quarantaquattro

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La voce cristallina di Chiara che canta " Nessun posto é casa mia" ci accompagna nel nostro tragitto in macchina, io, Ilaria e Serena cantiamo a squarciagola, mentre il povero Luca se la ride sotto i baffi mentre assiste alla nostra discutibile performance, quando arriva il ritornello, però, alza il volume e anche lui inizia a cantare: " Non era la vita che stavamo aspettando, ma va bene lo stesso!!!"
É vero, probabilmente per nessuno di noi era la vita che ci saremmo aspettati, ma va bene così, va bene davvero, perché nonostante tutto penso che poco per volta ognuno di noi sta costruendo la propria felicità, nonostante le decisioni che più ci hanno fatto soffrire, nonostante gli abbandoni, nonostante i demoni del passato o gli amori tormentati... siamo un piccolo gruppo di sbandati che un po'per il caso, un po' perché doveva andare così si sono incontrati e passo dopo passo stanno costruendo il loro lieto fine, il loro "prima o poi tutto andrà bene..." Se non si fosse capito, ho fatto mia questa visione ottimistica del prof Donizetti, perché, secondo me ha una sua logica, dopo aver toccato il fondo non si può mica andare più giú, no?
Luca si ferma sotto casa di Ilaria, abbiamo preso una pizza al volo e abbiamo deciso di concludere la serata con la piú classica e piacevole Delle tamarrate: la cena sul cofano! Si ride, si scherza, le ombre che mi avevano attanagliato il cuore qualche mese fa poco a poco si stanno dissolvendo, sono felice come non lo ero da diverso tempo, ho capito chi davvero mi vuole bene e sto poco a poco trovando il mio posto nel mondo, non sarà mai tutto perfetto, ma questa sera alla perfezione ci si avvicina molto...
Dopo la pizza lasciamo Ilaria e ci dirigiamo verso casa Donizetti, stanotte sarò ospite di Serena e la cosa ammetto che un po' mi mette in imbarazzo, dopotutto, nonostante le circostanze, é pur sempre il domicilio del mio relatore!

Serena già dorme da un po', ma ecco che la mia ghiandola pineale sta facendo nuovamente i capricci, di dormire non se ne parla proprio, mi alzo e, con tutta la circospezione di cui sono capace per non svegliare Serena, vado in cucina per prendermi un bicchiere d'acqua.
" Anche tu a spasso di notte?" Resto congelata con la porta del frigorifero ancora aperta, un Donizetti in pigiama mi guarda sorridente dall'alto capo della stanza... che cosa inquietante!
" Ehm...si..." Biascico cercando di ricompormi dalla sorpresa.
" Come darti torto, oggi é stata una serata piena di emozioni, no? La mostra con il tuo ritratto..." Mi dice accomodandosi su di una sedia.
" Già...serata intensa..."
" Serena non faceva altro che parlare della sorpresa, non stava più nella pelle dall'emozione, era... era davvero tanto che non la vedevo cosí..." Donizetti continua a guardarmi e mi fa un cenno con la mano per invitarmi a sedere.
" Così come?" Chiedo accomodandomi dal lato opposto rispetto a lui.
" Così felice e piena di gioia di vivere! Anzi, forse non lo era mai stata...ci sono stati momenti in cui io e lei abbiamo parlato come persone civili, una cosa mai vista!" Dice ridacchiando.
Lo osservo con un po'di tristezza, Donizetti ha la straordinaria capacità di trovare il buono in ogni piccola cosa, si aggrappa a briciole di felicità in situazioni catastrofiche con la consapevolezza che potrebbero finire da un momento all'altro e se le gode come meglio può, lo ammiro tantissimo per questa sua dote.
" Mi fa piacere, é una ragazza che merita di essere felice." Commento.
" Già, peccato che io non sono riuscito a darle quello di cui aveva bisogno per esserlo, ma nonostante tutto la vita è stata tanto crudele quanto clemente con lei, tu e Luca la state aiutando ad andare avanti e a trovare la sua strada, come regalo del destino non siete mica male..." E facendomi l'occhiolino scoppia in una risata genuina, come se questo pensiero lo alleggerisse da un carico gravoso che gli schiaccia l'anima.
" Anche lei é un bel regalo che il destino ha fatto a Serena, é davvero un ottimo padre."
" Grazie, peccato che lei non la pensi così..."
" Lo capirà, un giorno, ma secondo me lo capirà, questo non è uno spot della Mulino Bianco, non può andare sempre tutto liscio, é la vita vera, quindi ogni cosa deve essere conquistata poco per volta e se proprio non ci si riesce almeno si é tentato..." Lo guardo con tanta dolcezza, é un uomo così buono, non merita tutta questa sofferenza, ma come ho appena detto, questa é la vita vera e non esiste la bacchetta magica che mette tutto a posto.
" Grazie, Sara, sei una così cara ragazza... comunque c'è una cosa di cui volevo parlarti...sai, che c'è un piccolo posto per un tirocinio post laurea?" Annuisco e cerco di capire dove vuole arrivare.
" Ecco, sono andato dal direttore qualche giorno fa, lui stava cercando una rosa di candidati tra i laureandi di questa sessione ed io mi sono preso la libertà di fare il tuo nome, ho fatto bene? La cosa ti interessa?" Resto a bocca aperta, per un attimo non so come reagire, io che faccio un tirocinio post laurea!? Magari al Signore! Scatto in piedi e mi fiondo letteralmente sul professore, lo abbraccio con tutta la forza che ho ed inizio a gridare: "Grazie! Grazie! Grazie! Milioni di volte Grazie!!!! Certo che mi interessa!!!! La ringrazio!"
Donizetti ricambia il mio abbraccio e con una tenerezza paterna mi accarezza la testa.
" Te lo meriti, Sara, te lo meriti davvero! E questo è,anche, il minimo che io possa fare per ringraziarti per tutto quello che fai per la mia Serena, hai Delle grandi potenzialità ed io voglio che tu arrivi in alto!"
Non so per quanto restiamo abbracciati, ma quando il prof mi libera ed i nostri sguardi si incrociano due lacrime di gioia mi rigano le guance, gli sono infinitamente grata per la possibilità che mi sta dando.
" Sai, Sara...se avessi avuto un'altra figlia avrei voluto che fosse come te...hai la capacità di rendere felice chi ti circonda e questa non è una cosa da tutti...ora però vai a letto, domani in reparto abbiamo parecchio da fare... buona notte."
Ricambio la buonanotte e torno nella stanza di Serena con il cuore pieno di speranza, mi infilo sotto le coperte e guardo la piccola Donizetti che dorme beatamente, un pensiero mi fa sorridere, chissà come sarebbe stata la mia vita se fossi stata davvero la figlia del prof?
Mi addormento stringendomi a Serena e finalmente, dopo tanto tempo, vedo la mia vita andare verso la giusta direzione.

My surgical life [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora