Quattro mesi dopo
- Tanti auguri a James... tanti auguri a teeee!!!
La canzoncina, cantata in coro da tutti, finì tra gli applausi generali, qualche scintilla dorata sparata in aria da varie bacchette e l'applauso scoordinato del festeggiato, seduto sul tavolo con la torta in mezzo alle gambette.
- Soffia, amore, soffia sulla candelina!
James ci provò con tutto lo sforzo possibile, ma invece di dirigere il getto d'aria in avanti lo mandava in alto, piegando comicamente il labbro inferiore e facendo svolazzare il ciuffo di capelli sulla fronte.
- No, James, così, guarda come fa papà!
Il bambino prese un profondo respiro, strizzò gli occhietti con forza e sputò fuori una sonora pernacchia che non smosse la fiamma nemmeno di un millimetro. Furtivamente fu Harry a spegnerla, facendo credere al figlio di essere riuscito nell'impresa e illuminandogli il viso di gioia.
- Bravo amore, bravissimo! Auguri a James!
- Adesso le foto! - strillò il nonno, spingendo tutti dietro il tavolo.
- Arthur, cos'è quella cosa? - domandò Molly con tono a metà tra il divertito e lo spazientito.
- È bellissima, Molly, guardala! È una delle ultime invenzioni babbane, si chiama fotocamera prigitale: non c'è bisogno di sviluppare le foto, le vedi direttamente qui, in questa casella! I babbani sono proprio dei geni...
Hermione dovette controllarsi per non tirare una gomitata sul fianco di Draco, che accanto a lei aveva sbuffato con chiaro scetticismo.
- Ma Arthur, se usi quella cosa le foto saranno babbane, cioè... immobili!
- Non ti preoccupare, il modo lo trovo! Adesso forza, prima i genitori!
Harry e Ginny si piazzarono dietro al figlio e si aprirono nello stesso momento in un meraviglioso sorriso, mentre James si girava verso il padre per afferrargli gli occhiali.
- No, James, guarda il nonno! Guarda nonno Tur, qui!
Hermione iniziò a ridacchiare, divertita, mentre Draco tornava con in mano due bicchieri di spumante. Li fecero tintinnare, guardandosi negli occhi, ed Hermione infilò in quel brindisi il desiderio di quella stessa, perfetta, completa gioia per tutti i giorni della sua vita.
Nel frattempo, mentre l'orda di zii e cugini litigava su chi dovesse essere immortalato per primo col festeggiato, Harry e Ginny si avvicinarono con in mano due coppe di gelato. Draco l'accettò senza strane occhiate nè commenti, anzi sollevò il calice in direzione del bambino.
- Tanti auguri a James, con la speranza che cresca intelligente, forte e bello, ovvero tutto il contrario di te, Potter.
Come non detto.
- Ha-ha-ha, Malfoy - lo sbeffeggiò Ginny, in fondo divertita - sei divertente come un orgasmo mancato.
- Povera Weasley, tu te ne intendi, vero? D'altronde, con questa nullità come marito....
Le due donne rimasero vicine a finire il dolce, mentre Harry inseguiva il biondo con la bacchetta sfoderata, che dal canto suo rideva e continuava beatamente a punzecchiarlo.
- Possiamo riusare la candelina di oggi anche per il suo prossimo compleanno - commentò Hermione, scuotendo la testa.
- Mi dispiace, dovrai comprartela. A me serve - rispose Ginny, un sorriso immenso e due occhi luminosi.
- Per cosa? - domandò la riccia in tutta tranquillità, dando un sorso di spumante.
- Sono incinta!
Il liquido le andò di traverso e le bollicine le risalirono nel naso, facendola tossire e sputacchiare. Quando si girò verso l'amica la vide meravigliosa e splendente, i capelli rossi accesi di nuova brillantezza nella luce aranciata del tramonto.
- Oh mio dio, Ginny! - strillò, poggiando il bicchiere per abbracciarla forte. - Oddio, che bello! Sono stracontenta, è meraviglioso! - concluse, dandole un bacio. - Quando l'hai scoperto?
- Proprio stamattina. Ancora non lo sa nessuno, a parte Harry. Avrei voluto aspettare ancora un po' per un altro figlio, ma... beh, ovviamente sono al settimo cielo!
- Anch'io, te lo giuro!
- Spero solo che sia femmina. Non ne posso più di maschi, ho voglia di gonnelline, nastri e un mondo di rosa.
Hermione le poggiò con cautela la mano sulla pancia, senza nessun particolare scopo, emozionata al pensiero che una piccola vita stava sbocciando proprio sotto il suo palmo.
- Non puoi capire quanto mi fa piacere, Ginny, davvero.
- Certo che deve farti piacere, sarai tu la madrina.
La ragazza sollevò lo sguardo, onorata e colta di sorpresa, mentre gli occhi le si inumidivano.
- Sarà un immenso piacere!
Ginny la abbracciò di nuovo e poi si concesse un grosso cucchiaino di gelato per riprendersi un po' dal groppo di emozione che aveva in gola.
- Tu piuttosto?
- Io cosa?
- Quando verrai a dirmi la stessa cosa?
Hermione avvampò di botto e ridacchiò, imbarazzata, dondolando sui talloni.
- Io? Ma che dici? Ma no, stai scherzando? È troppo presto e poi sto studiando e poi lo sai che mi hanno promesso quel nuovo settore di ricerca e poi Draco non è ancora pronto e poi... oh, ma che dici! Un bambino, io! - rise, con gli occhi sgranati, scuotendo la testa. - Ma no.... io....
Si girò verso Draco che stava giocando a rincorrere Ted, buttandosi a terra senza nessuna attenzione ai pantaloni che si sarebbero irrimediabilmente macchiati d'erba, e iniziò a camminare senza una meta, lo sguardo trasognato e i pensieri altrove.
- Io... un bambino.... - ripetè, con una strana intonazione evocativa.
Ginny la fissò con l'aria di chi la sapeva lunga e un sorriso delinquente, mentre Harry, che aveva captato l'ultimo pezzo di conversazione, le si avvicinò e le posò le mani sulle spalle.
- Tra massimo tre mesi è fatta - sentenziò, abbracciandole la vita.
- Io direi anche meno. Guardala, è splendida! Come si muove, lo sguardo che ha.... avrà preso anche un paio di chili. Quei due ci danno dentro, beati loro....
- Ehi! - saltò su Harry, fintamente offeso, tirandole piano una ciocca di capelli. - Guarda che questo bambino non è mica arrivato per opera e virtù di Merlino!
- E menomale - rispose lei, chiudendo il discorso con un bacio appassionato.
- Allora! - urlò Arthur, entusiasta dal vedere quanto il suo nuovo giocattolo funzionasse bene. - Chi manca all'appello? Zia Hermione!
- Arrivo, arrivo! - rispose, correndo dietro il tavolo e sbaciucchiando il bambino, che stava disperatamente tentando di mangiarsi la torta.
- Beh, ma mica sola! - continuò il nonno. - Draco, forza!
Tutti si girarono verso il soggetto, che rimase impalato con in mano la gamba di Ted a testa in giù; poco ci mancò che lo mollasse.
- I-io? - balbettò, imbarazzato.
- Certo! Sei o non sei il fidanzato di Hermione?
- Oh, beh... ecco... sì....ma io....
- Vai, ragazzo - gli sussurrò Andromeda, prendendo il braccio il nipote - ormai fai parte della famiglia.
La luce del pomeriggio non lo rese visibile, ma la ragazza seppe che era arrossito e che sicuramente si sentiva in preda di una strana sensazione, mentre si avvicinava al tavolo. James lo fissò con adorazione palpabile e saltellò sul sedere, rischiando di infilare le gambe nella torta.
- Forza allora, sorridete! - disse Arthur, entusiasta.
La foto di Draco ed Hermione abbracciati a James che, con faccia da diavoletto soddisfatto, affondava le braccine fino al gomito nella panna, fu una delle più belle di quel giorno.***
Draco non avrebbe mai detto - nè l'avrebbe mai ammesso - che passeggiare nella campagna che circondava la Tana potesse essere tanto piacevole. La festa in giardino era stata un successo: avevano aiutato Molly e gli altri a sparecchiare e a rimettere a posto tavoli e sedie e poi si erano concessi una camminata insieme al crepuscolo, quando un sole quasi fucsia se ne stava beatamente coricato sulle basse colline. Hermione accanto a lui era stranamente silenziosa, ma gli stringeva con forza la mano e si era appoggiata al suo braccio, serena e rilassata. Quando trovarono un punto abbastanza morbido del terreno vi si sedettero, lui dietro per poterla accogliere tra le gambe e farla poggiare sul suo petto. Giocarono per un po', senza dire niente, a trovare nuovi intrecci di dita in controluce, studiando come gli ultimi raggi riuscivano a creare ombre misteriose ma che, ormai, non facevano più paura.
Quando il sole fu quasi tramontato Draco accarezzò una guancia della ragazza e le girò delicatamente il viso, per poterle sfiorare il naso col proprio.
- Hermione - sussurrò tenero, accarezzandole le labbra col respiro.
- Draco - rispose lei, il sorriso nella voce.
- È estate.
Hermione aggrottò un po' le sopracciglia, non capendo.
- Lo so.
- Dove andiamo in vacanza?
- Ma quale vacanza? Devo assolutamente occuparmi del nuovo reparto di ricerca che mi hanno affidato, è un compito di grande responsabilità, non posso moll....
- Basta, basta - sussurrò lui, divertito, posandole un dito sulla bocca. - Non voglio sentire ragioni, lavori come un mulo, una settimana di ferie puoi anche prendertela.
- Tre giorni.
- Sei.
- Cinque.
- Andata.
- E dove?
- Non so, c'è un posto che vorresti vedere?
- Veramente sì, ho una meta che sogno, ma non so se possa piacerti. Tu?
- Stessa risposta.
- Va bene, allora facciamo così: al tre ognuno propone la sua. Ci stai?
- Ok. Uno, due, tr...
- Egitto.
- Fiordi norvegesi.
Entrambi si guardarono straniti.
- Egitto? Ma sei pazza? È in Africa! C'è la malaria, e i terrompisti! E ti avviso: io metto piede solo nei cinque stelle!
- Terroristi! E tu allora? Norvegia? Si congela, e io voglio conoscere culture, arte, civiltà!
Si fissarono un po' corrucciati, nessuno intenzionato a cedere le armi. Alla fine, come al solito, dovettero farlo insieme.
- Via di mezzo. Italia?
- Italia sia. Un po' giriamo per musei e un po' andiamo al mare.
- Ok, ci sto.
Entrambi scoppiarono a ridere, senza un perché, sorpresi di come ormai avessero capito il meccanismo e di quanto fosse facile applicarlo. Poi Draco l'abbracciò forte rinchiudendola tra le sue gambe, le accarezzò i capelli e le sussurrò sulle labbra due parole dolcissime e meravigliose che mai avrebbe pensato di essere capace di dire, pregne di così tanto sentimento che sarebbe stato impossibile non percepirlo. Hermione gli rispose nello stesso, identico modo, si aggrappò a quel collo e a quella bocca con ardore sincero e in quell'istante capì che la destinazione, in fondo, non era poi così importante.
Il viaggio, quello vero, era appena cominciato.Niente è mai veramente perduto, o può essere perduto,
Nessuna nascita, forma, identità - nessun oggetto del mondo.
Nessuna vita, nessuna forza, nessuna cosa visibile;
L'apparenza non deve ostacolare,
né l'ambito mutato confonderti il cervello.
Vasto è il Tempo e lo Spazio, vasti i campi della Natura.
Il corpo, lento, freddo, vecchio - cenere e brace
dei fuochi d'un tempo,
la luce velata degli occhi tornerà a splendere
al momento giusto;
Il sole ora basso a occidente sorge costante
per mattini e meriggi;
Alle zolle gelate sempre ritorna
la legge invisibile della primavera,
Con l'erba e i fiori e i frutti estivi e il grano.(Walt Whitman - Continuità)
GRAZIE
E finalmente siamo giunti alla fine di quest'avventura!
Dire che per me è stato divertente, gratificante e meraviglioso è veramente dire poco.
Mi auguro di aver donato a ciascuno di voi almeno un momento di relax, di dolcezza o di divertimento nel vostro quotidiano,
così come voi avete donato a me complimenti, critiche, punti di vista, risate e riflessioni.
Quindi grazie:
A tutte VOI per prime (se c'è qualche ragazzo lo declini al maschile), che avete letto, , preferito e recensito,
per esservi dimostrate magnifiche compagne di viaggio: gentili, simpatiche, intelligenti e corrette.
A EFP, l'Eden di ogni fangirl con una parte di cervello (ORGOGLIOSAMENTE) bloccatasi all'infanzia.
A Cristina, per la santa voglia di vivere e di ,
e di nuovo a VOI perché ve ne meritate dueGRAZIE, dal più profondo del cuore.
Sarah
Post Scriptum: ho aperto un profilo su ask, , per chi ha domande e curiosità varie inerenti alla mia... come dire? "vita efpiana" :)
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Deeper Inside
FanfictionAutore: kiddoB 22/07/2013 La vita di Hermione Granger procede, tutto sommato, tranquilla, tra gli amici ed un lavoro temporaneo ma monotono ed insoddisfacente. All'improvviso, però, tutto si stravolge: incontra un uomo perfetto (forse troppo pe...