24 | don't forget about me

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Finalmente avevo terminato di raccontare tutte le cose che erano successe in quegli anni, la sua faccia era pienamente sconvolta.
"Oh, mi sono sbagliata. Avevi più cose da raccontare tu" ridacchiò "Justin verrà qui stasera quindi? Da quanto ho capito."
"Sì, ma sicuramente andrà in un'altra stanza. Stasera dominano le donne, iniziamo a prepararci mentre mi racconti di te?" chiesi, lei annuì.
Aprii la mia valigia, tirando fuori la mia crema pre-trucco. Dopo due minuti buoni iniziai, stesi il fondotinta sulla mia pelle scura con l'aggiunta di tanta cipria.
Applicai l'ombretto rosastro e il mascara, terminai con l'illuminante ed un lip gloss nude.
"Praticamente ho conosciuto un ragazzo a scuola quando sei andata via. Ero così giù di corda e lui ha iniziato a fare il romanticone, corteggiandomi e chiedendomi cosa avessi. Dopo qualche mesetto, visto che avevamo preso confidenza, gli ho raccontato tut-" la bloccai.
"Cosa? Stai scherzando, vero?" sbottai, lei mi guardò dispiaciuta "Oh mio Dio, non ci credo. Ma come cazzo ti è venuto in mente?" urlai.
"Lo conosco. Stiamo insieme da quasi tre anni cazzo, mi fido, gli ho solo raccontato un segreto" disse, si sentiva decisamente in colpa.
"Gli hai raccontato il mio segreto. Cazzo Selena, ora lui sa chi sono e cosa faccio! Nessuno doveva saperlo, nemmeno tu" gridai.
"Sean è una brava persona, non farebbe mai qualcosa contro di te" si giustificò. "Sean? Big Sean?" impazii davanti a lei, annuì.
"Vaffanculo Selena. Lui è il mio ex, è lui la persona che ho ucciso oggi."
"Lo hai ucciso?" sbraitò, come se non se lo fosse meritato. "Sel, devi capire che lui è il nemico, di entrambe. Ti ho detto cosa mi ha fatto e cosa continua a fare, voleva uccidermi" dissi.
Ad un certo punto sentii la porta spalancarsi, credevo che fosse Justin, ma tutt'altro. Era Sean.
"Cosa?" urlò Selena, mi affrettai a prendere la pistola nella giacca. Sapevo di non poter contare sull'aiuto di Selena, non potevo neanche sparare a lui perché era il suo ragazzo.
Chiuse la porta a chiave e poi si concentrò su di me. Avevo dimenticato di essere in reggiseno, ero pronta per cambiarmi.
"Grande, hai scoperto tutto, vero? Non eri l'unica ad avere un piano" sorrise maliziosamente "Non credevo fossi così idiota, Selena."
Andai su tutte le furie, ma come ho già detto, avevo un talento nel recitare e nascondere i miei sentimenti.
"Sean, vuoi davvero morire stavolta? La Safe Cream non servirà, mi assicurerò che tu sia morto. Considerati defunto."
"Credi di battermi? Sul serio? So i tuoi punti deboli, so come distruggerti" parlò, intanto avevo un piano.
Chiesi a Selena, in codice, di chiamare la polizia in bagno. "No, scusa non posso Ariana" finse, faceva parte del piano "Vado a vomitare" corse in bagno, avevamo un talento in comune.
"Non vai dalla tua amica?" rise di gusto, non dovevo neanche sfiorarlo, dovevo aspettare la polizia.
Lo intrattenei con dei discorsi simili ai suoi, fino a quando non sentii le sirene. Urlai a Selena di prendere una salviettina, me la lanciò e io pulii la pistola, infilandola nella sua tasca. Niente traccia del mio DNA.
Tre poliziotti entrarono nella stanza, iniziai a piangere. "Butti la pistola a terra" urlò uno dei tre. Lui si arrese, e gli altri due non tardarono a prenderlo.
"Attenti, ha una pistola in tasca!" gridai, l'avevo incastrato.
Sgranai gli occhi appena vidi la salviettina, la coprii con il piede. "La ringrazio per la sua collaborazione Signorina Grande, un'altra volta" sorrise il poliziotto, gli strinsi la mano.
"C'è altro?" domandò, scossi la testa. Uscirono dalla porta, ma dopo mezzo secondo venne riaperta. Stavolta, da Justin.
"State tutti bene?" chiese, risposi di sì. "Ora è fuori, per sempre" sorrisi entusiasta, Sel mi abbracciò, chiedendomi scusa.
Raccontammo tutto a Jus, e io mi decisi a vestirmi. Quando avevo salutato i poliziotti, essendo in reggiseno, mi vergognavo.
"Allora.. visto che avete passato le pene dell'inferno oggi, vi do i soldi per la cena. Portate un hamburger anche a me, io vado a prenotare prima che sia troppo tardi" disse.
"Vieni con noi" sentii Sel, lui chiese cosa intendeva "Dico.. vieni a mangiare con noi. Sei il fidanzato della mia migliore amica e neanche ti conosco, devo valutarti" ridacchiò.
"Uhm, va bene. Pensavo che voleste stare da sole, ma okay, ci saranno tutte le altre serate a disposizione."
"Ovvio, vado a cambiarmi in bagno" disse. Io avevo optato per degli skinny jeans neri ed un top di pizzo del medesimo colore, abbinato ad una giacca di pelle.
Indossai le decoltè scamosciate e pensai a quanto fossi bassa. Ero la più bassa fra i tre, che odio.
"Sei stata davvero coraggiosa, sono fiero di te. Appena saremo a Los Angeles, avrai il ruolo di titolare" affermò. "Cosa? È il tuo ruolo Justin, non lo farei mai. Non darmi responsabilità di cui non sarei capace di prendermene cura."
"Che succede? Piccioncini!" scherzò Sel, indossava una maglietta lunghissima con delle calze a rete, personalmente adoravo il suo stile.
La truccai per bene, aveva detto di non essere tagliata per quello. Le piaceva mettere del mascara per il look quotidiano e dell'eyeliner nelle occasioni importanti.
Anche io preferivo stare acqua e sapone a casa, ma se quando uscivo non mi truccavo, mi scambiavano tutti per una tredicenne.

Big Little Lies. ➳ JB & AGDove le storie prendono vita. Scoprilo ora