Ariana's Point Of Views
Era successo: Justin mi aveva baciata. Non sapevo perché, non sapevo se fosse successo davvero.
Era una cosa davvero inaspettata, non avrei mai creduto che il mio primo bacio me l'avrebbe dato un ragazzo come lui.
Non riuscivo a crederci, stavo pensando ad un sacco di cose; Frankie non sarebbe mai venuto a sapere di ciò come la mia famiglia, o sarebbero stati guai seri.
Lo guardai negli occhi, finalmente c'era un po' di luce in quegli occhi così cupi e sempre tristi.
«Scusa» sussurrò prima di andarsene velocemente, non stavo capendo niente e basta.
Perché se ne era andato? Per caso pensava di non rivedermi mai più?
Mi doveva una spiegazione.
Sbuffai nervosamente e sentii una mano sulla spalla, voltandomi vidi Frankie, era a dir poco furioso.
«Ciò che è successo ora andrà a finire nelle orecchie di mamma e papà Ariana, così impari a telefonarli»
Ero fottuta.
«No, Frankie non lo fare. Non è colpa mia, no non farlo, ho molte cose da dire a loro. Tipo che non sei vergine, che fumi, ho un bel po' di cose da dire a loro eh già. Ah, per non dimenticarci che bestemmi, non è molto bello che un sacerdote abbia un figlio che impreca» iniziai a fischiare, con un sorriso vittorioso.
«No, tu non dirai mai queste cose» iniziò a ridere, pensando che non ne fossi capace.
Ma si sbagliava, ne ero capace eccome, sempre se lui avrebbe raccontato qualcosa ai nostri.
«Dipende tutto da te» dissi, sbuffò e capii che ci aveva rinunciato. Sorrisi e camminai per il corridoio, con Frankie.
Fortunatemente tutti gli studenti erano nelle rispettive classi, o sarebbe successo chissà cosa fra Frankie e loro.
Lui non era molto amato nella mia scuola, essendo il capo di una delle squadre di Basket nemiche della mia scuola.
Avendo i biglietti per l'Autobus, decise di farci tornare a casa con ello, salii e dal finestrino, qualche metro più tardi, notai Justin.
Stava fumando una sigaretta e continuava a tirare pugni e calci ovunque, appena posai gli occhi su quella che era una mano insaguinata un brivido mi percosse la schiena.
Avevo sempre provato del disgusto o della nausea per il sangue o le ferite in generale, sopratutto se profonde.
Incrociò il mio sguardo e mi guardò dispiaciuto, forse non era poi così cattivo come pensavo.
Il problema era che non sapevo il perché del suo gesto, e stavo morendo così tanto dalla curiosità che a momenti sarei scoppiata.
Mentre ripensavo a tutto ciò che era accaduto, eravamo oramai arrivati ad un passo da casa mia.
L'Autobus si fermò e noi scesimo, per poi entrare a casa, Frankie raccontò ai miei che ero svenuta, ma niente su di Justin.
Aveva paura di me ed era evidente, da quel giorno in poi avrei usato molto di più i ricatti.
Salii nella mia stanza ed iniziai a studiare, avevo un sacco di materie e il tempo di impiego per farle si sarebbe moltiplicato se continuavo a pensare al bacio.
Non era un bacio con la lingua, ma era pur sempre il mio primo bacio, ed era stato lui a darmelo.
| Una settimana dopo |
9.00 AM
Non vedevo Justin da quando mi aveva dato quel bacio, era una settimana che non si faceva vedere.
Domani ci sarebbe stata la partita contro Frankie e la sua scuola, e se lui non veniva, sarebbe saltato tutto e la Righway avrebbe vinto a tavolino.
Se ciò succedeva era in parte colpa mia, se gli avessi detto fin dall'inizio che non me l'ero presa sarebbe venuto a scuola.
«Ars, sei pensierosa. Che hai?» chiese Allyson a bassa voce, guardandomi storta. «Niente, non so chi tifare domani ecco».
«Su, non ti è mai interessato di Basket. È pet via di Justin vero? È lui che ti ha rubato il primo bacio» sussurrò.
«Vabene, ora segui la lezione» affermai, roteando gli occhi, sembrava che ce l'avesse con lui e io ero così stupida da difenderlo.
[...]
Entrai nella classe di Matematica Avanzata, e l'ansia si impossessò di me quando vidi la figura di Justin seduta negli ultimi banchi.
La Proffessoressa entrò, ed io mi sedetti fingendomi indiferrente a lui.
Mentre ella spiegava, una palla di carta finì sopra il mio banco. La presi e lessi il contenuto: Mi dispiace che il tuo primo bacio te l'abbia dato un coglione come me.
Era una cosa dolce il fatto che si sentisse in colpa, sul serio, non me lo sarei mai aspettata da un tipo come lui.
Presi la matita e nel retro del biglietto scrissi: Non fa niente, sei perdonato, concentrati sulla partita di domani.
Ributtai la pallina ma fui così stupida da farlo mentre la Prof era girata verso di noi, tanto che prese il pezzo di carta.
«Bene, ora leggerò il biglietto davanti a tutta la classe» parlò, le cose si stavano mettendo male.
Nessuno doveva sapere che Justin mi aveva baciata.
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Big Little Lies. ➳ JB & AG
Fanfiction"Vorrei dirti che il thè lo prendo alla pesca, e sulle patatine non metto mai il ketchup. Vorrei dirti che ogni volta che piove dimentico l'ombrello, e che ho una risata davvero rumorosa. E l'amore non ho idea di cosa sia, ma vorrei dirti tutto se p...