiro "sinceramente, anche io non ne sono proprio felice. Ma se questo può servire a mantenere la tua deliziosa boccuccia chiusa e a farmi avere qualcosa in cambio da te, per me va più che bene" continuò lei "D'altronde, mi piace tenerti in pugno di tanto in tanto." sorrise accarezzandomi il viso teso.
"Vermouth, io probabilmente non avrò molto tempo per ricambiare il favore... dimmi rapidamente ciò che vuoi."
Fece un altro tiro. Più lungo stavolta. Si voltò verso il finestrino e dopo qualche minuto di silenzio espresse il suo desiderio:
"Non morire Bourbon."
Potevo negarlo quanto volevo ma c'era un legame tra noi. Non direi sentimentale, no. Era più come una versione femminile di me stesso, così come io lo ero per lei.
"Vieni anche tu. Non so cosa farmene di questa ragazzina tutta sola. Non mi piacciono molto i traditori. D'altro canto, aiutandoti non sarei molto coerente. Ma faccio come più mi pare e piace. Che ne dici? Se vuoi, le posso insegnare ad intrattenere davvero un uomo... come te." ridacchiò tanto per infastidirmi. Non aveva idea di quanto quell'immagine allettasse la mia mente ma ora avevo bisogno che stesse bene, che stesse meglio. "Sai bene che se uscisse da casa tua morirebbe. Fai solo in modo che stia meglio. Oggi resto da te: devo pianificare alcune cose importanti. Domani mi allontanerò per un po'" conclusi.
"Cosa..." sentii finalmente la voce di Shiho "dove... sono in ospedale?" era molto confusa a causa della contusione alla testa. "Andiamo." dissi deciso a Vermouth. Lei scese dalla macchina, pestò a terra il mozzicone, mise il casco rigorosamente nero e salí sulla propria moto. Ci guidò fino alla sua lussuosa villa privata poco fuori città. Presi in braccio Shio senza il minimo sforzo e con estrema attenzione. Mentre la guardavo così indebolita, innocente e stordita tra le mie braccia, non riuscivo a smettere di pensare all'idea di Vermouth. "Amuro... dove siamo?" disse con un tono leggermente spaventato "se devi uccidermi fallo subito. Che aspetti!" cominciò a dimenarsi arrabbiata. Non fu un problema per me continuare a sorreggerla fino alla camera degli ospiti della villa. "rispondimi maledizione! Dove..." sentivo che stava per perdere i sensi un'altra volta da come piano piano mollava la presa dalla mia camicia. Vermouth intervenne facendole inghiottire una piccola pasticca a forza e facendogliela mandare giù con dell'acqua. Inutile dire che la versò inevitabilmente anche sulla camicetta. Dopo qualche minuto si addormentò.
"Cosa le hai dato?" chiesi dubitando, in parte, delle buone intenzioni della donna. "Calmati dolcezza, è solo per ridurre stress e dolore e per stabilizzarla, anche se per poco tempo." sorrise. La feci sdraiare supina su un divanetto. La coprii e accesi il caminetto elettrico presente nella stanza. "Prendo alcune cose e torno. Bisogna vedere se la testa e la caviglia hanno qualche danno serio. Mentre sono via cerca di non approfittarne" ghignò lei. Scomparse poi dietro la porta. Facile a dirsi. Ora, oltre a baciarla, vorrei farle sapere che non sono qui per ucciderla. Mi sedetti sulle ginocchia accanto al divanetto sul quale era sdraiata. Dormiva e tremava al tempo stesso. Le presi la mano e le misurai la temperatura superficialmente, giusto per avere un'idea della sua attuale situazione. Non era calda anzi, era troppo fredda per i miei gusti. Dovevo pensare velocemente a un piano.Carissima/o lettrice/ore
eccoti un nuovo capitolo...
spero come sempre che anche questo ti sia piaciuto.
Ho tante idee in testa
su come finirà quest'opera...
Perché si,
sta giungendo alla sua fine.
Grazie mille per tutto il supporto che
che mi dai,
lo apprezzo davvero tanto!
Al prossimo capitolo allora!
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Zero || Bourbon
FanfictionBourbon, sconvolgerà la vita di Sherry, una brillante scienziata nascosta dietro una vita normale dopo aver combattuto la guerra finale contro l'organizzazione in nero. Lui possiede la tipica apparenza del bravo ragazzo, gentile e onesto in tutto c...