16 | why so heavy?

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Ariana's Point Of Views

"Queste sono le armi bianche, e quelle lì sono le armi esplosive. Abbiamo finito, qualche strumento che ti interessa?" Chiese Kylie.

"Mh, questa qui." Mi avvicinai ad una pistola molto affascinante. "Ohw, è una Rivoltella del 1873, bella scelta. Da oggi è tua, prendi anche una pistola semiautomatica per le evenienze. È una pistola comune, come quelle dei film." Spiegò, ridendo per il termine che aveva utilizzato.

Annuii e la ringraziai. Avevo fatto una specie di tour con le ragazze, esclusa Hailey. Aveva un appuntamento al centro benessere, dalla sua estetista di fiducia.

"Eccovi, avete finito?" Chiese Chaz, Kendall rispose di sì. "Ha scelto la Rivoltella, te lo aspettavi Justin?" Chiese Ky.

"Una rivoltella? Hai buon gusto amica, dovresti guardare anche la nostra ma sopratutto mia collezione di macchine!" Esclamò. Ridacchiai per il modo in cui mi aveva chiamata.

"Justin, non sono tutte tue!" Disse Ryan, roteando gli occhi. "Tre quarti di quelle macchine sono mie, e siamo in sei." Affermò, sbuffai insieme a Ken per il loro essere così bambini.

"Vieni con me, andiamo a vedere la 'mia' collezione di macchine, ci vediamo a cena ragazzi." Si avvicinò Justin, appoggiando il suo braccio sulla mia spalla.

"Ciao ciao." Sorrisi, seguendolo mentre camminava continuando a tenere il suo braccio sulla mia spalla.

"Bene, stai per avere uno spettacolo davanti ai tuoi occhi. È una cosa fantastica, non puoi immaginare." Iniziò ad esaltarsi.

"Contieniti, neanche stessi per avere davanti una.. non lo so, una Beyoncè!" Ridacchiai. "Sei meglio tu." Disse.

"Sì, ovviamente, troppo vero." Scherzai. "Ecco qui!" Urlò, agitandosi come una persona malata di mente.

"Wow?" Ridacchiai, era pieno di macchine fantastiche. Immaginavano che Justin fosse ricco, ma non così tanto. Era davvero molto denaro.

"Quale preferisci?" Domandò, guardandomi attentamente. "Uh, quella lì." La indicai, immaginavo che fosse una Mercedes.

"Hai davvero buon gusto, una delle mie preferite in assoluto. Ma in fondo, ho l'imbarazzo della scelta ogni volta che dobbiamo uscire." Spiegò.

Si sedette, e mi chiese di fare lo stesso. Presi posto, sorrise guardandomi negli occhi e si avvicinò di sua spontanea volontà.

"O ora, o mai più." Sussurrò sulle mie labbra, ero spaventata, ma allo stesso tempo volevo perdutamente che mi baciasse. "Giusto." Presi coraggio, e non esitò a fiondarsi sulle mie carnose labbra.

"Justin!" Sentii urlare, era Hailey. Mi staccai velocemente, rimase pietrificata. "Oh, merda. Hailey, per favore ascoltami. È successo per sbaglio, te lo giuro. Io non provo niente per lei, io amo te." Affermò, bene, mi aveva distrutta.

Non riuscivo a capire chi fra le due stesse peggio in quel momento, ma volevo seriamente andarmene lì ad ogni fottuto costo.

"Scusate." Corsi, iniziando a singhiozzare di nascosto. "Vaffanculo, Justin. Sei solo un coglione, ti odio." La sentii urlare, i ragazzi erano davanti alla porta.

"Che succede lì dentro?" Chiese Kendall. "Niente" mi fermai e poi ripresi a correre. "Ryan, per favore vai a prenderla. Sta piangendo." Chiese Kylie.

Mi ero nascosa nella stanza delle selezioni, lì c'erano tutte le armi da utilizzare ad ogni tipo di missione. Sembrava una navicella spaziale.

"Ariana." Sentii Ryan sussurrare il mio nome. "Ariana non c'è." Singhiozzai nuovamente, si sedette accanto a me.

"Cosa è successo?" Chiese, a voce bassa. "Niente di che, è solo che un solo ragazzo ha distrutto due ragazze nel raggio di mezzo minuto." Dissi.

"Mi dispiace Ariana, ma non potrebbe capitare diversamente. Se non fossi qui, avresti sofferto lo stesso per amore." Urlai "E cazzo, è stato lui a portarmi con sé. Doveva tenermi al sicuro, e non essere la persona da cui dovevo stare lontano." Continuai.

"Il fatto è che prima avevo paura di morire, ed ora ho paura di vivere." Scoppiai in in pianto isterico.

"Scusa Ariana, non volevo farti stare male." Intervenì Justin. "Non sei bravo a fare la parte del dispiaciuto come a illudere le persone." Dissi.

"Non ci ho fatto apposta, non so come fare. Non so chi voglio. Forse non voglio nessuno." Spiegò.

"O stai con lei o stai con nessuno, non pensare che io sia un cagnolino. Ho sempre fatto così nella mia vita: come vuoi tu! Quando vuoi tu! No, no. Ora decido io. Ora non rispetto le regole, ore le faccio." Affermai fredda, camminando verso qualsiasi luogo lontano da lui.

Salii per l'ascensore, arrivando a casa. Quello era il loro seminterrato, una cosa diabolica, ma non mi interessava, in quel momento non ero in vena di pensare a quello.

Stavo male, ed era sempre e solo colpa sua. Lo odiavo, dovevo strargli lontano se non volevo soffrire.

Big Little Lies. ➳ JB & AGDove le storie prendono vita. Scoprilo ora