EPILOGO

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Spesso nella vita mi sono chiesta se  avremmo fatto delle scelte diverse, il nostro destino e futuro sarebbe cambiato.
Se, invece di andare con Lucifero, fossi rimasta con mia nonna. Si, mi ha mentito, ma l'avrà fatto per il mio bene; per proteggermi.

Ero scappata senza affrontare i problemi, senza risolverli, lasciando che si creassero altri problemi su problemi. Ma ora, che mi trovo con la cruda realtà, mi pento di non aver provato ad ascoltare a mia nonna, a sentire cosa aveva da dirmi. Magari avremmo chiarito e a quest'ora sarei con lei, magari davanti il camino con una tazza di cioccolata calda davanti.

Ma ormai ciò che è fatto è fatto. Non si può tornare indietro.

Quante volte ho desiderato che i miei genitori fossero stati diversi. Quanto ho desiderato un padre iperprotettivo, che si preoccupasse se la figlia piangeva o non parlava per giornate intere, un padre affettuoso e... che mi volesse bene.

Una madre premurosa, ma che mi faceva arrabbiare per ogni minima cosa. Che si preoccupasse di controllare se la figlia usciva troppo scoperta. Che si preoccupasse dell'andamento scolastico, e si dava la colpa per quei voti bassi. Ma questo non accadrà mai. Neanche nel mio sogno più bello.

Ed ora? Che fine ho fatto?

Sono sola. Con le ombre che mi fanno compagnia, oltre al assordante silenzio.
Di Shiba nessuna traccia, non riesco a sentire la sua energia, ne la sua presenza; con se fosse distante anni luce.

《Cara Prescelta. Finalmente ci rivediamo》una voce agghiacciante echeggia nello spazio circostante. La pelle viene invasa dai brividi e una strana sensazione alla bocca dello stomaco mi fa contorcere le budella.

Cerco con lo sguardo colui che ha parlato, il quale mi sembra troppo famigliare.

All'improvviso, il buio, viene sostituito da un campo con erba verdognola e sporca. Il cielo è una macchia gigante rossa, con alcune sfumature varianti nelle nuvole.
Oltre all'erba, vi è un vecchio albero, completamente spoglio di foglie, e dal legno consumato e marcio. Delle possenti radici fuoriescono dal terreno, e enormi rami si propagano verso l'alto.

Il suono del vento è l'unica cosa udibile nell'aria in questo istante. I fili d'erba danzano, seguendo il volere del vento, così come i miei capelli.

Dei passi.

Mi giro, con il cuore in gola, e un espressione neutra per non far notare che provo un leggero timore.

《Suvvia... non essere così tesa! Non aver paura. Ricordi la prima volta che ci siamo incontrati? Non devi aver paura, hai vinto tu, e vincerai sempre tu... ma non è per questo che sono qui in questo momento.》

Un figura rigorosamente vestita di nero avanza verso di me, minacciosa e predatrice.

È lo stesso uomo del "sogno" che ho fatto quando sono uscita dalla biblioteca con Matt.

Matt... chissà se sarà con quella ragazza. Chissà se sarà innamorato di lei.

《Non abbiamo avuto modo di conoscerci meglio》ridacchia portando le mani sopra la testa, sui lembi del cappuccio.

Mormora qualcosa che non percepisco, e abbassa l'unica cosa che nascondeva la sua identità.

Non posso far a meno di trattenere il respiro per un secondo.

Quella cicatrice... mi è così famigliare.

Quegli occhi blu, i capelli biondi, il sorriso sghembo... l'ho già visto. Sopratutto quella cicatrice sulla guancia destra l'ho già vista altre volte prima di ora.

|| La Prescelta ||  La Maledizione Di Lucifero #Wattys 2017  [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora