Capitolo 11

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GIORNO 8

P.O.V. Clary
-Clary. Fammi entrare- disse autorevole Jonathan, scandendo ogni parola.

-No!- gridai io in risposta.

Ero poggiata di spalle sulla porta della mia camera da ormai diversi minuti, eppure lui non sembrava volersi arrendere. Di solito dopo un paio di battute, se ne andava via e tornava un paio d'ore più tardi. Ma questa volta era diverso.
Lo sentii tirare un pugno alla porta e sobbalzai per lo spavento.

-Clarissa- mi richiamò dopo un po', cercando invano di nascondere la rabbia nella sua voce -Ho detto: fammi entrare. Ora.-

-E io ti ho detto di no!-

Un'altro pugno più forte.

-Apri questa dannata porta!- gridò.

Ma io non potevo aprirla. Non potevo vedere di nuovo l'uomo che aveva ucciso il mio primo amore.

~Inizio Flashback~

GIORNO 4
Parte 2

P.O.V. Clary
-Voglio dire che quello che succede tra noi due non potrà più ucciderlo... visto che è già morto-

Rimasi immobile, a fissare i suoi occhi con espressione vacua.
Mi ci vollero diversi lunghi secondi prima di riuscire ad elaborare ciò che mi aveva appena detto.
Una risata isterica uscì dalle mie labbra per l'assurdità di quell'ipotesi. Doveva essere uno scherzo.

-Adesso stai esagerando- dissi fra le risate leggere.

Ma lui non fece una piega e rimase a guardarmi impassibile.

-Jonathan, non è divertente- dissi allora seria.

-Nessuno ha detto che deve esserlo- rispose freddamente.

Ci misi altri interminabili secondi prima di realizzare che ciò che mi aveva detto era vero. Diverse emozioni mi invasero, mentre continuavo a guardare quegli abissi neri di fronte a me.
Dapprima l'incredulità. Non poteva essere successo davvero, doveva esserci un'errore.
Poco dopo ci fu la realizzazione. Era successo per davvero. Non avrei mai più potuto rivederlo.
Poi il senso di vuoto, dove prima c'era la felicità.
Infine la rabbia. Lui non c'era più... e sapevo già di chi era la colpa.

-Tu...- dissi flebilmente guardando mio fratello negli occhi -Tu!- ridissi con più rabbia -Sei stato tu!- continuai spintonandolo lontano da me.

Un lampo di delusione passò nei suoi occhi, qualcosa di impercettibile, ma ero certa che fosse delusione. Dopo aver cancellato con cura ogni segno di tristezza dal suo viso, mi guardò, sorridendo malignamente, come se non aspettasse altro che vedermi soffrire.
Ebbi una fitta al cuore. Nonostante tutto, speravo che non fosse stato Jonathan.
Non volevo un'altro motivo per odiarlo.
Avrei preferito mille volte sapere che era stato un demone ad uccidere Jace, durante una battaglia, piuttosto che sapere che in realtà era stato mio fratello. Lo stesso fratello che poco prima stavo baciando.

-Sei stato tu, non è così?- sussurrai incredula, anche se ormai conoscevo la risposta.

Lui si limitò a guardarmi impassibile, come a indicarmi una tacita affermazione.
Sentii la gola bruciare e gli occhi offuscarsi per le imminenti lacrime.
Ma non avrei pianto davanti a lui.
Repressi le lacrime e sollevai un braccio ad indicare la porta della stanza.

A dark heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora