Cap. IX

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“SORRRRRPRESAAAAAAAAAAAA!!!!!!”

Le luci si accendono e dei cannoni coriandoli iniziano a sparare da ogni direzione, suoni di trombette riempiono l’aria mentre tutti saltellano gioiosi, si avvicinano uno per uno, facendomi gli auguri mentre mi baciano e abbracciano. Jasper, Monty, Alex, Miller, alcune amici della palestra e i ragazzi con cui mi trovo a fare surf, sorrido…in fondo è stata una sorpresa ben riuscita, mentre cerco di ringraziare a salutare le ultime persone intorno a me, il mio sguardo si incrocia con quello delle mie coinquiline, appoggiate al bancone con una birra in mano…

“Vi odio…” 

Mimo con le labbra quelle due parole con un sorriso felice in volto, ricambiano facendo cenno con la testa e alzando la bottiglia in segno di brindisi… e in quel momento ho l’ennesima conferma che ho la famiglia più bella del mondo, manca solo una persona all’appello e proprio in quel momento il mio telefono suona… faccio segno alle ragazze che mi allontano un attimo a rispondere voltando il display verso di loro che leggono prontamente il nome.

                       -BELLAMY-

“Ciao fratellone…”
“Tanti auguri splendore, come stai?”
“Bene… sono appena stata incastrata dalle ragazze in una festa a sorpresa…”

Lo sento sorridere divertito

“Lo sapevi??? Bene anche mio fratello trama alle mie spalle ora…”

Sorrido…per poi continuare, non sento Bell da un po’ e non so come gli stiano andando le cose…

“Tu come stai???”
“Bene O tranquilla, ho cercato in tutti i modi di venire ma ho avuto dei problemi di sostituzione a lavoro e non sono riuscito a liberarmi.”

So’ che mio fratello lavora per un’agenzia di sicurezza privata che lo porta a spostarsi spesso, non mi ha mai parlato a fondo di questo lavoro quindi posso dire di non sapere assolutamente niente. Non faccio domande…

“Quando riuscirò a vederti?”
“Ho saputo che tra qualche mese hai un torneo a San Francisco, non dovrei essere molto lontano da lì in quel periodo, potrei raggiungerti per fare il tifo per te.”
“Ne sarei felicissima…saresti fiero dei progressi che ho fatto.”
“Lo sono già, Octavia ora devo andare… cerca di divertirti più che puoi e non riducetevi uno straccio come al solito… ci sentiamo sorellina……”
“Ehi Bell, grazie della chiamata.”

Osservo per un po’ il cellulare, non vedo Bellamy da quasi un anno e mi manca da morire, ma solo il pensiero che tra qualche mese potrei vederlo mi toglie la malinconia e rientro nel locale per raggiungere gli altri.
Alex ci ha preparato il privé con una bancata di pizzette, panini, tramezzini e cibarie varie… e ovviamente alcool a volontà, non tralasciando la scorta che ha portato Monty dalla sua distilleria privata… Vedo Clarke entrare con Lexa… ha un paio di jeans stretti neri, una camicia bianca lasciata morbida fuori dai pantaloni, un cravattino fine e un giacchetto in pelle…sembrano la coppia perfetta anche nel vestiario… si avvicina per farmi gli auguri e mi passa un pacchetto, la guardo stupita, lo apro subito e dalla scatola tolgo un braccialetto, delle strisce in pelle intrecciate tra di loro con una piastrina di metallo, sopra c’è incisa la scritta “Gona” la guardo, facendo capire che non so cosa voglia dire quella parola, mi sorride e inizia a spiegare…

“E’ Trigedasleng, una forma evoluta dell’inglese moderno, lo usavano in antichità per parlare in codice senza farsi capire dai nemici, Gona… vuol dire Guerriero.”

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