L, is for the way you look at me....
Hermione salutò con accoramento il guardiano custode all'Atrium e gettò cinque galeoni nella ristrutturata fontana, che adesso raffigurava maghi, streghe, centauri, elfi e giganti che si tenevano per mano in un allegro girotondo.
O, is for the only one I see...
Saltellando si diresse verso gli ascensori e regalò un trillante "Buongiorno!" a un novellino di nemmeno vent'anni, che arrossì fino alla radice dei capelli.
V, is very very extraordinary....
Arrivata al suo piano fluttuò quasi nell'aria con un immenso sorriso smagliante, canticchiando e dondolando le braccia come una ballerina.
Il mondo era perfetto. La sua vita era perfetta. I colpi di fulmine erano meravigliosi!
E, is even more than anyone that you adore can....
- Buongiorno Megan - sorrise alla sua segretaria, impegnata a dirigere il getto d'aria fresca proveniente dalla bacchetta sulle unghie ancora fresche di Smalto Cangiante.
- Buongiorno, signorina Granger - rispose stupita, fissandola come allucinata: quando mai la Granger era così radiosa e di buon umore?
- Splendida giornata, non trova? - domandò retorica, facendo una mezza piroetta su se stessa ed entrando nel suo ufficio quasi ridendo.
Da dentro la stanza, Megan la sentì canticchiare.
- Love is all that I can give to you, love is more than just a game for two....
Al diavolo lo Smalto Cangiante, pensò la bionda segretaria. Qualche pietanza prelibata bolliva in pentola e lei non se la sarebbe mai e poi mai persa.
Sollevò la cornetta dell'interfono, stando bene attenta a non rovinarsi il colore, e compose il numero della collega del piano di sotto.
- Jennifer? Codice rosso. Dobbiamo indagare. Indovina che sta facendo Miss Rigore e Perfezione Granger?***
- Tutto a posto, Mirty?
- Bene, signore, bene. Tutto fatto. Il padrone non si è accorto di nulla.
- Ne sei certa?
- Certissima, signore. Il padrone mi ha chiesto solo di portargli una bottiglia di liquore e basta.
- Benissimo, Mirty. La tua fedeltà sarà premiata, vedrai.
- A Mirty non importano i premi, signore, perchè il sorriso della padroncina Astoria è il solo premio per Mirty.
- Brava, piccola elfa, brava.***
I motivi per cui Harry non desiderava avere una segretaria erano molteplici, ed ogni volta che se li era ripetuti in testa li aveva trovati sempre più giusti. Innanzitutto non si fidava di nessuno: lui solo sapeva dove mettere le mani, lui solo conosceva l'ordine mentale con cui sistemare cartelle e faldoni, i criteri di selezione delle priorità, lui solo sapeva con chi fissare appuntamenti e riunioni. Le persone a cui avrebbe concesso senza paure un periodo di prova, tra cui, ad esempio, Luna o Fleur, non erano disponibili in quanto già con un ottimo impiego e così, per i primi tempi, aveva tentato di organizzarsi da solo.
Ma dopo pochi giorni si era reso conto che soprattutto lui, da sempre un po' disordinato e confusionario, non avrebbe mai potuto gestire tutto; era troppo oberato di lavoro. Era prevedibile, quindi, che si sarebbe ritrovato costretto a chiedere aiuto, così com'era prevedibile che Hermione, nella sua ormai detestabile sicurezza di sapere sempre cos'era meglio per gli altri, gli affibbiasse una segretaria che potesse badare agli impegni di entrambi.
L'aveva quindi costretto a stipendiare un'oca giuliva che passava tutto il suo tempo a laccarsi le unghie, sfogliare mensili scandalistici e spettegolare con le amiche via messaggini volanti, come nel più classico dei clichè sulle segretarie. Fortunatamente era sposato o magari avrebbe persino tentato di sedurlo - sempre che un impegno per la vita costituisse per Megan un ostacolo serio.
Il fatto che ora, sicuramente, si stava godendo in diretta la litigata tra lui e Ron costituiva solo un altro motivo di nervosismo; nonostante avesse gettato un Muffliato sulla porta, i toni alti di voce riuscivano comunque a trapelare.
- Devi smetterla, Ron, di fare la statua di gesso. Se ne sono accorti tutti, in squadra! Non puoi semplicemente lasciar perdere? Per Merlino, siamo cresciuti insieme!
- Oh, certo, perché quello che ha torto sono io, vero? È sempre Ronald Weasley il rompiscatole incazzoso della situazione! - gli urlò di rimando l'amico, rosso come i suoi capelli.
- Sai bene che non voglio dire questo, non mettermi in bocca parole che non ho detto per avere ragione. Sto semplicemente dicendo che sono passati quattro anni, potresti per piacere avere la maturità di non attaccarti a questioni morte e sepolte?
Ron tremò d'ira repressa, così forte che Harry ebbe paura che con la magia involontaria gli devastasse l'ufficio. E poi, effettivamente, esplose.
- Sai che ti dico, Harry? Che mi sono proprio rotto. Io l'ho aspettata per un anno, un intero anno, perchè lei aveva deciso di tornare a scuola. Ma non è questo il punto, l'avrei aspettata anche un decennio se avesse deciso di fare il giro del mondo con la scopa. Io mi sono fatto in quattro per non farla mai sentire dimenticata da me, perché conosco il mio carattere e so che posso essere superficiale, a volte. Non so se ti ricordi quel periodo, Harry, ma probabilmente no perché tu eri impegnato per fatti tuoi, perché nessuno si preoccupa mai di quel che io potrei provare. La perdita di Fred, i miei genitori distrutti, la mia famiglia spezzata, il negozio che in un modo o nell'altro bisognava mandare avanti, più il corso di Auror. E io nonostante tutto l'amavo, le scrivevo, le mandavo regali. A Natale già parlava di mollarci, ma io non ho rinunciato così facilmente. Ogni cazzo di fine settimana ero ad Hogsmeade, e a volte sono rimasto lì tutto il pomeriggio al freddo perché lei aveva deciso all'ultimo momento di non venire più per studiare o qualsiasi altra cosa facesse. E non ho mai detto mezza parola, mezza! Sono tornato a casa con le chiappe congelate e la trepidazione di rivederla la settimana dopo. E quindi, dopo un anno schifoso, con l'unica persona che avrebbe potuto alleviarmi il dolore lontana da me, dopo un lunghissimo schifosissimo anno io l'aspetto felice come un povero allocco, pronto a tutto.... e lei... se ne esce... che non vuole più stare con me! Senza una cazzo di spiegazione!
- Ron.... - tentò di bloccarlo Harry, maledicendosi per aver iniziato il discorso. Ormai non avrebbe più potuto fermarlo, e lo sapeva.
Sapeva che Ron aveva ragione.
- Mi sarebbe andato bene tutto, Harry, tutto. Anche se si fosse innamorata di Gazza, non dico che non mi sarei arrabbiato, ma sarebbe stato un motivo, un cazzo di motivo valido. E prima o poi sarei sceso a patti con la cosa. Lei invece non solo mi ha piantato senza nessun riguardo, ma è talmente presuntuosa da non degnarsi nemmeno di dirmi cos'è successo! Tutti si meritano una spiegazione, tutti, ma lei è troppo intelligente e io troppo, beh, troppo Ron per capire qualcosa delle sue elucubrazioni mentali. Ha buttato lì che era stanca, che era una ragazzina confusa... che ci saremmo fatti del male.... sai che ti dico? È solo una stronza. Male, l'ha fatto lei a me. So che non era quello il suo obiettivo, ma la sua alterigia la soffoca e lo sai. E quindi scusa se non sono capace di fingere, scusa se non riesco più a vedere nemmeno l'amica, ma solo una persona orgogliosa ed insensibile. E non venirmi a fare la predica, per piacere, perchè tu sei anche peggio di me. Le hai tenuto il muso per mesi, quando ti sequestrò la scopa al terzo anno.
Sì, ma allora avevo tredici anni, pensò Harry, ma si guardò bene dal dirlo ad alta voce.
- Io sono educato, Harry, perchè comunque fa parte della mia vita in un modo inestirpabile. Ma non chiedermi di fare l'amichetto tutto rose e baci. È stata lei a volerlo, che non faccia la dispiaciuta, ora.
Il moro si avvicinò al cognato, che si era girato verso il caminetto, ancora scosso dalla furia. Gli sfiorò piano un braccio e fu felice di non sentirlo scostarsi.
- Ron... senti, scusami. Forse hai ragione, forse non riesco a capire. Ti chiedo perdono, non volevo essere insensibile...
- Non devi scusarti di niente....
- Quello che volevo dire io era.... semplicemente, non voglio che i vostri dissapori possano alterare l'equilibrio della squadra. Tutto qui.
- D'accordo, davanti agli altri sarò più cortese - concesse burbero.
- Grazie. Beh, senti, non voglio che tu sia arrabbiato con me...
- Non sono....
- Sì, lo sei un po', non mentirmi - gli sorrise, e Ron ricambiò un po' impacciato. - Mi faccio perdonare, ti offro il pranzo, ti va?
- Ma dai, non....
- Da "Valeria".... dove fanno la parmigiana di melanzane....
- Amico mio! - lo abbracciò Ron, ridendo.
- Dai, andiamo, ormai è l'una, altrimenti non troveremo posto.
Harry credeva di aver definitivamente chiuso il capitolo "Hermione" con Ron.
Capì l'esatta portata del suo errore quando uscirono dall'ufficio.
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Deeper Inside
FanfictionAutore: kiddoB 22/07/2013 La vita di Hermione Granger procede, tutto sommato, tranquilla, tra gli amici ed un lavoro temporaneo ma monotono ed insoddisfacente. All'improvviso, però, tutto si stravolge: incontra un uomo perfetto (forse troppo pe...