quarantuno

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Guardo il campanello e quasi quasi ci ripenso, osservo il pulsante e mi accingo a suonare, ma poi ritraggo la mano, ripeto questa pantomima per due o tre volte, ma alla fine cedo, pigio e aspetto una risposta.
" Chi è?" Mi risponde la sua voce ferma e decisa e mi si forma un nodo alla gola.
" I-io...Sara..."
" Sali!" Esclama.
Imbocco la scalinata e salgo, ogni passo é un piccolo tuffo al cuore, mi sento a disagio, ma una parte di me é convinta che mi farà bene... sarebbe provare a ricominciare.
Arrivo sul pianerottolo e trattengo il respiro, poi la porta si apre e il suo sorriso mi restituisce un po'di ossigeno.
" Non credevo che saresti venuta..."
" Onestamente... neanche io...ma penso che sia la cosa migliore..."

La luce entra dalle ampie vetrate e il parquet scricchiola sotto il mio peso, mi sembra tutto così strano, così rarefatto, i suoi occhi si posano su di me ed il suo sguardo mi accarezza il viso, si muove rapidamente, ma le sue mani sono sapienti ed agli, ogni suo tocco é un gesto di pura eleganza ed io non posso fare a meno di ammirare tanta maestria.
" Quando sei stanca dimmelo che mi fermo..." Luca tratteggia a carboncino la mia figura ed io resto immobile per non infastidirlo.
" Ok..." Sussurro. Ho deciso di accettare la sua proposta al solo scopo di lasciarmi tutto alle spalle, spero che facendomi immortalare nel momento in cui ho la certezza assoluta di poter andare avanti io possa farlo davvero... siamo arrivati ai limiti dell'assurdo, ma tentar non nuoce...
Luca mi osserva, mi squadra, mi parla e ritrae ogni singola sfumatura dei miei occhi, ogni mio piú recondito dettaglio, nonostante siamo distanti fisicamente non mi sono mai sentita così in intimità con qualcuno... nessuno mi aveva mai osservata così...a fondo.
" Dai, oggi basta..." Mi dice posando il blocco ed il carboncino sul pavimento.
" Grazie..." Gli dico scendendo goffamente dallo sgabello su cui ero seduta.
" Grazie a te per esserti prestata, comunque se per te non ci sono problemi io continuerei domani, ok?"
" Beh...io veramente dovrei scrivere la tesi...tuo fratello esige un capitolo entro il prossimo lunedì..." Gli dico guardandomi attorno, l'ampia stanza ha catturato la mia attenzione, in ogni anfratto, in ogni angolo sono disseminate tele, quadri, cavalletti, fogli pieni di schizzi o bozzetti, pennelli, colori, matite e chi più ne ha più ne metta! Sembra di essere in un'altra dimensione.
" Senti, facciamo così, se vuoi io ti do le chiavi di questo studio e appena hai finito in reparto vieni qui, lavori alla tesi e appena arrivo io continuiamo."
Guardo Luca leggermente indecisa, ma poi accetto, questo posto mi trasmette una pace immensa e lavorare qui sarebbe un toccasana.
Lo saluto e alla calda luce del tramonto di marzo mi avvio verso casa.

Attraverso l'uscio chiuso sento il mio cucciolone reclamare la mia presenza a suon di abbai, povero Wisky, nel turbinio degli eventi credo di averlo trascurato non poco! Sto girando le chiavi nella toppa quando la porta dell'appartamento accanto si apre.
" Ciao, Sara..." La signora Gattullo si affaccia e mi saluta.
" Buona sera, Signora, tutto bene?" Le chiedo notando il suo sguardo un po' titubante.
" Si...si... senti, pomeriggio é passato un corriere e mi ha lasciato questo per te non avendoti trovata in casa." Dice passandomi un pacchetto, viva la privacy! In teoria non avrebbe dovuto lasciarlo alla posta centrale? Pazienza...
" Grazie..." Mormoro più presa dal misterioso arrivato più che da lei.
Saluto la signora Gattullo ed entro, Wisky mi piomba addosso come un meteorite e mi riempie di feste, ma, purtroppo per lui, la mia attenzione é catalizzata su quel pacchetto.
" Dai, cucciolone, vediamo cos'è!" Gli dico lanciandomi sul divano.
Leggo chi è il mittente e sospiro, Ettore! Rigiro il pacco ancora chiuso tra le mani, ma decido di non aprirlo, prendo il telefono e chiamo Vittorio, domattina dovrebbe ripartire e così approfitto della sua presenza per farmi la sostegno morale...
" Vik? Dove sei? Ah! Stai arrivando... perfetto...no, no, tranquillo...non é successo nulla, mi é solo arrivato un pacco da Ettore e non me la sento di aprirlo da sola, ok...a tra poco."
Dieci minuti dopo io e Vittorio siamo seduti sul divano l'uno di fronte all'altra, io stringo tra le mani quel pezzo di corrispondenza e lui mi guarda un po'in apprensione.
" Quando te la senti apri, ok? " Mi dice con la serietà di chi ti vorrebbe spiegarti la fisica quantistica.
" Si...si...ma o lo faccio ora o qui invecchiamo." Ribatto cercando di farmi forza.
" Facciamo così, al mio tre, scartiamo..." Annuisco poco convinta. " Allora, Sara, uno...due....tre!" Al tre strappo la carta ocra e mi trovo con un'anonima scatola di cartone tra le mani, tentenno un po', ma poi apro anche quella....
La vedo e mi si riempiono gli occhi di lacrime, Vittorio mi stringe le mani per darmi conforto, ma come la proverbiale polla che sono inizio a singhiozzare copiosamente, in una delicata cornice colore champagne troneggia una foto, una me dal sorriso smagliante e dai capelli leggermente arruffati stringe un Ettore dalla faccia semistravolta, ma felice...era una delle tante mattine in cui ci siamo svegliati l'una tra le braccia dell'altro, quella volta avevo insistito da morire per immortalare quel momento...mi sembra passata un'eternità ed, invece, sono trascorsi solo pochi giorni...
Sul retro della foto un post-it reca un messaggio breve, ma straziante.

"Il tuo silenzio mi fa capire che hai bisogno di continuare con la tua vita, per quanto doloroso sento in cuor mio che dovrai farlo da sola...ma almeno così ti rimarrà un piccolo ricordo del meraviglioso percorso fatto insieme..."

Vittorio mi tira a se e mi circonda con le sue braccia, sento il ritmico pulsare del suo cuore e una valanga di ricordi mi inonda la mente, quante volte ho ascoltato il battito sommesso del cuore di Ettore prima di addormentarmi? Quante volte ho vegliato il suo sonno per il semplice desiderio di vederlo dormire?
Mi sembra tutto così strano... quindi é la fine? Forse é meglio così per entrambi, ci siamo amati... troppo intensamente per troppo poco tempo, forse il nostro errore é stato questo, ma con i forse non ci faccio niente, é la fine è basta...
Piango, piango fino allo sfinimento e lascio che il caldo abbraccio di Vittorio mi culli verso un sonno profondo e ristoratore...

My surgical life [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora