trentacinque

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Mi metto a sedere cercando di riacquistare un po' di contegno, ma la cosa mi sembra difficile dato che a furia di piangere ho due occhi che non hanno nulla da invidiare ad un lemure! Il prof Donizetti entra cedendo il passo ad un'altra persona, accanto a lui ecco comparire in tutto il suo splendore noir la dottoressa De Gioia.
" Sara! Santo cielo, come ti senti?" La dottoressa corre verso di me e mi abbraccia.
" Come vuole che mi senta? Una merda!" Rispondo senza evitare di piagnucolare.
" Immagino...povero tesoro...non...non mi aspettavo che potesse succedere una cosa del genere, soprattutto non immaginavo che potesse essere Ettore a dare il via..." Della solita Giocasta De Gioia non c'è nulla, di fronte a me non vedo il chirurgo dall'animo di acciaio che ogni giorno in sala operatoria fa miracoli, chi mi sta stringendo a se é una donna dolcissima, quasi materna, che sembra essere in perfetta sintonia con il mio cuore a pezzi.
" C-come ha saputo cosa é successo?" Chiedo cercando di non piangere.
" Ettore...non sa tenere il cece in bocca...mi ha chiamato disperato appena sei andata via... Ed essendo già in reparto per un intervento si è trovato con me il prof..." Mi dice asciugandomi con il pollice una lacrima ribelle che proprio in quel momento ha vinto le mie resistenze.
"Sara...non volevo farmi gli affari tuoi, ma ti giuro che non ho resistito nel sapere cosa é successo... appena mi sono liberato ho chiesto a Giocasta se potevo raggiungerti anche io...mi si è spezzato il cuore e ho avuto la necessità di verificare di persona il tuo stato..." Donizetti mi si siede accanto e mi accarezza una guancia con il dorso della mano, chi avrebbe mai immaginato una cosa del genere, io consolata da due mostri sacri del reparto dopo essere stata cornificata dal dottor Ettore!
Mi sembra di morire, anche se la presenza del professore e della dottoressa mi dà un po'di sollievo il mio cuore brucia ancora e la dottoressa non può fare a meno di notarlo.
" Giuro che quando lo vedo lo prendo a calci in culo!" Ringhia Giocasta, io ed il prof ci voltiamo sbigottiti a guardarla, ma lei non perde la verve. " É inutile che mi fate quelle facce...in qualità di sua migliore amica ed ex discepola ho tutta l'intestazione di dargli una lezione di quelle epocali! Con il buonismo non si impara niente!"
" Ecco qualcuno sano di mente!" Interviene Ilaria che fino a quel momento era rimasta in disparte. " Dottoressa, tanta stima! Dico sul serio! Se prima la adoravo ora la venero! Il dottore ha bisogno di una bella lezione!"
" Nella vita ad ogni azione corrisponde una reazione, pensavo che Ettore lo sapesse, ma...a quanto pare non è così! Di tentazioni ce ne sono tante, lo so anche io che sono sposata da un po' con il mio primo ed unico uomo...ma basta resistere, l'amore é una partita a scacchi, si vince se la difesa é buona..." La dottoressa mi sposta una ciocca di capelli dal viso e mi sussurra: " Proprio lui doveva saperlo...lui che fu per me la più grande tentazione, ma mi impedí di cedervi..."
"Dottoressa..." Resto interdetta, lei era innamorata del dottor Ettore!? " Lo...amava?"
" No, ne ero infatuata, quando passi tanto tempo assieme a qualcuno può capitare di perdere la lucidità, ma quel fessacchiotto di Ettore mi impedí di fare la piú grande idiozia della mia vita...ed eccomi sposata con l'unico uomo che abbia mai veramente amato..."
Sembra davvero uno scherzo del destino, proprio Ettore che aveva evitato che la dottoressa potesse commettere un errore del genere é stato lui a cadere nelle spire della tentazione.
"Sara..." Il professor Donizetti richiama la mia attenzione. " A prescindere da tutto, dalle esperienze di ognuno, vorrei solo che tenessi bene a mente che sbagliare é umano, Ettore ha fatto una cazzata, ma tu non lasciarti consumare dal rancore, quando te la sentirai affrontarlo, parlagli, non lasciare il deserto tra voi. Te lo dice chi si è trovato solo in mezzo al deserto."

La serata trascorre in una valle di lacrime, ad un certo punto il professor Donizetti e la dottoressa si trovano spiazzati, non sanno come farmi smettere di piangere, ma capiscono che forse è proprio quello che mi serve, sfogare il mio dolore...
Quando finalmente la finisco di frignare, é notte fonda e decido di congedare i miei ospiti, dopotutto loro hanno ancora qualcuno a casa che li aspetta.
" Professore... Dottoressa De Gioia...c-credo che dobbiate andare, é mezzanotte passata, non voglio trattenervi oltre, io...starò bene, resterò qui con Ilaria..." Cerco di rendere il mio tono di voce il più convincente possibile, ma la vedo dura.
"Ok, ma se hai bisogno chiamami, il numero ce l'hai!" Dice la dottoressa schioccando un bacio sulla mia fronte.
" Si, hai ragione, Serena mi vorrà più morto del solito visto che l'ho lasciata a casa da sola, ma sicuramente capirà appena le spiegherò la situazione... comunque, Sara, domani mattina andrò dal direttore, gli chiederò di affidarti a me per il tirocinio extra, lasciarti con Ettore sarebbe troppo per entrambi, non ti preoccupare, mi occuperò io di te..." Il professore mi abbraccia con vigore e mi prende il viso tra le mani, i nostri occhi si incontrano e sono certa che dai miei traspare riconoscenza.

Io ed Ilaria siamo a letto, era una vita che non dormivamo assieme, ma dopo un po'di tempo ammetto che é davvero piacevole, mi fa sentire al sicuro.
" Fessacchiotta... domani mattina hai intenzione di andare in reparto?" Mi chiede appena spente le luci.
" Si...forse... anzi... si, ci vado." Rispondo poco convinta.
" Gli vuoi parlare?"
" Forse...ma è più per me stessa che ci andrei...non voglio andare in decomposizione spirituale per colpa sua!"
" E se lo incontri che fai?"
" Non lo so...ma è più probabile che se sa che ci sono, mi venga a cercare..."
" In quel caso che faresti?" Ilaria mi abbraccia con una tenerezza che solitamente le é estranea.
" Non saprei davvero...il mio primo impulso sarebbe ucciderlo, ma vorrei solo capire meglio...capire perché lo ha fatto e poi decidere..."
"Decidere cosa?"
" Il nostro futuro... Se possiamo essere ancora un NOI!"

My surgical life [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora