ventisette

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Sono in reparto, ma è come se realmente non fossi qui, mi sono rintanata nella stanza della caposala e cerco il più possibile di evitare qualsiasi contatto con il dottor Ettore, mi ha trattata come una mocciosa, ma lui non si é messo minimamente nei miei panni, io non sono una ragazza " fast-food" non può avere tutto e subito scegliendo da catalogo e questo é indipendente dalla mia età, riguarda il mio modo di essere, mi sono sentita braccata, per me che non ho mai avuto un uomo nella mia vita il passaggio sarebbe dovuto essere più graduale...é vero che anche io l'ho illuso, ma nel turbinio degli eventi ho perso un po'il controllo.
Guardo l'orologio, non posso nascondermi qui per sempre e, onestamente, di tornare a casa non mi va proprio, se mamma capisse il mio stato d'animo non la finirebbe di asfissiarmi fino a farmi confessare il motivo, grazie al cielo domani mattina ripartono.
Mi faccio coraggio ed esco, visto che mi ritiene immatura dovrò dimostrargli il contrario, farò io il primo passo verso la riconciliazione, anche se questo significherà un duro colpo per il mio orgoglio!

Vado nella sua stanza, stranamente la porta é chiusa, busso, ma non ho risposta, strano, non è da lui non presentarsi a lavoro, provo a chiamarlo, ma il cellulare risulta spento, ok, ora inizio a preoccuparmi.
Non so come contattarlo, in tutta onestà non ho neanche idea di dove abiti, pensa, Sara! Ad un tratto ho un' illuminazione: la dottoressa De Gioia!
Corro verso il suo ufficio e, grazie al cielo, la trovo dietro la scrivania intenta a studiare una TAC.
" Dottoressa...scusi il disturbo, ma é un'emergenza..." La dottoressa mi guarda seria e si alza.
" Sara, cos'è successo?"
" Il dottor Ettore, non riesco a contattarlo, oggi non é venuto e non é da lui sparire e soprattutto non essere reperibile. Lo ha visto, per caso?"
" No... effettivamente é strano...hai guardato in agenda se ha pazienti oggi?"
" No...ora vedo." Corro nella stanza della caposala e sbircio in agenda, ha spostato tutti i suoi appunti di oggi! Dio, mio che succede?
" Dottoressa! Ha cancellato tutti gli impegni di oggi!" Torno dalla dottoressa​ con il cuore che mi scoppia in petto.
" Aspetta, ora gli telefono io." Nulla, ha ancora il telefono spento. " Sara, non so cosa dirti, ma é successo qualcosa che lo ha spinto a comportarsi così?"
In preda all'ansia le racconto quanto accaduto la sera prima, la dottoressa resta in silenzio e appena finisco lei mi prende la mano e dice: " Bene, ora lo chiamiamo a casa, non ti preoccupare, lo troveremo, non sarà successo nulla..."
Suona, risuona, ma nulla, non risponde neanche a casa! Ho paura e anche la dottoressa non sembra essere serena...

Sono le cinque del pomeriggio, del dottor Ettore neanche l'ombra, sono devastata e se fosse sparito a causa mia? Anzi, a causa del mio essere troppo infantile per lui?
Sto rientrando a casa, cammino a testa bassa con mille pensieri che mi affollano la mente, non ce la faccio neanche ad alzare lo sguardo e proprio mentre affogo nella mia malinconia sento il suono di un clacson, all'inizio non ci faccio caso, poi il suono si fa piú insistente, sollevo il viso e vedo il dottor Ettore sporgersi dal finestrino e farmi cenno di avvicinarmi. Gli corro incontro e appena gli sono vicina gli schiocco un bacio attraverso il vetro aperto.
" Dove sei stato? Mi hai fatto morire! Ho messo in moto anche la dottoressa De Gioia per cercarti." Mentre gli urlo contro fiumi di lacrime mi scorrono sul viso.
" Scusa, piccola, ti giuro che non avevo intenzione di farti preoccupare, avevo bisogno di pensare e sono andato fuori città..."
" Idiota! Puoi pensare senza farmi venire un infarto!" Sono arrabbiata, anzi furiosa, ma lui mi guarda tristemente e la mia furia si spegne poco a poco.
" Lo so, ma...dovevo spingere il tasto reset." Dice accarezzandomi il viso."Senti...dimmi come posso farmi perdonare..." Mi sussura.
Mi avvicino al suo orecchio e con voce flebile gli dico: " Andiamo a casa tua..."

Siamo davanti alla porta di ingresso, sappiamo entrambi cosa sta per succedere, ma non vogliamo realmente ammetterlo, se resta un " non detto", forse lascia intatto il suo fascino...non so perché ho preso questa decisione, probabilmente per dimostrare ad entrambi che ormai sono una donna.
"S-sei sicura?" Mi chiede il dottor Ettore girando le chiavi nella toppa.
" Si..."
L'uscio si dischiude e tutto perde di significato, età, ruoli, regole, nulla ha più importanza, mi sento spingere contro la parete, il dottore mi blocca con la sua mole, sento il suo respiro sulla mia pelle ed i suoi baci torturarmi le labbra, morde, assaggia stuzzica il mio vermiglio, non so cosa fare, ma decido solo di lasciarmi guidare.
Ettore mi solleva come fossi una sposa, la sua sposa, senza fretta mi accompagna nella sua stanza adagiandomi, infine, sul letto, il cuore mi Martella come un tamburo, ho il volto in fiamme, lui si avvicina e poco a poco inizia a spogliarmi, via la giacca, via il maglioncino, ogni bottone della camicia é una lotta titanica, quando mi sfila i jeans vedo i suoi occhi illuminarsi di una strana luce, é come se ogni centimetro di pelle scoperta fosse per lui una conquista.
Resto in intimo e lo osservo spogliarsi a sua volta, quando il suo corpo si mostra in ogni sua parte il fiato mi muore nei polmoni e quando si adagia delicatamente su di me é il cuore a fermarsi, ci stringiamo in un abbraccio senza tempo e dimensione, le distanze tra di noi si annullano, i nostri baci colmano le differenze, appianano le divergenze e dissipano le incertezze, Eros cinge le nostre anime e quando gli ultimi stralci di tessuto cedono il posto alla passione ecco che Io lascia spazio a Noi...
Il dottore mi osserva estasiato e delicatamente mi divarica le cosce ponendosi tra esse, io sono paralizzata, ma non ho paura, é tutto come dovrebbe essere, io, lui e il nostro amore, si stende piano sopra di me e con un colpo deciso di insinua nel mio io più recondito, un dolore urente mi trafigge come una lama il basso ventre ed un gemito di dolore affiora dalle mie labbra, il dottore mi accarezza il viso e mi sussurra: " Non temere, sarà tutto perfetto..."
Si muove lentamente, lasciandomi il tempo di abituarmi a lui, ogni colpo é una fitta lancinante, ma poco per volta il supplizio cede il passo ad una strana sensazione, come se il mio corpo stesse fluttuando in aria, ogni movimento del Dottore é un passo verso il cielo e i miei primi gemiti iniziano a infrangere quel silenzio opprimente che ci aveva avvolti, il mio corpo segue docilmente quella danza carnale e piano piano ecco che la dolcezza si lascia sopraffare dall'istinto....
Ci stringiamo in un abbraccio quasi soffocante, i nostri movimenti sono violenti, le nostre voci ruggiti, sento il dottore sempre più dentro di me, il nostro sudore, la nostra carne, il mio sangue sono tutt' uno, é l'apoteosi, é l'estasi é...
" Sara...io...io...TI AMO..." É AMORE...
Il piacere ci coglie impreparati e ci lasciamo andare ad un urlo liberatorio, per poi stringerci l'un l'altra senza avere la percezione di dove finisce l'uno é dove inizia l'altra....

My surgical life [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora