21. Incontri

2K 117 5
                                    

Immagini senza senso mi si presentano davanti agli occhi: io da piccola mentre camminavo con la nonna nei campi, io qualche anno dopo in una foresta, io che piango gridando contro i miei genitori, io che scappo; dei volti sorridenti di tutti i miei familiari e dei miei amici, compresi i demoni.

Sento la testa leggera e senza pensieri, ma un senso di pericolo non vuole abbandonarmi.

《Ellison, piccolina.》la voce della donna.

Alzo la testa di scatto e la saetto in tutte le direzioni, in cerca di quella voce calda e rassicutante.
Il mio sguardo s'incupisce, non vedendola da nessuna parte.
Mi siedo per terra e, portando le gambe al petto, ci poggio la testa, chiudendomi a mo di riccio.

Sola. Sono sempre stata sola, e sola resterò.
Neanche i miei genitori mi hanno mai voluto, e la dimostrazione è che mi hanno venduto al demonio. In cambio di cosa? Della vita eterna.

I miei nonni, che per me erano tutto, mi hanno mentito stando al loro gioco.

Davis, colui che ritenevo un amico fidato, si è rivelato un falso; andando dalla squadra nemica, per cosa poi? Perché non ero innamorata di lui e per averlo rifiutato.

Un senso di tristezza e delusione mi pervade, arrivando proprio al punto più debole in questo momento: il cuore.

Altri ricordi, che pensavo ormai dimenticati e sepolti, riaffiorano peggiorando la situazione:

《Mamma, guarda! Questa sono io, questa sei tu, questo è papà e questi sono i nonni. Ti piace?》chiedo orgogliosa del mio disegno con i pastelli.
Il disegno raffigura una bambina in mezzo e a destra un uomo che ride, e alla sinistra un donna che sorride anch'essa. Alla sinistra della donna vi sono altre due figure: un uomo e una donna che si tengono la mano.

La bambina ride e tiene la mano ad entrambi i genitori. Si direbbe che sono la famiglia perfetta, ma non è così.

Tiro leggermente la gonna della mamma per attirare l'attenzione su di me, e distrarla dal cellulare.

《Si bello, ora via che ho da fare. Fai vedere il disegno ai tuoi peluche, sono sicura che gli piacerà sicuramente》dice freddamente continuando a tenere gli occhi fissi sul cellulare.

Il sorriso che prima era stampato in faccia, ora scompare lentamente, facendo largo ad un'espressione triste e delusa.
Lascio cadere il braccio verso il basso, allontanandomi e andando verso papà, sperando che non reagisca allo stesso modo.

《Papà, papà!》lo chiamo andando verso di lui.

Alza la mano, facendomi capire che devo aspettare.

《Mh... si certo... bene, sto arrivando》mormora frasi senza senso e ripone il cellulare in tasca.
Afferra la giacca ed esce di casa senza dirmi niente.
Ancora una volta me ne vado, lasciando che la delusione mi divori, trascinando con sé tutta l'allegria che prima mi caratterizzava.

Apro gli occhi e rimango in questa posizione.

《Ellison, guarda come ti hanno ridotto》un'altra voce, completamente diversa dalla donna che vedo sempre nei miei sogni, mi richiama.

Alzo lo sguardo e vedo una figura sfocata che prende forma poco dopo.

I capelli sono corti e neri, proprio come i miei, lasciati liberi sulle spalle nude.
In viso è allungato e pallido. Gli occhi sono grandi e di un colore simile al rosso, ma molto più cupo e spento, con qualche venatura accanto la pupilla nera; e sono ben definiti da un ombretto nero abbondante su tutta la palpebra. Le sopracciglia sono curate perfettamente e definite.
Le guance sono scavate e pallide.
E le labbra piene sono coloratre da del rossetto scarlatto.

|| La Prescelta ||  La Maledizione Di Lucifero #Wattys 2017  [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora