Capitolo 20

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GIORNO 14
Parte 1

Clary's P.O.V.
Quella mattina mi svegliai più tardi del solito.
La sera prima eravamo rimasti svegli fino a tardi.
Dopo quel primo bicchiere di vino, ce ne furono diversi altri, tanti che ne persi quasi il conto. Ricordo il sapore dolciastro di quel vino rosso, le risate, il divertimento... poi i ricordi divenivano sfumati e confusi.
Mi rigirai nelle coperte confortevoli, ancora un po' assopita, e mi rifugiai su un petto caldo...
Mi accorsi che qualcosa non andava in ciò che avevo appena fatto.
Aprii bene gli occhi e notai di essere effettivamente poggiata su un petto nudo.
Chiusi gli occhi speranzosa di risvegliarmi e comprendere che era solo un sogno.
Quando li riaprii però ero ancora lì.
Confusa alzai pian piano lo sguardo per capire chi fosse il ragazzo in questione.

"Fa che non sia lui, fa che non sia lui, fa che non sia lui..." mi ritrovai a sperare.

Ovviamente invano.
Balzai indietro lanciando un'urlo e a tentoni cercai di allontanarmi il più possibile da lui, ma una mano mi si impiccio nell'intrico di coperte e caddi all'indietro, finendo rovinosamente a terra.
Gridai di nuovo quando mi accorsi di indossare soltanto l'intimo, il che non suggeriva buone cose.

-È sempre un piacere svegliarsi sentendo la tua adorata sorellina che grida di primo mattino. Cosa ti turba Clary?- disse Jonathan con voce roca, tirandosi su sui gomiti e girandosi a guardarmi.

Di scatto afferrai un lembo delle coperte e lo tirai a me cercando di coprirmi il più possibile.

-Ma soprattutto... perche sei sul pavimento?- chiese poi stranito, dopo averci riflettuto un'attimo.

-Emm...S-sono caduta...- dissi abbassando lo sguardo e diventando rossa come un peperone.

Lo sentii ridere divertito.

-Sei caduta dal letto?- disse ancora ridacchiando.

-Invece di ridere sarebbe ora di darmi delle spiegazioni!- dissi permalosa.

-Spiegazioni?- chiese lui stranito,  dopo aver interrotto le risate.

-Cosa è successo ieri sera?- chiesi.

Lui scoppiò di nuovo a ridere facendomi innervosire.
Mi schiarii la voce fulminandolo con lo sguardo ed esigendo chiaramente una risposta.
Lui smise di ridere e mi prestò finalmente un po' di attenzione.

-Se ti riferisci al fatto che fino a poco fa eri mezza nuda nel mio letto insieme al sottoscritto, allora stai tranquilla. Non è successo nulla di grave ieri sera- disse tranquillo.

-Io e te abbiamo due concetti leggermente diversi di "grave" - dissi con voce intrisa di sarcasmo -Spiegati meglio- ordinai decisa.

-Semplicemente hai esagerato un po' con il vino e mi hai chiesto gentilmente di portarti a letto. Ed è ciò che ho fatto- disse con nonchalance -Dopodiché mi hai anche chiesto di spogliarti ed è ciò che ho fatto- sgranai gli occhi a quell'affermazione - ed infine sono stato ben felice di esaudire tutti i tuoi desideri erotici su di noi- concluse con un sorriso malizioso.

Divenni paonazza. Possibile che avessi bevuto tanto da rivelargli tutte quelle cose? Possibile che non mi ricordassi nulla di ciò che mi aveva fatto? Sarebbe stato un peccato, non ricordare....
Lo sentii ridere di nuovo.

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