Capitolo Diciannove

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Dopo aver parlato anche di Gin e Vodka, meno simpatici di Vermouth, abbiamo parlato di noi. Capiamoci, nel senso di squadra.

Lei è la mia cosiddetta 'amica di fiducia'.
L'unica di cui mi possa fidare.
Spero.

《In ogni caso, sono tornata anche per un favore, caro Bourbon.》

《E quale?》dico sospettoso.

《Dobbiamo uccidere un paio di personcine, ti va?》dice mentre si ritocca il trucco con l'aiuto dello specchietto dell'auto.

《A meno che tu non voglia... abbandonarmi》chiude il rossetto e sposta lo sguardo quasi rattristato su di me.

Io, invece, appena sento quella parola mi incazzo, e le rispondo quasi violentemente.

《No, ovvio che no, mai! Dimmi chi e lo facciamo, anche subito.》dico determinato e con aria sicura. Del resto, sono un tiratore precisissimo.

Le vedo fare un sorrisetto soddisfatto e mi dice la via del palazzo da cui dobbiamo freddare quel 'paio di personcine'.

Dopo il lavoretto, saluto Vermouth e le faccio giurare di non sparire più come in passato.

Mi serviva presente. E io, per lei, ci sarei stato.

Il giorno seguente, a scuola, la lezione scorre veloce e prima che me ne accorga è già suonata la ricreazione.

Vado in giardino e mi accendo una sigaretta.

Fumo da quando ho memoria, per così dire. Spesso vedere il fumo fuoriuscire dalla mia bocca così elegantemente mi fa concentrare di più in ciò che faccio.

Comunque noto che ho gli occhi di molti puntati su di me. Giusto, popolare o no, se fumi sei stupido. O sei un delinquente. O sei figo.

Non che m'importi più di tanto ciò che pensino.

《Non hai visto il cartello "proibito fumare"?》

Dietro di me sento questa voce bacchettona e il suo profumo delicato, un misto di rose e fiori di ciliegio. Mi perdo tra le note della sua fragranza, fantastico per un momento di assaporare la sua pelle profumata e morbida.

《Allora?!》mi sgrida spazientita.

Io torno in me, tolgo la sigaretta dalle labbra e mi giro verso la rossa.

《Ora che mi ci fai pensare, no》dico sorridendo e facendo fuoriuscire il fumo.

La vedo tossire e sventolare in fretta la mano davanti a lei.

《Cosa c'è? Non sopporti il fumo?》rido ancora più divertito.

Sherry

Si avvicina al mio orecchio e sussurra:《Eppure dovresti esserne abituata, visto il posto dove hai lavorato》

Un brivido gelido percorre tutta la mia schiena. Ma non mi scompongo.

《No, solo... non sopporto chi fuma.》rispondo fredda alla sua supposizione.

《Sei proprio ipocrita.》dice inarcando le sopracciglia in uno sguardo deluso.

《Come prego?》sbotto quasi offesa.

Lo vedo rifare un altro tiro con la sigaretta ma stavolta butta il fumo dall'altra parte. Riprende fiato.

《Dici che odi le persone che fumano ma-》

Non fa in tempo a finire la frase che suona la campanella di fine ricreazione.
Non ho più intenzione di ascoltarlo così mi giro e mi avvio verso le aule.

Mentre vado, intravedo Margot e delle altre ragazze scattare delle foto al quel verme che fuma.

Cosa ci vedono in lui proprio non lo so. È solo uno che si dà tante arie perché è attraente e scaltro.

Divento leggermente rossa per il pensiero appena fatto ma non ci faccio troppo caso, ho altro a cui pensare.

Continua...

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