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Come sempre sono l'ultima...Dio che depressione! Il reparto é vuoto e quello schiavista del dottor Ettore mi ha relegata qui ad aggiornare le cartelle: " Mi raccomando,Sara,non farmi trovare sorprese, aggiorna ogni singola cartella,non essere la solita delusione!"

Bastardo sfruttatore! E dire che sono stata io a infilarmi in questa situazione del cavolo! Da brava secchia, appena finito gli esami, sono andata dal direttore del dipartimento e gli ho chiesto di essere tenuta in considerazione per eventuali attività e quel genio ha ben pensato di rifilarmi allo sfruttatore.
Il dottor Ettore é un tipo davvero sopra le righe,sono letteralmente la sua schiava, spesso e volentieri mi lascia sola con il paziente dicendo semplicemente​: "fai quello che c'è da fare e poi quando hai finito chiamami." In quei momenti mi viene il panico, anche una banale visita può nascondere le sue insidie.

Fatto! Ho riportato tutte le presentazioni fatte oggi,dagli interventi chirurgici alle semplici sedute di igiene. Chiudo il programma di gestione del reparto e spengo il PC. La mia giornata è finalmente finita! Ogni mattina inizio con il giro visite alle nove e si prosegue con gli appuntamenti di conservativa, otturazioni e terapie canalari a tutto spiano, alle quattordici pranzo,se tale lo posso definire e poi fino alle diciannove sala operatoria.
Mio padre non voleva che scegliessi questo lavoro,per lui non è "cosa da donne" o meglio per me,per lui sono troppo maldestra,ma gliela farò vedere io che donna che sono!

Esco dall'ufficio della caposala e chiudo la porta a chiave, il corridoio é deserto,guardo l'orologio,sono le 22.45, maledizione ho perso l'ultimo bus per rientrare! Sono studentessa fuori sede e l'unico appartamento alla mia portata era a 3km in linea d'aria dal policlinico. Mi sa che mi tocca chiamare Ilaria e chiederle se posso dormire da lei,non me la sento di andarmene a spasso per la città a quest'ora in solitudine!
Sto per digitare il numero di Ilaria,il suo appartamento é a quattro passi da qui,in cinque minuti sarei da lei,ma mentre scendo le scale mi sento chiamare.
"Sara!"
Mi volto e guardo verso l'alto,sul pianerottolo c'è il prof di ortodonzia, ha ancora il camice bianco addosso,dio che figo!
"Buona sera,Prof,mi dica."
"Sara,ma che ci fai ancora qui? Sono quasi le undici di sera!"
"Stavo finendo un lavoro per il dottor Ettore, non mi sono accorta dell'ora e si sono fatte le undici."
"Hai due minuti? Se mi aspetti mi cambio e ti do un passaggio,non avrai mica intenzione di andare in giro sola a quest'ora!?"
"No,no...Sarei andata da Ilaria."
"Dai, aspettami,ti do uno strappo."
Il prof di orto che mi da un passaggio! Questa poi! É il sogno segreto delle infermiere,forse non proprio così segreto,ma come dar loro torto, é alto un metro e novanta e con quei suoi mirabolanti occhi verdi e la sua voce sensuale manderebbe ko anche una monaca tibetana dedita alla castità! Ma non é lui il mio pensiero ricorrente...

Due minuti dopo vedo il prof scendere e raggiungermi.
"Allora, possiamo andare." Mi dice togliendo l'allarme al suo Nissan Qashqai.
Salgo in macchina e mi faccio piccola piccola sul sedile,mi sento tremendamente in imbarazzo,dopo avermi chiesto l'indirizzo e impostato il navigatore partiamo,vorrei sprofondare, c'è un silenzio davvero pesante.
"E così Ettore ti usa come tutto fare..." Esordisce sornione.
"Ehm...Si."
" Cerca di non farti sfruttare,ho visto quanto tempo passi in reparto e non é normale ne salutare che tu stia cosí tanto lí dentro...Ho visto che hai finito tutti gli esami a tempo di record,ti sarai massacrata." Il prof si é fatto improvvisamente serio e la sua voce ha un che di paterno.
" Lo so che non é salutare,ma,Prof, é un'occasione irripetibile per me, posso imparare molto."
"Lo so,ma sei giovane e sarebbe anche giusto che ti godessi la tua età."
"Ho molto da dimostrare,la mia età non è così importante." Il professore mi guarda interrogativo ed io gli sorrido imbarazzata, frattanto siamo arrivati, prima di scendere lo ringrazio e salutando chiudo lo sportello alle mie spalle.
"Sara..." La sua voce mi blocca,mi volto e lo vedo sporgersi dal finestrino. "Ti prego,pensa a quello che ti ho detto." Annuisco e ringraziandolo nuovamente vado via.

Appena apro la porta di casa Wisky mi assale, quella palla di pelo del mio cane pesa come un macigno! Nonostante sia fuori sede, sono stata costretta a portarmi dietro il mio husky, viviamo come in simbiosi e la separazione ci avrebbe letteralmente uccisi. Mi guarda come se avesse avuto un'apparizione mistica e quella sua espressione un po'tonta mi fa sorridere nonostante la stanchezza, sembra come se avesse la faccia di un procione,lo tiro a me e lo abbraccio,io adoro il mio cucciolone, anche perché me lo regalò Vittorio,il mio migliore amico, il giorno del mio diciannovesimo compleanno.

Già... Vittorio... Oggi non ci siamo sentiti per nulla! Gli mando la buonanotte sperando di non disturbarlo,tra il lavoro e la bambina non so come non sia impazzito, per non parlare di sua moglie Gaia...Dio che vipera di donna!

Si,lo ammetto, Vittorio é il mio pensiero fisso,lo é da quando avevo quattordici anni,ma la vita ha avuto altri progetti per noi, per lui sono sempre stata la sua piccola Sara,la sua migliore amica, l'unica che gli é rimasta vicino quando a diciotto anni ha messo incinta la sua "amica di letto".

Il telefono vibra. É Vittorio.

Da: Vittorio
Buona notte,tappetta, continua a cambiare il mondo una carie dopo l' altra! Un bacione,ti voglio bene.

Sempre il solito spiritoso! Ma lo amo così com'è,senza di lui mi sentirei persa.

Spengo il cellulare e mi lancio sul divano con una ciotola di insalata che sarà la mia cena,ho poco appetito e il pensiero della giornata di domani non aiuta. La mia coinquilina dorme già e così io e Wisky ci godiamo una seratina intima a guardare un film a metà strada tra il romantico e l'horror dove una tipa si innamora di uno zombi... Adoro questo genere di storie leggermente trash.

Finalmente mi infilo sotto le coperte,il mio cucciolone si acciambella ai miei piedi facendomi sentire tutto il suo peso,ma sono cosí stanca che sprofondo subito nel limbo dei sogni. Domani sarà una giornataccia,già lo so,ma sarà domani,ora é troppo presto per pensarci...

My surgical life [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora