Ariana's Point Of Views
Era arrivato il momento. "Mamma, vado a buttare la spazzatura." Dissi, lei mi guardò e me la diede.
Le diedi un bacio in guancia. "Perché lo fai?" Ridacchiò, risposi che mi era mancata, era diverso: mi sarebbe mancata.
Uscii da casa e feci come mi aveva detto lui, corsi ed entrai nella sua auto, appena mi sedetti iniziai a piangere.
"Starai bene." Parlò, annuii e mi asciugai le lacrime.
Erano oramai dieci minuti che guidava, immaginavo mia madre in quel momento.
Stava sicuramente piangendo dalla disperazione, alla ricerca di me, con papà e Frankie. Non erano a casa, ecco perché non li avevo salutati.
Si fermò davanti a casa di Allyson, "Fai presto e corri." Sussurrò, annuii ed aprii la portiera correndo.
Bussai e mi aprì subito, era a casa da sola. "Dobbiamo dirci addio, migliore amica." La abbracciai ed iniziai a piangere.
"Addio, migliore amica" Si staccò dopo poco, non voleva farmi dare ancora più dolore, mi mancavano di già le sue braccia.
Così non ci pensai due volte a rifiondarmi tra le sue braccia, mi diede un ultimo addio.
Non era bello da dire, ma provavo più amore per lei che per la mia famiglia, anche se ormai era lei la mia famiglia.
Colei che c'era sempre, che mi faceva sorridere, che mi proteggeva ed aiutava... il mio tutto.
Dovevo smettere di elencare tutte le cose che aveva fatto Ally per me, perché mi uccideva.
Corsi verso l'auto chiudendo la portiera, non piansi, avevo pianto abbastanza e non avevo più lacrime.
"Andremo a Stratford, ma se accadrà qualcosa ci sarà qualche cambiamento."
"Benissimo, Stratford sarai il mio più grande incubo." Pensai ad alta voce, e me ne accorsi troppo tardi per smettere di dire quella frase.
Non era colpa sua, non riuscivo a mettermelo in testa.
Pensandoci bene però non avevo torto quando dicevo che qualcosa lo aveva fatto diventare in quel modo.
Zac aveva ucciso la sua famiglia, cazzo, lui aveva sofferto quanto me, anche lui aveva detto addio ai suoi genitori.
Zac mi aveva anche rubato la verginità e mi aveva costretta a scappare via dalla mia vita.
"Stanotte dormiremo in hotel, non ci vuole poco tempo per arrivare a Stratford." Disse Justin.
"Mi vuoi degnare di una parola o no?" Urlò, accostando l'auto. "Ho detto addio alle persone più importanti della mia vita, ho perso la verginità con un uomo che non amavo per come era realmente non conoscendolo ed ora sto partendo con te che potrei definire sconosciuto."
"Primo, io non sono uno sconosciuto; Secondo, ti sto aiutando e se mi parlassi mi farebbe piacere." Continuò.
"Okay, scusami." Mormorai, stendendomi leggermente sulla portiera, mentre lui ripartiva.
[...]
"Mh, secondo me è molto meglio mangiare le patatine fritte senza ketchup, non so perché." Ridacchiò, divorando il suo hamburger.
"0enso che le patatine fritte siano così buone da essere buone con tutto." Ridacchiai, pulendomi con il tovagliolo.
Eravamo al Mc Donald's, era la terza sosta che facevamo. Era l'ultima per quel giorno, ci saremo fermati in hotel.
Mancavano due giorni alla mia nuova vita, cioè era già iniziata, ma non avevo ancora visto come e dove avrei vissuto.
"Ho creato un numero anonimo, uno di quelli Top Secret che se chiami con il privato, non puoi essere scoperto. Ho rischiato per procurarmi quel numero, erano anni che non camminavo in quel quartiere. Ti farò parlare con Allyson, ma non con i tuoi, sono sicuro che chiameranno la polizia per riaverti fra loro."
"Va bene, grazie. Mi stavo giusto chiedendo... mio fratello, Frankie, lui ti odia solo per il basket?" Domandai.
"Lui sa benissimo chi sono e che cosa faccio, so che posso essere molto pericoloso con i miei nemici. E lui e non è da meno." Accennò.
"Stai per caso dicendo che lui fa parte di una gang?" Rimasi a bocca aperta. "Sì, proprio così."
La mia mente era in stato di puro choc, avevo condiviso il tetto con una persona totalmente diversa da come sembrava.
Insomma, di chi mi ero fidata? Non riconoscevo più nessuno.
"O-okay." Dissi, rimettendo l'hamburger nel piatto. Justin lasciò il conto sopra al tavolo, e con la massima attenzione andò in macchina con me.
"Stiamo andando in hotel." Annunciò, ed io annuii. Non passarono molti minuti quando fummo davanti all'hotel.
Justin indossò il cappuccio, e mi strinse a sé coprendo anche me. C'era la massima sicurezza.
Eppure, nonostante fosse stata una cosa da pochi secondi, avevo sentito un qualcosa durante quella specie di abbraccio.
Non era vergogna, tantomeno timidezza. Era qualcosa che non avevo mai provato.
"Buonasera, stanza prenotata?" Chiese una Signora sulla quarantina. "Sì, Boovie." Justin diede il nome della stanza. Ci vennero date le chiavi, e subito salimmo.
"Boovie?" Alzai un sopracciglio appena fummo dentro. "Non posso dare le mie informazioni reali, sarà più facile trovarci. Non so se l'hai capito ma ci stanno dando la caccia, stanno dando la caccia a te ed io sono qui per impedirlo. Se farai come ti dico io ci riuscirò. Chiaro?"
"Sì, l'ho capito. L'avevo capito in realtà, sentirlo dire però mi fa senso. Cioè.. mi stanno dando la caccia e non è uno scherzo." Sospirai, sdraiandomi.
"Perché c'è il letto matrimoniale?" Ridacchiai, guardando un po' ovunque.
"Non lo so, le prenotazioni sono state fatte dal mio branco. Ci stanno aiutando, arrivati a Stratford li conoscerai, ci sono anche due ragazze. Sono simpatiche, penso che ti piaceranno." Sorrise, sdraiandosi.
"Sono le nove, ma domani dobbiamo partire presto. Vai a farti una doccia, non so se domani ne avrai occasione. Quindi meglio che te ne faccia un'altra oggi."
Presi l'ultimo dalla valigia e feci una bella doccia calda. Indossai il pigiama e al ritorno lo vidi addormentato, a petto nudo.
Sospirai e mi sdraiai di spalle a lui, riscaldandomi con la coperta. "Buonanotte." Sussurrò al mio orecchio, avvicinandosi.
Stavo tremando, avrei fatto meglio a portarmi il pigiama a maniche lunghe.
Lui lo notò e si avvicinò ancora di più, stringendomi la vita. Potevo giurare su ciò che avevo più caro di aver sentito qualcosa di forte.
"Notte." Sussurrai, e sapevo che stava sorridendo. Potevo scommetterci.
Justin Drew Bieber, mi sto innamorando di te?
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Big Little Lies. ➳ JB & AG
Fanfic"Vorrei dirti che il thè lo prendo alla pesca, e sulle patatine non metto mai il ketchup. Vorrei dirti che ogni volta che piove dimentico l'ombrello, e che ho una risata davvero rumorosa. E l'amore non ho idea di cosa sia, ma vorrei dirti tutto se p...