GIORNO 9
Parte 2P.O.V. Clary
Ci fu qualche secondo in cui Jonathan mi osservò compiaciuto ed eccitato all'idea di quella sfida.
Poi in un'attimo colmò la piccola distanza che ci separava poggiando le sue labbra sulle mie.Gemetti leggermente quando sentii la sua lingua chiedere accesso alla mia bocca e dischiusi istintivamente le labbra.
Avvampai quando mi tirò a se per la vita facendo scontrare i nostri bacini. Lo desideravo. Desideravo il suo corpo e in quel momento non riuscivo proprio a disgustarmi per l'incesto che volevamo compiere.
Portai una mano fa i suoi morbidi capelli per rendere il bacio più passionale, ma lui si staccò lentamente da me.
Mugugnai in segno di disapprovazione ma lui non accennò a continuare ciò che aveva iniziato.-Nonostante mi ecciti immensamente il tuo desiderio per me, temo che dovrai aspettare- sussurrò al mio orecchio.
-Ma...- tentai di ribattere.
-Shh...- mi zittì lui passandomi il pollice sulle labbra. Mi prese il volto tra le mani e mi diede un lento bacio carico di promesse.
-Arriverà il momento, mia regina- fiatò sulla mia bocca prima di alzarsi e uscire dalla stanza.Rimasi li, a guardarlo mentre varcava la soglia della camera, cercando di capire cosa mi stesse accadendo e solo quando le mie stesse parole mi tornarono alla mente, ricordandomi cosa avevo promesso a mio fratello in caso avesse vinto lui la sfida, capii in che casino mi ero andata a cacciare.
"Allora vorrà dire che starò con te per l'eternità"
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GIORNO 10
P.O.V. Clary
-Stupida- mormorai rabbiosamente verso il mio stesso riflesso.Da quando Jonathan era uscito dalla mia stanza non lo avevo più rivisto per tutta la giornata. Non si era presentato neppure a pranzo o a cena. Mi aveva lasciata sola con i miei pensieri e i miei sensi di colpa. La sua sola presenza vicino a me riusciva a distrarmi a tal punto da farmi dimenticare che lui era il nemico, nonché mio fratello. Quando però se ne andava... il peso di quella realtà mi ricadeva addosso.
Avevo avuto un'intero pomeriggio per rimuginare sulla situazione ed ero giunta ad una conclusione: avrei mantenuto la mia promessa. Avrei ascoltato ciò che Jonathan aveva da dire e, al termine dei sette giorni, sarei tornata a casa, dalla mia famiglia, dai miei amici, ed insieme avremmo trovato un modo per annientare quel mostro.
Dovevo smetterla di farmi soggiogare da lui. Non avrei più ceduto. Questa era una promessa.Determinata più che mai tornai nella mia camera e mi sdraiai sul letto. Guardai la sveglia sul comodino. Era mezzogiorno e di Jonathan ancora nessuna traccia. Avrebbe fatto meglio a sbrigarsi se non voleva perdere uno dei sette giorni in cui avrebbe potuto "farmi vedere il mondo con i suoi occhi".
Un bussare deciso alla porta mi distrasse dai miei pensieri.
Parli del diavolo....
Senza neanche darmi il tempo di dire "avanti", Jonathan fece il suo ingresso nella stanza.-Buongiorno sorellina, dormito bene?- chiese mentre si avvicinava al letto sul quale ero seduta.
Si chinò su di me come per baciarmi ma io mi voltai di scatto facendolo bloccare.
Anche se non lo vedevo sapevo che nei suoi occhi era apparsa una scintilla di rabbia. Lo sentii fare un respiro profondo per calmarsi e dopo qualche attimo afferrò il mio mento fra le sue lunghe dita e mi fece voltare verso di lui. Mantenni lo sguardo fisso a terra per paura di dover affrontare quegli abissi oscuri.

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A dark heart
Fiksi PenggemarE se le cose fossero andate diversamente? E se Clary avesse accettato il suo lato oscuro? E se Jonathan fosse riuscito a conquistarla? Scopritelo in questa storia. (Svolgimento alternativo a "Shadowhunters - Città delle anime perdute")