Ariana's Point Of Views
"Lì dove?" diventai pallida. "Lì, dietro di lei." mi scansai "Wow, corso di danza a sette dolari al mese, lo dirò a mia figlia. Bene, non vi disturbo oltre, grazie per questo passo di giustizia giovanotti." sorrise, dando una pacca sulla mia spalla.
Lo salutammo e tornammo da Harry, era scioccato. "Ma tu.. tu sei quella Ariana di tre anni fa? Tre anni fa giocavi con le bambole.. c-come hai imparato?" balbettò.
"Mi sono allenata, ho fatto molto in tre anni. Dovevo pur sfogarmi in qualche modo, e se inizi a rompere i coglioni giuro che farai una fine peggiore di quello che pensi." gli puntai il dito contro.
"Bene, ora andiamo a fare quel famoso giro." dissi, mentre lui continuava a tremare.[...]
"Cos'hai?" chiese Justin, avevamo cenato e lui era rimasto nella mia stanza mentre mia zia e Harry dormivano. Se ne sarebbe andato fra qualche minuto.
"Niente, perché?" continuai a fissare il laccietto dei miei pantaloni. "Beh, stai giocando con quel laccetto fa una buona mezz'ora."
"Mia zia mi ha fatto tornare voglia di casa, mi manca la mia famiglia.." iniziai a piangere "Voglio tornare a casa. Voglio andare lì e rivedere tutto, voglio rivivere ogni momento... presto." continuai, Justin mi fece appoggiare la testa sul suo petto.
"Ti accompagno." affermó, accarezzandomi i capelli. "Voglio andare da sola, per favore, capiscimi." sussurrai, sull'orlo di singhiozzare.
"Okay, vai pure, uno di questi giorni. Ma ti prego, sta attenta." disse "Devo andare, buonanotte piccola, e non piangere." lo guardai negli occhi, e mi asciugò le lacrime.
"Notte, Justin." sorrisi, sdraiandomi sull'altro lato.Qualche settimana dopo
Io e Justin stavamo in auto, lui mi stava accompagnando verso il treno. Approfittando del fatto che mia zia se ne fosse andata, avevo preso la decisione di raggiungere la mia vecchia casa.
Arrivammo alla stazione, lo sentii sospirare, era nervoso. Non ci saremo visti per due o tre giorni, mi sarei fermata in un hotel per rincontrare Allyson. Ero felicissima, e lei non ne sapeva niente.
La strada per raggiungere Phoenix era molta, così cercai di addormentarmi, continuando ad ascoltare musica.[...]
La gente iniziò a scendere dal treno, finalmente eravamo arrivati. Presi il mio zainetto di pelle e la mia valigia con dentro il necessario. Scesi fino alla 26' strada, dove mi aspettava il taxi. Entrai, salutando il tassista, era strano, con la vita che avevo non potevo mai essere essere al sicuro.
"Come si chiama lei?" chiesi, la pistola era facile da prendere per le evenienze. "Ehm.. Ricky" rispose, annuii lentamente, fingendo di cascarci. La voce era camuffata come il suo viso, ma riuscivo a riconoscerlo.
In qualche decina di minuti fummo alla mia vecchia e amata casa, o meglio, ai resti.
"La aiuto a portare le valigie" sorrise, lo ringraziai semplicemente. Appena arrivammo dentro casa, tirai fuori la pistola. "A cuccia" urlai, lui non era armato. Me lo immaginavo, voleva picchiarmi, a quanto ne sapevo in passato aveva maltrattato le sue ex fidanzate.
Sembrava preuccupato, ero un'ottima attrice quando serviva. "E così hai provato ad incastrarmi? Non ti facevo così poco intelligente" ridacchiai.
"Tranquilla" si alzò lentamente "Ho anche io un modo per difendermi."
"Al massimo è per fare scena, non puoi difenderti con niente" lo guardai male, puntai la pistola sul suo viso e la spostai leggermente, senza farlo notare. Sparai sul colpo.
Lui sgranò gli occhi, pensava che non avessi le palle di commettere un gesto simile. "Mi hai preso per il culo, ora sarò io a farlo. Butta la pistola a terra" gridai, lui non parlo, ghignava soltanto.
"Ora!" gridai così forte da spaventarlo, la buttò. Dopo qualche secondo un sorriso si formò sul suo viso, si avvicinò pericolosamente a me.
Mi prese la pistola di mano e la buttòa a terra. "Ora siamo io contro te, sul serio però" mi guardò, mi finsi in difficoltà. Fino a quando non tirai fuori un'altra pistola dalla giacca. "Mi credevi così principiante?" chiesi, girandogli attorno. "Non ne sei capace" mi sfidò. Peggio per lui.
"Hai ragione, non ne s-sono capace" continuai a recitare "Ma" pronunciai lentamente, prima di sparargli sulla gamba. Ben fatto, Ariana.
Sentii il telefono squillare, lo aprii, ovviamente era Justin.J: Ariana, va tutto bene?
A: Sisi, saluta Sean. È qui, a terra, quasi morto.
J: Che cazzo dici? Resta il linea, prendo un aereo e corro!
A: Non serve, è un principiante. Ora do un'occhiata qui, lascio il suo corpo e la pistola qui. Elimino le prove, togliendo il mio DNA dalla pistola lavandola e usando i guanti su ogni cosa. O capiranno tutto, sempre se verranno a cercarlo. Poi vado da Allyson, ti richiamo dopo.
J: No, ora parto. Non riesco ad essere tranquillo, me lo aspettavo. Sicuramente non è solo lì, in questi giorni incontrerai tanti vecchi amici e non puoi essere sola. Non fidarti neanche di Allyson, torna a casa. Torna, subito!
A: Stai dando i numeri, non posso, ora che sono qui. Io resto.
J: Allora parto direttamente con l'aereo, prendo il jet della nostra gang e mi sbrigo.Riattaccò, cazzo, era un idiota, era da dieci minuti che ero arrivata e già era preuccupato per me.
[...]
L'ansia iniziava a farsi sentire. Bussai alla porta della stanza di Allyson, il problema è che non ne sapeva nulla. Una Allyson con una vestaglia di colore nero mi aprì la porta.
"Ci conosciamo?" chiese, non era la prima a non riconoscermi. "Direi di sì" dissi, appena sentì la mia voce capì che ero io.
Mi abbracciò senza fiatare minimamente, ma sentivo il suo respiro che velocemente smetteva di esserci, stava cercando di non singhiozzare.
"Mi sei mancata tantissimo, non c-c'è stato un giorno in cui non pensavo a te. Devo raccontarti tante cose, spero che resterai con me qualche giorno" parlò, non riuscivo a realizzare.
"Una settimana o anche due. Sappi che ho più cose ha raccontarti io" sorrisi, lei scosse la testa.
"Oh mio Dio, due settimane! Cazzo sì, ora entra. Ci raccontiamo e poi andiamo a prendere un hamburger qui in zona" si asciugò le lacrime, sorrisi appena sentii la parola hamburger.
Finalmente eravamo io, Allyson e tante cose da raccontare.
STAI LEGGENDO
Big Little Lies. ➳ JB & AG
Fanfic"Vorrei dirti che il thè lo prendo alla pesca, e sulle patatine non metto mai il ketchup. Vorrei dirti che ogni volta che piove dimentico l'ombrello, e che ho una risata davvero rumorosa. E l'amore non ho idea di cosa sia, ma vorrei dirti tutto se p...