ventiquattro

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Sono congelata dalla paura, mi sembra di essere una statua di sale, mamma guarda il dottor Ettore con un'espressione indecifrabile, mentre lui ha l'aria di chi si ritrova in trappola senza motivo.
Devo pensare ed in fretta!
" Dottore! Buona sera! Prego entri!" Squittisco con un pizzico di nervosismo. " Cosa la porta qui?"
Il dottore entra con passi incerti e non sa ancora cosa dire, non sono neanche sicura che abbia capito la situazione.
" Ecco...io..." Inizia a balbettare.
"Oh! Ma che sbadata! Non le ho presentato i miei genitori, papà, mamma lui é il dottor Ettore, é il mio tutor..." Vedo lo sguardo del Dottore perdere la vacuità dello smarrimento, ha capito ed inizia a reggermi il gioco.
" Buona sera, signori, chiedo scusa se sono arrivato così all'improvviso ad interrompere questo momento familiare, ma dovrei lasciare una cosa a Sara, ero di passaggio prima di recarmi ad un appuntamento..." E fa cenno verso i fiori e la bottiglia di spumante. " E così ho pensato di passare..."
Mia madre, che fino a quel momento era rimasta in silenziosa attesa, sospira sollevata e si avvicina al dottore per presentarsi seguita da mio padre.
" Ma si figuri, dottore, fossero questi i problemi!" Esclama gioviale .
" Ehm... dottore, cosa dovrebbe darmi?" Interrompo bruscamente.
"Oh! Si, hai ragione..." Ed estrae dalla sua borsa in pelle una busta con una OPT. " Sara, guardarla, te la manda il tuo relatore..."
Mi passa la busta e, mentre si avvicina, vedo che a stento riesce a trattenere un mezzo sorriso.
" G-grazie, Dottore..." Lo fulmino letteralmente con lo sguardo. " Allora ci vediamo domani in reparto." Gli dico spingendolo verso la porta.
"Oh! Certo, a domani, é stato un piacere conoscervi signori Brama..." Non gli do neanche il tempo di finire la frase che gli sbatto l'uscio in faccia.
Crisi scampata...
Mentre siamo a tavola mia madre mi osserva di sottecchi con l'espressione di chi vorrebbe dire qualcosa, ma non ha il coraggio.
" Mamma, é mezz'ora che mi squadri, cosa c'è?" Le chiedo seccata.
" Nulla, bella di mamma..." Si, come no! " É solo che stavo pensando, che persona garbata quel dottore, così gentile poi, ti ha portato anche quella cosa da parte del tuo professore."
" Si, infatti, é molto gentile." Rispondo circospetta.
" Però, per un attimo devo confessarti che mi sono spaventata... appena ho aperto la porta porta ed ho visto quel bel signore distinto con la rosa e lo spumante in mano ho avuto paura che fosse lui il ragazzo di cui ci avevi parlato...ma sotto sotto lo sapevo che non sei quel tipo di ragazza, bella di mamma, lo sai meglio di me che é troppo grande per te." E sorridendo manda giú un boccone di pollo.

Mi chiudo nella mia stanza e cerco di riprendere fiato, Wisky mi si accuccia ai piedi come a voler dimostrare che lui c'è e può darmi conforto, anche il mio cucciolone ha capito che questa é una serata di merda! Mi butto sul letto e mando un messaggio ad Ettore...si, per onor di cronaca devo dire che ho trovato il mio stupido cellulare!

Da: me
A: Ettore
Scusa per il trambusto, questa invasione non era prevista... spero di poter recuperare presto la serata ❤

Da: Ettore
A: me
Tranquilla, dolcezza mia, é stato divertente, é stata un'esperienza... alternativa. Ci vediamo in reparto domani, mi mancherà il tuo profumo al mattino.

Arrossisco istintivamente, vorrei davvero che fosse qui stanotte, mi piace addormentarmi cullata dal calore delle sue braccia....ma ora non posso perdere tempo a crogiolarmi nella depressione stile " Cime tempestose" devo occultare delle prove...mi alzo di scatto ed inizio a raccattare tutta la roba che il dottore ha lasciato nella mia stanza, grazie a Dio ha colonizzato solo questa per ora!

Sono uscita di casa prestissimo, ho lasciato i miei ancora addormentati, ho mandato un SMS al Dottore per chiedergli se potevamo vederci prima per fare colazione assieme e lui non se lo é fatto ripetere due volte, ci siamo dati appuntamento ad un bar nei pressi del policlinico e, in tutta onestà, non vedo l'ora di arrivare.
Attraverso la strada e cerco con lo sguardo l'ingresso del locale, mi viene un tuffo al cuore quando tra un piccolo gruppo di persone lo vedo, il mio dottore, con quel suo caratteristico portamento elegante ed il suo cappotto nero, sta guardando l'orologio da polso ed appena alza lo sguardo mi nota.
Gli corro incontro con un sorriso un po'fessacchiotto da liceale innamorata, ma proprio non posso farne a meno, lui si passa una mano tra i capelli castani perennemente in disordine, appena gli sono vicino mi solleva il mento con due dita e mi bacia.
" Buongiorno, dormito bene senza di me?" Il suo tono ironico mi fa sorridere.
" Non c'è male, ma sentivo la necessità del mio amato ingombro sterico...." Gli rispondo con altrettanta ironia.
Entriamo nel bar mano nella mano attirando come sempre l'attenzione, ormai mi sto abituando a tanta audience, ci sediamo ad un tavolino ed ordiniamo.
Come sempre l'atmosfera tra di noi é quasi surreale, é come se si creasse una bolla spazio-temporale che ci isola dal mondo regalandoci una serenità senza pari, ma un pensiero turba la perfezione del momento.
" Ettore..." Esordisco.
" Dimmi, piccola." Arrossisco nel sentirmi chiamare così.
" C'é una cosa che mi da da pensare... ecco, come e soprattutto quando pensi che dobbiamo informare le nostre famiglie della...nostra situazione?"
" Come mai questa domanda?" Mi chiede mandando giú un sorso di caffè.
" Ecco...ieri sera quando mia madre ti ha visto con rosa e spumante al seguito ha subito pensato che... fossi venuto per me...e si é impanicata... grazie a Dio si è bevuta la sceneggiata, ma mi ha fatto capire che la cosa non sarebbe stata proprio di suo gradimento..."
" Mmmh...in tutta onestà non ci avevo pensato, effettivamente tu a breve ti laurei e questa situazione di totale libertà sarà finita, quando tornerai a casa ci dovremmo organizzare per vederci e di certo non passerei inosservato ai tuoi genitori...per di più dovrei anche giustificare alla mia famiglia le mie trasferte da te...bel problema..." Guarda distrattamente la tazzina vuota fino a quando non alza gli occhi verso di me. " Ma ora non ci Voglio pensare...ci inventeremo qualcosa...ma ora dimmi, che ore sono?" Mi chiede sornione.
" Le sette e quarantacinque circa." Rispondo di getto.
" Allora abbiamo tempo, vieni con me..." Mi prende per mano e dopo aver pagato ci dirigiamo verso il policlinico.

Stiamo salendo in reparto, non c'è quasi nessuno a parte qualche infermiera e alcuni OSS, il dottore mi porta in un corridoio isolato dove non ero mai stata ed, arrivati davanti ad una porticina, estrae un mazzo di chiavi ed apre.
" Questo è il vecchio archivio cartaceo, qui conserviamo tutte le vecchie cartelle fisiche che compilavamo prima di usare il programma gestionale."
" Perché siamo qui?" Chiedo nervosa.
" Perché non c'è nessuno e nessuno arriverà...sai, ieri avevo intenzione di farti provare una cosa, ma mammina e papino hanno rovinato i miei piani..." E detto questo mi prede in braccio e fa sedere su di un vecchio tavolo.
" C-cioé?" Il suo sguardo é deciso ed i suoi occhi seri, non ho idea di cosa aspettarmi.
" Vedrai...Togliti il giubbotto." Obbedisco senza obiettare e lui fa lo stesso con il cappotto.
Mi si avvicina e lentamente mi slaccia i jeans, la zip scorre verso il basso mentre il mio cuore accelera, il dottore mi guarda famelico ed io mi sento tremendamente vulnerabile, tira giú i pantaloni e assieme a questi anche gli slip, avvampo per l'imbarazzo, ma lui non sembra notarlo.
" Rilassati..." Mi sussurra inginocchiandosi tra le mie cosce. Tremo, ma al contempo brucio per la curiosità.
Ad un tratto sento le sue labbra a contatto con la mia intimità, la sua lingua stuzzica la mia carne ed invade il mio io piú nascosto...é paradisiaco, i miei gemiti seguono il ritmo di quelle languide carezze, il dottore si addentra in ogni anfratto del mio corpo mordendo, baciando, assaggiano la mia pelle ormai bagnata dal desiderio...
Mi sembra di morire, sento un formicolio impossessarsi del mio corpo, il sudore mi imperla il viso, i miei muscoli si contraggono, mi sento come esplodere dall'interno, la mia anima vibra, sto per...sto per...mio Dio sto per...
" Oh! DIO!!!" Grido a pieni polmoni.
Sono esausta, un'ondata di piacere ha fatto tremare la mia carne ed il mio cuore, mi accascio sul tavolo incapace di muovermi mentre il dottore si solleva e mi bacia dolcemente.
" La prossima volta, però, cerca di fare più silenzio." E facendomi l'occhiolino mi tira su e posa il mio viso sul suo petto.

My surgical life [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora