14. Ricordi

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Tratto dal capitolo precedente:

Ellison!》dice sorridente Davis.
Neanche il tempo di risponde o fare altro che me lo ritrovo attaccato alle mie labbra.
Lo spingo lontano da me e lui mi guarda scioccato.
《Come ti permetti!? Ieri é capitato, ma oggi però...》dico infastidita lasciando la frase a metà.

《Io pensavo che anche tu provassi quello che provo io. Ma a quanto pare non è così!》dice abbattuto all'inizio per poi finire arrabbiato.
Lo osservo stralunata.

《Senti, mi dispiace che ti abbia fatto pensare questo, ma io non provo altro che amicizia nei tuoi confronti e non riesco a vederti più di un amico. Non te la prendere》dico leggermente infastidita da quel contatto troppo ravvicinato con lui.

Lui mi guarda triste, per poi tramutare lo sguardo in rabbia.

《Ehi ragazzi come va?》le voci degli altri provengono dalle mie spalle.
Senza dire nulla, Davis, gira i tacchi e sparisce dietro l'angolo.
Loro mi raggiungono e chiedono cosa sia successo per aver reagito così.
《Niente, abbiamo avuto una piccola discussione, tra un pò gli passerà. Lo spero》dico abbassando la tonalità della voce all'ultima frase senza farla udire a nessuno.

《Forza ragazzi, che tra qualche giorno ci sarà la gara, e non ho alcuna intenzione di perdere contro di loro》dice spuntando Davis, con voce fredda e dura.
Noi ci guardiamo negli occhi, ma non proferiamo parola e andiamo ognuno alle nostre rispettive moto.

《Ellison smuovi il culo e fai venti giri》dice restando con lo sguardo al cronometro che ha in mano.

Loro lo guardano stabuzzando gli occhi per il linguaggio che ha appena utilizzato con me. Non l'ha mai fatto con nessuno del gruppo, neanche quando era incazzato nero.

Prendo la mia moto e vado al posto di partenza.

《Via!》grida e sfreccio alla massima velocità.
Il vento contro la mia faccia, il rombo della moto, il rumore delle gomme sull'asfalto, mi procurano adrenalina mista al piacere.
Accelero ancora la velocità e arrivo al posto di partenza, accolta da applausi da parte di tutti. Da tutti tranne Davis, il quale continua a fissare il cronometro freddamente.

《Troppo lenta, 40.6. Devi migliorare di molto》afferma duro senza guardarmi.

《Sei serio!?》lo rimprovera Annabelle abbastanza alterata.
《Se sei incazzato per qualcosa, questo non ti da il diritto di prendertela con lei. Ha fatto un tempo perfetto, se non di più, quindi ora smettila di fare il cretino e riprenditi. Questo non sei tu》 continua.

《Anna non c'è bisogno tranquilla》le dico andando vicino a lei e poggiadole una mano sulla spalla.
Sposto il mio sguardo su Davis e stessa cosa fa anche lui. 《Se non vi dispiace io andrei, ho un impegno 》e senza aspettare risposta prendo la moto e il rombo di essa si insinua nelle mie orecchie.

Mi fermo a qualche metro di distanza da loro e, senza farmi vedere, li ossevo parlare animaente con Davis, il quale gli risponde altrettanto animamente.

Decido di lasciare perdere e parto a tutto gas senza una meta precisa.

*******

Dopo non so quanto tempo, arrivo in un luogo a me famigliare.
Scendo dalla moto e inspiro l'odore di salsedine.

Fermo la moto e mi avvicino alla scogliera.
Mi siedo a gambe incrociate e osservo il mare, il sole che sta per tramontare e le sfumature del cielo. Quanto amo questa scogliera, da piccola venivo spesso d'estate con i miei nonni. Sospiro al loro ricordo e mi sdraio chiudendo gli occhi e beandomi di questa sensazione magnifica, cullata dal suono delle onde scontrandosi con le roccie.

|| La Prescelta ||  La Maledizione Di Lucifero #Wattys 2017  [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora