Capitolo 17

1.2K 79 15
                                    

GIORNO 13
Parte 1

Clary's P.O.V.
Come sempre, furono i raggi del sole che entravano dalla mia finestra a svegliarmi, questa volta prima del solito.
Erano infatti solo le 6.15 quando riemersi dall'asciugamano con il quale mi stavo asciugando il viso, dopo essermelo sciacquata con dell'acqua fresca.
Mi guardai allo specchio con aria scettica, come se quella riflessa nella superficie argentata non fossi io, ma una copia di me più vissuta, più matura, più consapevole.
Non erano passate neanche due settimane, da quando Jace mi aveva portata in quella casa sconosciuta, eppure sembrava passata una vita.
I miei sentimenti e le mie emozioni erano cambiati ripetutamente nel giro anche di poche ore, tanto che a prima vista sarei potuta sembrare una lunatica.
Se però si conoscevano tutti i fatti accaduti in un così breve tempo... beh, si scopriva che tutto sommato i miei sbalzi di umore erano giustificati.
Dover vivere a stretto contatto con il mio fratello malvagio.
Le comunicazioni interrotte con Simon, dopo un presunto attacco a tutti i miei amici, alla mia nuova famiglia.
La morte di Jace.
L'attrazione per Jonathan.
E ora questo viaggio nei ricordi del mezzo-demone.
E chissà cos'altro mi aspettava dietro l'angolo.
Riconcentrai i miei pensieri sull'immagine riflessa nello specchio.
C'era urgente bisogno di una doccia.
Tutto in me gridava la voglia di un bel bagno caldo, per far scivolare via lo sporco e lo stress.
Mi guardai intorno nel grande bagno.
La vasca c'era.
Il tempo anche.
Cosa mi impediva di godermi un po' di relax?
Quando la vasca fu piena di acqua calda, mi spogliai e mi immersi tra la soffice e abbondante schiuma.
Chiusi gli occhi, presi un bel respiro e rilassai i muscoli.
Non mi ero stupita quando avevo trovato il mio bagnoschiuma preferito sul bordo della vasca.
Pompelmo.
Jonathan mi conosceva meglio di quanto io credessi.
Forse avrei dovuto trovare inquietante il fatto che lo stesso fratello che non ho mai conosciuto, spunti improvvisamente dal nulla e sappia già tutto su di me.
Ma in realtà mi faceva piacere pensarlo.
Voleva dire che era interessato a me, a tal punto da fare chissà cosa per conoscere ad ogni costo tutto ciò che mi riguardava.
Poteva essere romantico, a modo suo.
Peccato che quello di mio fratello fosse un'amore incestuoso e possessivo.
Sorrisi all'idea di un Jonathan tutto indaffarato nel cercare il mio bagnoschiuma preferito nei negozi, mentre la commessa lo guarda stranita e forse anche un po' impaurita.

-Sei incantevole quando sorridi, mia dolce Clary- disse una voce suadente.

Aprii gli occhi di scatto e sobbalzai alla vista di Jonathan in piedi di fronte alla vasca, appoggiato con noncuranza al ripiano di marmo del lavandino, che mi guardava con quel suo solito ghigno.
Arrossii appena mi resi conto di essere nuda di fronte a lui, coperta appena dalla schiuma che ora non sembrava più così abbondante.
Cercai di trascinare la schiuma sul mio petto, in un gesto affrettato delle braccia, ma così facendo scoprii la parte inferiore del mio corpo.
Il più velocemente possibile cercai di rimediare ridistribuendo quelle soffici nuvole bianche che ormai si stavano smontando, ma inutilmente.

-Forse è meglio se lasci stare sorellina- disse Jonathan, ridendo appena.

Al suono di quelle parole mi portai le ginocchia al petto, per nascondere il più possibile il mio corpo, e lo guardai indispettita.

-Si può sapere chi ti ha dato il permesso di entrare?!- gli gridai contro.

Lui si staccò dal ripiano e lentamente cominciò ad avvicinarsi alla vasca, attraversando il grande bagno.

-Non mi serve un permesso per girare in casa mia-

-Beh, potresti almeno avere la decenza di bussare invece di apparire dal nulla facendomi spaventare a morte!- ribattei io.

A dark heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora