Capitolo XIV - Il guardiano

3.8K 212 67
                                    

Era qualcosa di così mostruoso che Hermione, anche se fosse stata al sicuro a casa sua e l'avesse visto su un libro illustrato, non sarebbe riuscita mai a trovare le parole per definirlo.
L'essere deforme se ne stava lì, ringhiando o sibilando - uno strano verso orrendo, come di unghie che grattano su una lavagna - facendo scalpitare gli zoccoli, oscillando la testa a destra e a sinistra, con gli occhi fissi in quelli di Draco, pallido come un cencio e tremante.
Hermione era immobile, ghiacciata dalla forma di paura più pura che l'avesse mai investita, così profondamente terrorizzata da non capire più nemmeno se fosse in piedi, o stesa, o seduta, o viva o morta. Sapeva solo che voleva svegliarsi, svegliarsi da quell'incubo atroce, nel suo lettuccio caldo ed accogliente.
La testa di rettile si avvicinò sempre di più all'uomo, mostrando le zanne lunghe e gialle, mentre la lingua saettava in avanti, quasi frustandolo.
- M...M...Malfoy.... - bisbigliò lei, tremando come una foglia. L'interpellato non rispose, occupato com'era a tentare di non svenire.
D'improvviso, qualcosa dentro la testa di Hermione esplose. Lei tentò di rimanere lucida, pensando fosse un nuovo attacco di panico, ma più tentava di respingere l'invasione più quella si faceva pressante.
E poi la udì.
Non tanto una voce reale, udibile, quanto più che altro un.... un flusso di coscienza.
Vi ha nuociuto, milady?
Hermione quasi strillò, terrorizzata e schifata dalla sensazione di essere violata così in profondità, quando quella strana voce cavernosa e cupa le rimbombò nel cranio. Chi... cosa....
Milady, mi udite?
No... non era possibile.
Milady, se non ricevo risposta, l'onor mi impone di sfidare il bipede in singolar tenzone.
Il mostro le stava davvero chiedendo se...se....se Malfoy le aveva fatto del male?
Se la situazione non fosse stata così spaventosa e pericolosa, la ragazza sarebbe scoppiata a ridere al pensiero che una creatura leggendaria e letale stava tentando di proteggerla.
- No... - rispose a voce alta, senza sapere bene che fare - no, no....
Perdonate la mia sfrontatezza, milady, ma preferirei arguire con voi in maniera privata, largo dall'udito di codesto marrano.
No,
pensò allora, con quanta più dolcezza riuscì a imporre alla sua voce mentale. No, no, tutto... tutto bene....
Eppur m'è parso villano assai. Nessun cavaliere degno di tale titolo avrebbe mai osato esser tanto indelicato con una donzella.
Non.... non vi preoccupate.... va tutto bene...
-
Granger... - soffiò Draco, capendo che stava succedendo qualcosa. Il mostro si girò fulmineo verso di lui e fece scattare le mandibole a pochi centimetri dal suo viso.
Taci, volgare villico, o ti trapasso.
-
Zitto, Malfoy - mormorò lei, terrorizzata - o ti ammazza.
L'avvertimento si rivelò efficacissimo, poichè Draco strinse le labbra fino a farle sparire.
Tutto bene, davvero ripetè Hermione, vicinissima a scoppiare a ridere per il nervoso ci siamo solo persi e non riusciamo a tornare in superficie....
Il mostro la fissò a lungo negli occhi, concentrato; Hermione percepì chiaramente una specie di legilimanzia delicata, ma non osò opporsi per paura di offenderlo. Poi spostò lo sguardo su Malfoy che pareva sul punto di morire per soffocamento.
Non vi siete perduti, milady. Siete pervenuti in loco iusto. Sebbene io non comprenda cosa mai una nobile signora come voi abbia da spartire con siffatto manigoldo.
Vi prego
- supplicò Hermione - vi prego, lasciateci andare....
Sicuro, milady, ogni vostro desiderio è imposizion di coscienza. Tuttavia ritengo di dovermi accertare che non siate in pericolo di subire aggressioni. Codesto volgare umano non mi par certo nobile guerriero nè coraggioso eroe.
Oh, non vi sbagliate
ridacchiò lei, quasi sollevata tuttavia vi assicuro che so badarci. Vi prego, aiutateci, come si torna in superficie?
Lo ignoro, milady. Io son qui chiuso da secoli e secoli, ormai. Se m'è concesso di porvi una questione, come siete arrivati voi? Affè mia, milady, portate vesti strane assai, per una leggiadra donzella quale siete
concluse squadrandola.
Siamo negli anni Duemila... ehm....
Glatisant, milady, per servirvi.
Piacere, Glatisant. Io mi chiamo Hermione.
Quale delizioso appellativo, milady! Ma.... aspettate... -
mormorò scuotendo il testone - non mi pare possibile, ma... siete forse la mia cara lady Hermione principessa di Cornovaglia?
Principessa di Cornovaglia? Chissà con quale antica nobildonna la stava confondendo!
Di tutte le cose che aveva immaginato accadessero, mai sarebbe arrivata a figurarsi una situazione tanto paradossale. Un gentiluomo, anzi un gentilmostro, che la riempiva di complimenti e tentava di salvaguardare la sua virtù! Non ci avrebbe mai creduto nessuno, se l'avesse raccontato.
No, messere, io sono Hermione Granger duchessa di Babbanolandia - lo prese in giro, divertitissima. - Non penso conosciate il mio reame....
No, infatti. Perdonate, vi ho confusa con una vecchia e amata amica. Ma dicevate... dicevate... anni Duemila?
Duemilaetre, per essere precisi.
Per tutti i demoni, quale sorpresa! E quali nuove da lassù, milady? Chi è ora il sovrano di ogni magia?
Sono passati molti secoli, come voi stesso avete detto. Molte cose sono cambiate....
Oh, milady, sarebbe per me magno gaudio et giubilo restar qui a conversare con voi, ma credo di esser dimolto stanco e di abbisognare di riposo. Troppe nuove, per me, da comprendere et assimilare -
disse, con un pensiero più sussurrato, mentre gli occhi gli si facevano pesanti. - Mi garantite che codesto villico è innocuo?
Ve lo assicuro, Glatisant. Vi prego, lasciateci andare... indicateci la via...
Il mostro fece un mezzo giro su se stesso, fulmineo, ed in pochi secondi, riapparve la piccola volpe bianca, sempre gorgogliante ma molto meno minacciosa. Hermione udì Draco tirare un sospiro di sollievo e rilassarsi, accasciandosi contro il muro. L'animaletto le si strofinò tra le caviglie e lei si chinò a fargli una carezza.
Da quella mera non esiste via, milady. Come già vi spiegai, sono molte lune ch'io son qui celato. Et comunque voi continuò, accennando anche a Draco e facendo capire che parlava al plurale siete qui per la Verità di Zaffiro, nevvero? Troverete il ritorno, milady, non temete.
La Verità di Zaffiro?
chiese Hermione, curiosa e ormai priva di paura. Cos'è? Quel ruscello azzurro?
La creatura la osservò divertito e incredulo, come se fosse convinto che lei gli stesse mentendo.
Non siete qui per questo, milady?
Veramente no. Siamo capitati qui per caso... perchè, cosa è quella cosa?

La volpina ghignò, roteando allegra la coda.
Com'è che non scorgete ciò che è così palese da risultare chiaro persino a me, milady? Uisce Crìdi, o la Verità di Zaffiro. Io ne sono il guardiano e scorgo il vostro destino. Per quanto io non me ne capaciti.... - sussurrò quasi sconvolto, dondolando la testa in segno di disapprovazione contro il biondo. - Ora andate, milady, e che le stelle di questa nostra bella landa veglino su di voi. Vi cagiono mestizia se non porgo le mie scuse al bipede? - chiese, occhieggiando a Draco. Non è mia abitudine conversare con un filibustiere di tal guisa.
Certo che no, Glatisant -
lo rassicurò, incredula di aver avuto così tanta fortuna. - Ma vi prego, spiegatemi....
Io debbo spiegare? -
rispose, stendendosi a pancia in su. - Entrambi, semmai, dovete spiegarvi.
Ma....
Arrivederci, milady. Io sono un guardiano. Saprete cosa fare, non temete -
concluse educato, ma in un modo tale che Hermione capì di non dover insistere.
Vi ringrazio per la vostra squisita gentilezza -
gli disse quindi sorridendo. -Siete davvero un meraviglioso cuore impavido.
Dovere, lady Hermione
- rispose, prima di allontanarsi ed accucciarsi poco distante da lì.
- Andiamo, Malfoy - gli annunciò serena - ci lascia andar via. Fai piano, però, niente movimenti bruschi soprattutto nei miei confronti.
Draco mosse appena un paio di passi tremanti, ancora terrorizzato, e si affiancò alla ragazza bianco come un cadavere.
Hermione era convinta di averla scampata bella.
Non aveva tenuto conto della maledetta linguaccia di Malfoy.
- Maledetta bestiaccia puzzolente.....
Un ruggito furioso ed acutissimo le fece rimpiangere di essere nata.

Deeper InsideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora