trentadue

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Ettore mi osserva come a voler capire cosa mi stia passando per la testa, ma onestamente in questo istante ho il vuoto, sono solo in attesa, aspetto che mi dica qualcosa, che mi aiuti a capire chi è perché mi sta minacciando.
" Sara..." Esordisce mordendosi le labbra. " Sai che prima di stare con te avevo una relazione..." Annuisco e continuo ad ascoltare. " Stefania non è mai stata una persona facile, anzi, ha sempre avuto manie da prima donna e, dopo un primo momento idilliaco, nella nostra relazione non c'è mai stato lo spazio per il " noi", era sempre lei il centro del mondo, dovevamo sembrare la coppia VIP, dottore ed igienista, party in, amici influenti... speravo che con la convivenza le nostre divergenze si appianassero, ma nulla, la cosa é andata sempre peggio."
Il mio Dottore mi accarezza dolcemente il viso, é come se non sapesse come continuare, gli afferro una mano e la porto alle labbra. " Ettore, continua, ho bisogno di capire..."
" Abbiamo tirato parecchio tempo facendo finta che tutto andasse bene, ma poi..." Si blocca quasi in imbarazzo.
" Poi?"  Lo incalzo.
" Poi il direttore ti ha affidata a me e tutto il castello di carte é crollato... era diverso tempo che ti osservavo, da quando avevi iniziato a frequentare il corso di laurea e da subito mi eri sembrata diversa, poi il periodo passato assieme me lo ha confermato, mi hai rubato l'anima."
Resto a bocca aperta, quindi sono stata io la causa della fine di quel rapporto!
" Ormai vivevo in due realtà che non riuscivo a far collidere, quella del reparto dove c'eri tu e quella privata alla quale non mi sentivo affine..." Ettore prosegue il suo racconto mantenendo lo sguardo su di me, come a voler cercare sicurezza nella mia presenza. " Una sera, però, non ce la feci più, io e Stefania stavamo per metterci a letto, ma una terribile malinconia si impossessò di me, come potevo dividere il letto con qualcuno che non amavo? Le parlai, le spiegai il mio disagio, ma lei sembrò non capire, iniziò ad urlare, mi disse che non potevo lasciarla, che eravamo la coppia perfetta...io la lasciai parlare, ma quando mi chiese cosa avrebbero pensato gli altri se ci fossimo lasciati, lí non ci vidi più! Non potevo permettere che l'opinione comune influenzasse la mia felicità, le urlai di andarsene, che non ero il Toy boy di nessuno e che meritavo di essere felice con una persona a cui dello status sociale non importava nulla. La misi letteralmente alla porta e andando via mi giurò che avrebbe fatto in modo di farmi tornare da lei strisciando...da allora mi tempesta di telefonate e messaggi ogni giorno e temo proprio che abbia iniziato a farlo con te..."
" Ma perché non mi hai detto nulla?" E, soprattutto, come ha avuto il mio numero?" Questa cosa mi mette ansia, l'immagine che Ettore mi ha dato di questa donna é il ritratto perfetto di una psicopatica!
" N-non so come...come abbia avuto il tuo numero, questa cosa mi fa paura..." Mi dice nervosamente abbassando lo sguardo. " Ma non ti ho messa al corrente prima per non spaventarti, non credevo potesse diventare così invadente..." Ci stringiamo l'un l'altra come a volerci infondere coraggio, é una situazione nuova per entrambi e non abbiamo idea di come affrontarla, tutto ciò che sappiamo é che lo faremo assieme.

Ilaria quasi si affoga quando le racconto cosa sta succedendo, il sorso d'acqua che stava mandando giú per poco non le esce dal naso!
" Dimmi che stai scherzando!" Urla in preda ad una sincope.
" No purtroppo...a quanto pare la ex di Ettore é una pazza..." Le rispondo sprofondando tra i cuscini del suo divano rosa.
" Ma...avete chiamato la polizia?"
" No, perché più che telefonare e inviare SMS non fa altro."
" É una stalker! Quella gente Inizia sempre così!" Ilaria é preoccupatissima, glielo leggo in faccia.
" Non me lo dire, sto cercando di non pensarci!"
" Non pensarci!? Pensaci eccome, bella mia! La situazione non è affatto carina..."
" Ettore vorrebbe che mi trasferissi da lui, così non resterei mai sola, secondo lui Stefania non è pericolosa, ma potrebbe farmi dei tiri mancini fastidiosi..."
" Tipo?"
" Non so, non ha specificato."
" Comunque mi sembra una buona idea, dovresti andare."
" Penso anche io, già da stasera dormirò da lui."
" Ecco, brava e cerca di fare attenzione, questa storia non mi piace, non mi piace per nulla!"

Sono a casa di Ettore, mi sto preparando per andare a letto, mi sembra tutto così strano, é vero che tra queste mura ho perso la mia parte più intima e segreta, ma non le sento mie, la maggior parte della nostra storia si é sviluppata tra le corsie dell'ospedale ed il mio appartamento.
Mi infilo sotto le coperte e spengo la luce, avrei davvero tanto bisogno di riposare...
" Ehi, ghiro, che fai? Dormi già?" Il dottore si intrufola sotto il piumone e mi abbraccia.
" No, ma ci stavo provando." Gli rispondo accoccolandomi sul suo petto.
" Sai, piccola, mi piace averti qui... peccato che le circostanze non siano delle migliori." Mi dice accarezzandomi la testa.
" Non importa, basta che siamo assieme, le circostanze non contano..." Ecco che me ne esco con la solita frase da cucciola innamorata, dai, Sara, sei a letto con il tuo uomo, dì qualcosa di meglio!
" Senti, visto che stiamo parlando di circostanze... che dici se le rendiamo più...propizie per..." Il suo tono si fa sornione ed io decido di fare la finta tonta.
" Per...?" Gli chiedo maliziosa.
" Per l'amore..." E detto ciò si posiziona sopra di me bloccandomi per i fianchi sul materasso, i suoi baci iniziano a torturare il mio corpo e le sue mani mi liberano da quel pigiama così superfluo... siamo carne contro carne, desiderio contro desiderio, i nostri sensi di infiammano e mentre lui entra in me il mondo non può fare altro che restare fuori, nulla, nemmeno Stefania con la sua follia può infrangere la perfezione della nostra passione!

L'indomani mattina mi sento come rinata, la notte passata tra le braccia di Ettore mi ha rinvigorito lo spirito, sono così di buon umore che in reparto cammino canticchiando per i corridoi.
Verso le undici decido di scendere al bar dell'ospedale per prendere due caffè, sono certa che il mio Dottore ne trarrà giovamento, sto attraversando la strada che separa il complesso di odontoiatria e chirurgia maxillo-facciale dalla struttura dov'è ubicato il bar quando sento alle mie spalle un rumore, sembra quasi un ronzio, mi volto e vedo arrivare a tutta velocità verso di me un vecchio motorino, mi scanso come una faina, per poco quel folle non mi travolgeva! Ma quando sembra che quell'idiota si stia per allontanare, prende la rincorsa e punta dritto verso di me, sono in panico, non riesco a muovere un muscolo, il motorino si avvicina sempre di più, io sono paralizzata, nessuno sembra accorgersi di cosa sta succedendo....ok, ora muoio, ora muoio, sono morta, dannazione sono morta!!!
Sento il ronzio farsi più vicino, chiudo gli occhi aspettando l'impatto, ora arriva, ora arriva...ma... ecco che sento arrivarmi in pieno volto qualcosa, sembra acqua... frattanto il rumore dello scooter si allontana...tiro un sospiro di sollievo, ma la mia serenità ha vita breve, non é acqua quella che mi ha investita, é più densa...e poi l'odore é strano... quasi metallico.
Apro gli occhi e mi guarda addosso... resto inchiodata al suolo, sento la pressione salirmi alle stelle, mio Dio, sono coperta di...
" SANGUE!!!" Strilla una voce alle mie spalle.

My surgical life [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora