18. Sogno (Parte 2)

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《MAMMA!》le grida di una bambina risuonano nelle mie orecchie.
Mi guardo intorno, ma riesco a vedere solo il buio.

Ancora grida. Grida di terrore, che trasmettono tanta paura e dolore.

Poi, il silenzio.

Cerco di muovermi ma è impossibile, come se qualcosa mi tenesse ferma.
Mi dimeno e un dolore lacerante ai polsi mi blocca, in seguito al rumore di alcune catene scontrandosi tra di loro.

Tutto d'un tratto, vengo invasa da una luce abbagliante, che mi costringe a chiudere gli occhi.

《Ben svegliata. Dormito bene? Spero di si, perché ora ci divertiremo un po'...》apro gli occhi a fatica, abituandomi lentamente alla luce, per poi vedere una sagoma accanto ad una porta di ferro. Non riesco a decifrare il viso della figura, vedo solo offuscato.
Provo a parlare, ma dalla mia bocca provengono solo versi strozzati.

《... Koel, vieni con la nostra amichetta》vedo la figura girarsi e darmi le spalle, quel tanto da poter capire che non ha una mano, almeno credo.

Dalla porta entra un'altra figura, molto più alta di quella precedente, e molto più possente.

Tra le braccia ha qualcosa, ma non riesco a distinguere cosa sia.

《Dagli quella cosa, deve vedere cosa sta succedendo per poter mettere in pratica il piano》dice duro la figura più bassa, riferita al bestione che è entrato poco fa.

Provo a parlare ma anche questa volta mi è impossibile.

Sospiro e aspetto la loro prossima mossa.

Mi sento afferrare brutalmente le mascelle, per poi essere pressate con molta forza.

Nelle mie labbra si forma una sforfia che mi fa schiudere appena le labbra che, avendo già previsto la mia reazione, versano del liquido denso.

Cerco di sfuggire dalla presa, ma peggioro solamente la situazione.
Nel frattempo il liquido continua a scorrere, fino a doverlo ingurgitare tutto in una volta.
La mia bocca viene invasa dal bruciore, come se ci avessero dato fuoco; così come la gola.

Dopo vari tentativi, abbandona la presa e comincio a tossire, facendo bruciare i polmoni e restando senza ossigeno.
Gli occhi bruciano, così come il resto del corpo.
Chiudo gli occhi e prendo dei respiri profondi, per quel che posso, e comincio a calmarmi dopo alcuni secondi, fino a sentire il bruciore placarsi completamente.

A questo punto apro gli occhi e ci metto qualche secondo per cominciare a vedere nitidamente.

Mi guardo intorno e noto di essere in una stanza buia, se non fosse per una piccola finestra in alto, dalla quale entrano dei deboli raggi solari, ma che permettono di vedere un po' di quel che succede nella stanza.

Le pareti sono fatte in pietra, ricoperte da muschio e una sostanza viscida verde, il pavimento è uguale alle pareti. Porto lo sguardo verso il basso e vedo che sono seduta su una sedia di legno, abbastanza vecchio, e che le mie gambe sono legate a quelle della sedia. Le braccia sono attaccate tra di loro da una catena, ma non è una comune catena; anche se non la vedo posso sentire chiaramente che è molto più sottile ed è bollente.

Alzo finalmente lo sguardo e posso vedere le persone che sono presenti nella stanza.

Il più basso, come avevo notato bene è senza una mano ed è pelato. Il viso è squadrato con una folta barba rossa, gli occhi sono piccoli e neri, ed incutono timore solo ad immaginarli. Le sopracciglia sono completamente assenti, e una profonda cicatrice segna l'inizio della fronte e termina sulla gote sinistra.

|| La Prescelta ||  La Maledizione Di Lucifero #Wattys 2017  [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora