Cap XXXIII

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RAVEN P.O.V.

Allungo una mano per spegnere la sveglia… sento un braccio cingermi la vita e il brivido di un bacio sulla spalla…

“Buongiorno…”
“Buongiorno Forest… è il grande giorno…”
“Speriamo bene…”

Mi volto incontrando i suoi occhi color nocciola…le sposto un ciuffo di capelli dietro l’orecchio per poi appoggiare le mie labbra sulle sue in un bacio leggero…

“Ho un favore da chiederti…”
“Tutto quello che vuoi Reyes.”
“Posso prendere il lancia granate stasera…”

Scende dal letto rassegnata per poi entrare in bagno chiudendo la porta…

“Lo prendo per un no…”

Rido davanti alla mia repulsione ad affrontare discorsi troppo seri in queste circostanze… e con lei è sempre molto facile…

Il tempo di prepararci e siamo già alla Heda, visto la tensione di Anya, che ormai percepisco nonostante cerchi di nascondere, decido di evitare le mie solite battutine e lasciarla tranquilla… sulla porta d’ingresso della Forest incontriamo Maya, piena zeppa di scatole della caffetteria… l’aiuto prendendone un paio, iniziando a pregustarmi i dolci al loro interno e afferrando subito un bicchiere di caffè… una volta entrate nella sala principale troviamo gli altri già a lavoro…
Lexa sta dicendo a Clarke come dovrà muoversi all’interno della camera blindata… riesco a percepire una luce diversa nei suoi occhi e la cosa mi provoca un sorriso malizioso mentre mi incammino verso gli altri…

“Caio O…”

Non faccio in tempo ad avvicinarmi con la scatola dei dolci, che con un balzo si allontana tenendosi lo stomaco, cercando di non farsi vedere… la seguo con lo sguardo prima di accorgermi di Anya alle mie spalle …

“Octavia sta bene?”
“Si perché?”
“Niente ultimamente la vedo un po’ stanca…”
“Beh con tutti il sesso che fa con Linc in giro per la Heda…”

Cerco in quell’immagine un’alleata per farla smettere con le domande… fortunatamente funziona perché si allontana facendo gli occhi al cielo.
Faccio un sospiro di sollievo mentre mi dirigo verso Lexa e Clarke, nel tragitto noto la presenza di Monty è Jasper alla postazione digitale…

“Ma voi due avete una stanza segreta in questo edificio…com’è possibile che apparite e scomparite da un giorno all’altro?”

Iniziano a ridere, senza però rispondere alla domanda… faccio spallucce rimandando solo momentaneamente la conversazione…

“Allora Griffin… una volta finito dove c’è li spendiamo tutti questi soldi…”

Dico osservando le banconote imballate davanti a noi…

“Potremmo farci un mesetto ai Caraibi…”
“Mare, donne e Rum…direi che è un’ottima idea… Fammi prima mollare l’orientale.”

Dico abbassando la voce e indicando con discrezione Anya dall’altra parte della stanza…per poi sentire Lexa schiarirsi la voce un paio di volte…

“Woods…sto scherzando… ci tengo alla mia vita…”

Sorride invitandoci per l’ennesima volta a provare il nostro nascondiglio… Bellamy irrompe nella sala attirando tutti gli sguardi su di lui…

“Ragazzi ci siamo…  ci sono una Limousine, due auto con un paio di moto della polizia e un blindato che ci aspettano all’aeroporto di Las Vegas… iniziate a prepararvi…partiamo tra un’ora…”
“Ricevuto agente Blake.”

Prendo in giro Bellamy che subito mi tira un’occhiataccia… alzo le mani in segno di resa, c’è troppa tensione, se non si danno una calmata a qualcuno scoppierà un embolo.


OCTAVIA P.O.V.

Scoppio a ridere appena vedo Roan sbucare vestito con gli abiti tradizionali arabo… a differenza sua Luna è stupenda nel suo abito lungo rosso mentre Io e Niko siamo vestiti come due semplici guardie del corpo…
Prima di scendere dall’aereo, Lexa richiama la nostra attenzione per farci il solito discorso di raccomandazione… vorrei scambiare due parole anche con le mie amiche ma visto lo sguardo di disapprovazione sul viso di Raven, mi limito a guardarle facendo un cenno del capo. Ora dobbiamo concentrarci, dopo penseremo a tutto il resto… Anya si avvicina a lei dandole un bacio e ricordandole della promessa di rapirla una volta tornate a casa …

“Ehi O… fai attenzione.”
“Come sempre…”

Abbraccio mio fratello per poi raggiungere gli altri che nel frattempo sono scesi dall’aereo…

“Clarke aspetta.”

Sentendo la voce di Lexa la mia amica si blocca, girandosi verso il portellone… la mora la raggiunge a passo svelto stringendola in un abbraccio, la trattiene per qualche secondo per poi lasciarla andare accennando un sorriso.

“Ci vediamo dopo.”

Saliamo tutti sulla limousine mentre Raven e Clarke vengono fatte entrare nella pedana all’interno del furgone blindato.
Dopo mezz’ora siamo davanti all’ingresso dell’hotel, dove una decina di persone tra personale e uomini della sicurezza ci aspettano… una volta entrati Wright ci viene incontro con un sorriso smagliante.

“Shaykh Tamim, benvenuto a Las Vegas.”

Si stringono la mano, per poi girarsi con galanteria verso Luna…

“Lei è mia moglie Rasheeda”
“E’ un piacere conoscerla…”

Osservo attentamente l’uomo davanti a me mentre prende accordi per il trasporti dei beni dello sceicco... e mi chiedo come possa incantare tutti con quell’aria da benefattore, a mio avviso più che discutibile… una volta finito con i convenevoli un ragazzo ci scorta nella suite presidenziale.

“Monty, notizie di Clarke e Raven?”

Chiedo all’auricolare appena entrata nella stanza…

“Non ancora… a giudicare dai rumori esterni le stanno ancora trasportando…appena ci confermano la posizione vi faccio sapere…”
“Ok grazie…”

Sospiro leggermente in ansia per quel ritardo…mentre Niko mi guarda in modo comprensivo…

“Tranquilla, se la caveranno… sono in gamba, ne ho avuto la conferma l’ultima volta…”

Gli sorrido come ringraziamento alle sue parole…per poi andare in bagno a cambiarmi per la serata.




ANYA P.O.V.

Metto a punto gli ultimi preparativi con Lexa prima di salire sull’auto che mi porterà all’incontro con Wright …
All’aeroporto ci hanno raggiunto una decina di agenti dell’FBI, che uniti a quelli della Heda fanno un’ottima copertura, aspetteranno fuori dall’edificio in attesa di irrompere una volta che Raven e Clarke troveranno le prove che ci servono.
Appena entro nella hall un signore mi scorta al tavolo del ristorante dove mi fa accomodare in attesa del “padrone di casa”. Ordino del vino bianco, cercando di non dare troppo nell’occhio…

“Signorina Forest, è un piacere rivederla…”

Mi volto verso quella voce che ho sempre ritenuto parecchio spiacevole e subito la sua mano finisce sulla mia, sollevandola per lasciare un leggero bacio sul dorso… sorrido, fingendo di essere lusingata dal quel gesto.
L’uomo si siede davanti a me ordinando subito una bottiglia di Champagne e iniziando a elogiare la mia famiglia e l’azienda.
Mentre ascolto le cose patetiche che mi sta rinfilando per leccarmi il culo, con la coda dell’occhio vedo entrare Roan e gli altri…prendendo posto poco distante da noi…

“Lo vede l’uomo che è appena entrato?”

Annuisco, riguardando più attentamente nella loro direzione…

“E’ uno degli sceicchi più ricchi di Dubai… in caso decideste di farmi entrare come investitore alla Forest Technologies… saranno quelli i clienti che vi assicurerò.”
“E cosa le fa pensare che a noi interessino certi clienti?”
“Avanti Signorina Forest… a tutti interessano quelli che pagano in contanti.”

Sorrido sollevando il bicchiere inclinandolo leggermente verso di lui per dargliela vinta…all’improvviso vengo distratta dalla voce di Jasper.

“Fase uno completata…sono dentro.”


CLARKE P.O.V

Finalmente sento chiudersi la porta della camera blindata, non vedevo l’ora visto che iniziava a mancarmi l’aria qui dentro… rimaniamo ferme in attesa del il via libera di Monty prima di uscire, per dargli il tempo di entrare nel circuito di video sorveglianza della stanza per creare un fermo immagine, in modo di riprodurla sugli schermi degli addetti alla sorveglianza.

“Rave…ho una domanda…e ora che ci penso, avrei dovuto farla prima, come diavolo usciamo di qui…questo blocco di banconote peserà un quintale.”

Ride mentre Monty ci dà il permesso di uscire… la osservo mentre prende un piccolo telecomando dalla tasca, schiacciando l’unico tasto presente.
In un attimo le banconote prendono fuoco…dissolvendosi senza lasciare traccia, esco velocemente rimanendo a bocca aperta.

“Ma come diavolo…”
“Carta Lampo… il miglior trucco di ogni mago… non vedevo l’ora di usarla…”
“Cazzo…”
“Tranquilla Griffin, erano soldi finti…”
“No Rave… mi riferivo a quello…”

Indico il punto interessato mentre avvio la comunicazione con la base…

“Ragazzi abbiamo un problema…”
“Quanto grande?”
“Dipende da come consideri un fascio di rilevatori laser con sensori di movimento intorno alla cassaforte.”


OCTAVIA P.O.V.

Rimaniamo seduti al tavolo del ristorante il tempo di consumare la cena offerta dall’ hotel, ascoltando gli aggiornamenti della squadra all’interno del Caveau, Anya è ancora al tavolo con Wright intenta a discutere sugli ultimi acquisti della Forest. Decidiamo di raggiungere le sale da gioco per studiare meglio la situazione… appena passiamo nei pressi del loro tavolo Wright ci invita ad avvicinarci con un cenno della mano.

“ Shaykh Tamim, mi permetta di presentarle una persona… Lei è la signorina Anya Forest… la sua azienda è una tra le più importanti negli Stati Uniti in campo di armi militari.”

Anya stringe la mano a Roan che subito si complimenta per la sua giovane età… finite le presentazioni e dopo aver strappato la promessa di incontrarci al casinò per un drink, ci dirigiamo verso la sala da gioco. Una volta dentro ci guardiamo in giro notando subito Murphy, Aden e Echo intenti a giocare ai tavoli…

“Octavia!”

Mi blocco… il mio corpo inizia a irrigidirsi dopo aver riconosciuto la voce… continuo a camminare facendo finta di niente, mentre rivolgo a Niko uno sguardo terrorizzato…

“Ehi Octavia…aspetta…cosa ci fai qui…”

Mi sento afferrare un braccio e non posso fare altro che voltarmi… in quel preciso istante Niko si mette in mezzo costringendolo a lasciare la presa…

“Ehi ragazzo…credo che tu la stia confondendo con qualcun’altro… che ne dici di sparire?”

Nathan mi guarda confuso…cazzo, cosa diavolo ci fa qui… cerco di riprendere lucidità accorgendomi della presenza di un uomo di Wright a pochi metri da noi intento a osservare la scena…

“Non mi chiamo Octavia e non so chi tu sia…mi dispiace.”

Mi giro con estrema freddezza verso gli altri che intanto hanno ripreso a camminare…
Merda.


RAVEN P.O.V.

“No Monty…ne io ne Clarke siamo così magre da passare in mezzo ai laser…”

Ringhio all’auricolare cercando di mantenere la voce bassa…

“Se provassimo a interferire con i sensori?”
“Impossibile, questo sistema è troppo recente, avrà sicuramente un anti-jamming, se il dispositivo riconoscesse le interferenze scatterebbe subito.”

Sento sospirare i ragazzi, dopo aver avuto l’ennesima idea che non fa al caso nostro… Clarke mi guarda impaziente, aspettando buone notizie che però non arrivano… davanti a me c’è solo la scatola alfa numerica per l’inserimento del codice, tre tentativi in tutto e non possiamo di certo tentare a indovinare…
Saprei cosa fare se arrivassi alla centralina, ma qualcosa mi dice che probabilmente è nel posto più sicuro dello stabile, oltre a questo ovviamente e io sono bloccate qui dentro.
Avanti Reyes… cerco di riordinare le idee camminando aventi e indietro nervosamente… finalmente ho un’illuminazione, prendo il tablet dal borsone che abbiamo portato con noi con tutta l’attrezzatura necessaria.

“Hai trovato qualcosa?”
“Forse…”

Ignoro completamente Clarke che mi guarda con un sopracciglio alzato… inizio a smanettare con il tablet finché non trovo la frequenza che mi interessa… abbasso il volume per fare minor rumore possibile.
In un attimo sono sulla frequenza della polizia di Las Vegas, confondendo ancora di più la mia amica… inizio a spiegare cosa sto facendo…più per me che per quelli in ascolto…

“Non possiamo interferire direttamente con i sensori…ma possiamo interferire con il segnale, devo solo cercare di mascherare il segnale GSM con quello radio…e se uso direttamente la frequenza della polizia, nessuno si accorgerà di nulla… una volta fatto non ci resta che rompere quella scatola… l’allarme cercherà di mandare l’avviso di violazione, che sarà deviato al numero della Heda invece che a quelli di emergenza…”
“Sperò funzioni altrimenti non avrai modo di impedirgli di suonare…”
“Sei sempre molto incoraggiante Monty.”

Sorrido…più per cercare di smorzare la tensione, che per il sorriso in sé…
Faccio un respiro profondo prima di prendere una cassetta di ferro appoggiata a uno scaffare e scaraventarla sulla scatola digitale.
…..
…..
“Siiiiiii!!!!”

Esulto dopo aver atteso qualche secondo senza sentire nessun suono…Clarke mi raggiunge e iniziamo a saltare come due ragazzine al loro primo pigiama party. Una volta tornare serie la spingo verso la cassaforte dandole una pacca sul sedere…

“Ora tocca a te…”


LEXA P.O.V.

“Monty, Jasper… rispondere.”
“Lexa ci siamo… Raven è riuscita a disattivare il sistema di allarme…”

Faccio un sospiro di sollievo, restare ferma all’interno di questo furgone senza poter far nulla mi fa uscire di testa.

“Mi spiegate perché non sono collegata con Clarke e Raven?”
“Perché sul campo ci sono più di dieci persone Lexa… se dovessimo lasciare la comunicazione libera sarebbe il caos…”
Sento Christopher dire qualcosa ai ragazzi che subito tornano a comunicare con me…

“Ok Woods…ti colleghiamo solo con la stanza blindata.”
“Grazie…”

Aspetto il segnale di collegamento sullo schermo e mi prendo qualche secondo prima di parlare…

“Ragazze come sta andando?”
“Woods…quale onore… com’è il tempo fuori?”
“Sereno… devo dire che le temperature sono anche piuttosto piacevoli.”

Sorrido allo scambio di battutine con Raven…nella speranza di sentir ridere anche Clarke…ma non succede…

“Gli altri come se la stanno cavando?”
“Come secondo i piani…tranquilla Raven… Octavia e Anya stanno bene…”
“Mi preoccupo anche per te Comandante…”
“Certo…come no…”

Sorrido ancora… ma decido di smettere con i convenevoli visto l’ennesima occhiataccia lanciata dal capo dell’FBI.

“Clarke come sta andando con la cassaforte?”

Passano una decina di secondi prima di sentire quella voce che tanto amo… e solo dopo mi accorgo che stavo trattenendo il fiato.

“Per ora tutto bene… come immaginavo non posso usare la fiamma…quindi mi tocca trapanare… fortunatamente il giocattolino che mi avete procurato non farà nessun rumore. Ora però mi devo concentrare…”
“Ok…”

E’ l’unica cosa che dico prima di interrompere la comunicazione.

“Allora Woods… siamo nelle mani di due ragazzine… un giorno mi spiegherai con che criteri scegli i tuoi collaboratori…”

Il tono beffardo del Capitano Jaha non mi piace per niente, ma devo sopportarlo dal momento che sono obbligata a lavorare con l’FBI…

“Saranno due ragazzine, ma sono molto più preparate di molti agenti con cui ho avuto a che fare…”
“Oh si… preparate nella rapina e nell’infrazione. Ho sentito dire che sono entrate e uscite di galera parecchie volte…”

Stringo i pugni… cercando di trattenermi dal buttarlo fuori a calci, ma in fondo non ne vale la pena scontrarsi con una persona che giudica senza conoscere…

“Capitano Jaha… lei e la sua squadra siete in questa operazione solo per volere del Capitano Kane… che ha insistito per farvi partecipare come rinforzo… quindi… che ne dice se ognuno di noi, si occupa solo dei propri agenti?”

Concludo tornando a fissare lo schermo davanti ai miei occhi, lo sento sghignazzare alle mie spalle prima di scendere dal furgone.
Coraggio Clarke fai vedere a questo pallone gonfiato di che pasta sei fatta.

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