12. Sorprese inaspettate

2.4K 135 12
                                    

Comincia ad avvicinarsi, sorridendo e guardandomi le labbra.

Io arretro, ma lui continua a cancellare la distanza. All'improvviso squilla un cellulare, quello mio!

《Ehm... dovrei rispondere》mormoro a disagio e salto mettendomi in piedi, afferro il cellulare dalla tasca e, senza badare a chi mi ha chiamato, rispondo.
《Pronto?》rispondo sollevata.
《ELLISON DOVE SEI!?》grida dall'altro capo del telefono Elhya, allontano il cellulare dall'orecchio e faccio una smorfia.

《Ciao anche a te, si tutto bene non ti preoccupare grazie per l'interesse》dico ridacchiando.
《Non scherzare con me ragazzina! Ti ho fatto una domanda ed esigo una risposta!》ringhia abbastana alterato.

Digrigo i denti e rispondo a tono《Uno... Non mi chiamare più ragazzina, e due... Sto -sposto lo sguardo verso Davis, che mi fissa curioso- sto arrivando》e attacco.
Ripongo il cellulare in tasca e mi avvicino verso Davis, la delusione e la tristezza sono talmente evidenti sul suo viso che anche un ceco se ne accorgerebbe.

Prendo la mia giacca, che avevo lasciato sulla tovaglia, e aiuto a Davis a raccogliere e sistemare tutto.

In silenzio cominciamo a camminare verso la moto. Nell'aria sento uno strano odore, mi giro e guardo verso gli alberi.

《Che fai?》chiede a bassa voce Davis.

《Umh? No niente, mi sembrava di aver visto qualcosa, ma mi sbagliavo》dico non tanto convinta. Guardo un'ultima volta e mi giro raggiungendo Davis.

Durante tutto il tragitto nessuno ha proferito parola e ora siamo sulla moto diretti verso casa.
Frena e si toglie il casco.

Lo stesso faccio io e glielo passo.

《Grazie per la serata, sono stata bene》mormoro a disagio.
Lui sorride《Allora me lo merito un premio?》chiede sorridendo.
Io lo fisso stralunata,《Che premio?》chiedo tibutante.

《Un bacetto innocente》dice indicandosi la guancia.

Sospiro e mi avvicino per dargli un bacio sulla guancia, ma prima che poggio le labbra sulla guancia lui mi afferra il viso con entrambe le mani e mi bacia.

Spalanco gli occhi e m'irrigidisco all'istante.

Si stacca e, io ancora scioccata da ciò che è appena successo, senza darmi il tempo di reagire parte a tutto gas, sgommando sulle strade.
Sbatto un paio di volte le palpebre e comincio a camminare verso l'entrata.

Estraggo la chiave e apro la porta.

Chiudo la porta alle mie spalle e alzo lo sguardo davanti a me.
Cammino verso il salone e trovo tutti ad aspettarmi immobili.
Elhya, come già prevedevo, é appoggiato al bracciolo del divano con gambe e braccia incrociate, e l'espressione non è di certo una delle migliori.

Maysten é seduto comodamente sulla poltrona giocando con il cubo di Rubik.

Andealie é seduta sul divano con la testa appoggiata al braccio sopra la spalliera del divano, una gamba é piegata sotto l'altra e mi fissa senza far trasparire nessuna emozione.

Sandyen è seduta a gambe incrociate accanto a Andealie, con il viso preoccupato e sollevato nello stesso tempo.
Dantron, seduto anche lui sul divano, ha il mento poggiato sul palmo della mano e mi fissa aspettandosi qualcosa.

《Dove sei stata? E perché non hai detto nulla a nessuno?》domanda glaciale Elhya restando immobile.

Sposto lo sguardo su di lui è alzo un sopracciglio.

《Da quando sei diventato mio padre? Sai, pensavo di essermene sbarazzata un pò di tempo fa, ma a quanto pare mi sbagliavo... e poi non sono fatti che ti riguardano quindi non interessarti dei miei fatti personali》e senza aggiungere altro salgo in camera mia, sentendo in sottofondo delle polemiche da parte sua, ma non me ne preoccupo.

Apro la porta della mia stanza e ci entro chiudendola con un piede in un tonfo.

Butto tutto sul letto e passo i palmi delle mani sui capelli. Come gli é venuto in mente di baciarmi, ma sopratutto perché ho accettato questa uscita!?

Chiudo gli occhi e sbuffo rumorosamente.

Prendo un cambio e vado a lavarmi.
Mi spoglio velocemente e entro nel box doccia facendo cadere l'acqua bollente sul mio corpo, rilassando all'istante i muscoli tesi.
Rimango li dentro per almeno mezz'oretta e poi esco avvolgendomi in un asciugamano.

Vado verso la mia stanza, ma un improvviso giramento di testa mi fa bloccare sull'uscio della porta.
Mi aggrappo ad essa per evitare di cadere e aspetto che mi passi.
Chiudo gli occhi e comincio a vedere scene rivoltanti di corpi squarciati, di scene violente, ma non mi impressiono più di tanto.

Poi vedo una donna di spalle con i capelli lunghi e scuri, ma non appena si volta e la vedo in viso mi sento mancare il terreno sotto i piedi vedendo che sono io.
Osservo i corpi, ormai senza vita, e mi sento ancora più male vedendo che sono tutti i mie amici, i miei nonni e i miei genitori.

Spalnco gli occhi e respiro affannosamente.

Dopo cinque minuti mi calmo leggermente e camino verso la stanza.
Mi cambio indossando: un pantalone nero elasticizzato, una maglietta larga e bianca.
Prendo il cellulare e noto dieci chiamate perse da parte di Annabelle.
Gli mando un messaggio veloce dicendogli che domani le raccontavo tutto, visto che mi sentivo poco bene e spengo il cellulare posandolo sul comodino.

Mi siedo ai piedi del letto e cado all'indietro, portando le mani sulla pancia e lo sguardo fisso sul tetto.

Chiudo gli occhi e il sonno comincia a farsi vedere, e mi addormento all'istante.



***********



Mi sveglio infastidita dai raggi solari che provengono dalla finestra.
Guardo l'orario e noto che sono le 7:48.
Balzo dal letto e più veloce della luce mi vesto, preparo lo zaino e mi sistemo.

Ricontrollo l'orario, 8:03.

Prendo lo zaino e il cellulare e corro verso la porta, rischiando di cadere dalla rampa di scale.
Esco dalla casa e vedo passare Annbelle con la moto, le faccio segno con il braccio di fermarsi.

Corro verso di lei.

《Che ti prende!? Eri troppo stanca da ieri sera per svegliarti stamani?》chiede sorridendo maliziosa.
La guardo male e lei scoppia a ridere, 《Parti che facciamo tardi》le dico indossando il casco e tenendomi stretta a lei.

Arriviamo a scuola e ci catapultiamo dentro.

《POI MI DEVI RACCONTARE TUTTO!》grida andando verso la sua classe, non le rispondo e corro verso la classe.
Controllo l'orario, 8:22.
Cazzo!

Accelero ancora di più la corsa e mi fermo due secondi davanti la porta della classe riprendendo fiato.

Busso ed entro.

Lo sguardo di tutta la classe cade su di me, mentre il mio cade sul ragazzo accanto al professore.

É alto e ben impostato.
Gli occhi sono blu con delle sfumature più chiare vicino la pupilla. Il naso leggermente allungato, e le labbra sono carnose e rosee.
I capelli sono castano scuro alla radice e più chiari alle punte, con dei ciuffi ognuno per conto suo.

《Signorina McVood, finalmente ci ha aggraziato della sua presenza, ora vada a sedersi che il suo nuovo compagno si stava presentando》dice antipaticamente.

Mi vado a sedere e il nuovo ragazzo comincia a parlare.

《Ciao a tutti, mi chiamo Matt Weiss e ho sedici anni, sono single e spero d trovarmi bene con tutti voi》parla e le ragazze lo guardano con la bava alla bocca.
Mi sta già antipatico.

《Bene, ora vada a sedersi in un posto libero》dice il professore andando ad annotare qualcosa sul registro.
Solo ora mi accorgo che accanto a me non c'è nessuno.




*************



Vi chiedo davvero scusa per il ritardo, ma con gli impegni non ho potuto aggiornare e ultimamente sono stata poco bene.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e mi farebbe piacere se commentaste con la vostra opinione o magari anche con qualche consiglio.

|| La Prescelta ||  La Maledizione Di Lucifero #Wattys 2017  [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora