quindici

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Mi guardo allo specchio ed i sensi di colpa sembrano riflettersi sulla mia faccia... ieri sera ho fatto un errore tremendo.
Mi lavo i denti con pigrizia, non voglio andare in reparto, lo so che è stato solo un bacio, ma mi fa star male il fatto che mi sia piaciuto, porca miseria! Ha quasi vent'anni più di me e dovrebbe avere anche una compagna! Mi sembra di essere finita in uno di quei film stucchevoli da caduta di denti, tanto il copione lo conosco, lui circuisce la sfigatona depressa e scaricata dal ragazzo, se la passa come se non ci fosse un domani e poi la pianta, che prospettiva deprimente.
Prendo il giubbotto ed esco poco convinta di voler arrivare a destinazione.
Sono le 8.30, sono arrivata in anticipo, oltre a me ci sono solo le infermiere, corrono come palline da flipper per far trovare tutto in ordine prima dell'inizio del giro visite, hanno la stupefacente capacità di sapere esattamente come comportarsi anche nelle situazioni più critiche, spesso le osservo con ammirazione, la loro sicurezza mi incanta, le saluto e vado a cambiarmi.

Oggi c'è una calma bizzarra, l'agenda é piena, ma non c'è confusione, tutto sta andando terribilmente a rilento, io ho un paziente ogni due ore e questi buchi mi fiaccano. Mi avvicino alla macchinetta del caffè e prendo il solito, caffè ristretto con poco zucchero, non mi va di scendere al bar, sto girando il contenuto del bicchiere quando sento un braccio avvolgermi la vita.
" Buongiorno, oggi ti ho rifilato i pazienti senza nemmeno salutarti, ma non mi sembrava il caso di fare il carino con tutte le infermiere attorno..." Mi libero dalla presa e guardo il dottor Ettore con aria stranita.
" B-buon giorno..." Mi allontano da lui il più possibile e mi ritrovo con le spalle al muro.
" Ehi! Cosa c'è? " Il dottore si avvicina con aria preoccupata.
" E-ecco..." Le sue mani mi sfiorano il viso e la mia mente inizia a confondersi. " I-io...non...no...io p-penso che non...non sia una cosa giusta...lei é il mio tutor ed io sono...sono solo io..."
Vedo il suo sguardo addolcirsi e un sorriso disegnarsi sulle sue labbra sottili.
" Sara... proprio perché sei tu che ho perso la testa, solo e soltanto tu riesci a farmi vibrare l'anima, così come sei."
"E...e la sua compagna?"
" Vedo che le voci corrono...di Stefania non devi preoccuparti...stai serena"
" Come faccio a non preoccuparmi? Stiamo iniziando un qualcosa di tremendamente sbagliato! Lei ha già una vita, ha anche vent'anni più di me!"
" Non abbiamo ancora iniziato nulla...se vuoi possiamo, ma se non te la senti posso anche capirlo."
Lo osservo perplessa, cosa voglio davvero?
" I-io non so cosa fare..."
" Bene...allora ti faccio una proposta, frequentiamoci e vediamo cosa succede, se la cosa va in porto saremo una coppia, altrimenti avremo capito cosa davvero desideravamo entrambi. Ci stai?"
Lo Schiavista mi osserva in trepidante attesa, io sono come in trance, ma di getto gli rispondo: " Ok."
" Perfetto, allora stasera andiamo al cinema, ok? Pirati dei Caraibi va bene?"
" S-si..."
" Appena finiamo il turno andiamo. A dopo."

La sala é piena di gente, ci sono persone di tutte le età e anche tante famiglie, quando le guardo mi immagino in un futuro lontano, in cui la mamma accanto al bambino sono io, ma chi sarà il papà al mio fianco? Se fosse il dottore, onestamente, avrei paura, il divario di età mi sembra immenso... quando avrò quarant'anni lui ne avrà quasi sessanta! Verrebbe i nostri figli crescere e realizzarsi? Mio Dio! Che pensieri sto facendo!? Ora non é momento di pensare a mariti e prole, meglio che mi godo il film, altrimenti rischio un esaurimento...
Usciti dal cinema decidiamo di farci una passeggiata, la serata non è proprio fredda e due passi non mi dispiacciono.
" Beh, ti é piaciuto il film?"
" Si, abbastanza..." Non ho idea di come proseguire la conversazione.
" A me é piaciuto, sono sempre stato un fan della saga, al Lucca Comix mi presentai vestito da Davy Jhones. Non ti dico che casino che feci per farmi il costume!"
" Lei fa il cosplayer!?" Lo guardo confusa e stupita, non me lo aspettavo.
" Ora non più, ma ci sono stati periodi in cui me ne andavo scemo per certe cose ed ero adulto...i miei mi avrebbero diseredato." Nel dire questo scoppia a ridere ed io lo seguo immaginando l'esasperazione dei suoi genitori.
" Perché ha smesso?"
" Cosí, ogni cosa ha la sua età..."
Camminiamo senza una meta parlando del più e del meno, sembriamo due vecchi amici, tra una chiacchiera ed una risata arriviamo sotto casa mia, sento Wisky abbaiare da dietro i vetri chiusi. Povero cucciolone, sono due giorni che lo lascio solo.
" Allora... grazie per la serata..." Mi avvicino al dottore per salutarlo.
" Grazie a te per la compagnia, é stato bello uscire con qualcuno che non sia un vecchio dottore noioso..."
" Bella comitiva che frequenta di solito." Commento.
" Si, Stefania ci ha sempre tenuto a frequentare persone di una certa levatura sociale, ma io sono un tipo easy, mi sono sempre annoiato."
Che strano immaginare il dottor Ettore con una donna, ma ora dov'è?
" Ehm...ed ora con chi esce?" Cerco di estorcergli qualche informazione, non vorrei facesse il fesso tenendo due piedi in una scarpa.
" Nessuno, mi passo le mie noiosissime serate sul divano guardando le repliche di Ai Confini Della Realtà!" É proprio un nerd! Ma non posso negare che anche io amo quel vecchio telefilm.
" E Stefania?" Io glielo chiedo e basta, non voglio avere sorprese!
" Non c'è, il resto non conta." Mi lascia con il dubbio che mi brucia ancora, ma se davvero non c'è tanto meglio!
Ci salutiamo con due casti baci sulle guance, la serata é stata carina e, soprattutto, non troppo equivoca, salgo le scale fino al mio appartamento ed espiro come se volessi scacciare la tensione, nonostante il bel clima che si era creato un po'di disagio l'ho provato.
Sto infilando le chiavi nella toppa quando il mio cellulare squilla. Messaggio.
Numero sconosciuto.

" Grazie della splendida serata, dopo tanto tempo mi sembra di essere nuovamente vivo. Il tuo Ettore."

Il " tuo Ettore"...queste parole mi rimbombano nella testa, per la prima volta in vita mia qualcuno mette se stesso nelle mie mani...non so come comportarmi, é una situazione totalmente nuova e soprattutto spaventosa!
Entro in casa e chiudo la porta alle mie spalle, per stanotte voglio lasciare tutto fuori, ho bisogno di serenità per pensare, la notte, si dice, porta consiglio, ed io spero che possa aiutare anche me.

My surgical life [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora