Cap. III

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OCTAVIA P.O.V.

Una cosa che mi permette di iniziare al meglio la giornata è fare una corsetta tutte le mattine sulla spiaggia, la cosa non mi pesa nonostante la maggior parte delle ore seguenti le passo in palestra… ma quella è un’abitudine giornaliera a cui non posso assolutamente rinunciare. Il profumo del mare la mattina presto… lo spettacolo che offre l’alba su tutta la costa e la visione dei surfisti temerari, che sfidano l’ebbrezza pungente, pur di non perdere le onde in quel fantastico scenario, sono quelle le cose che mi fanno iniziare la giornata con il sorriso e con tranquillità.
Mi fermo da Starbucks a prendere un cappuccino e salgo a casa per farmi una doccia, sorrido quando vedo che tutta la colazione è stata spazzata via da quel tornado, che ovviamente, ha lanciato alla rinfusa i piatti nel lavello senza metterli in lavastoviglie… la strozzerei. Una volta messa a posto quel disordine, faccio una doccia veloce, prendo il borsone e vado in palestra.
Sono sempre la prima ad arrivare, il signor Holsen da quando ci sono io, si è concesso più riposo e passa in palestra solo in tarda mattina, è un uomo sulla sessantina… uno dei nomi più conosciuti nel Muay Thai, ha lasciato per un infortunio decidendo di aprire la palestra…Ha un figlio totalmente disinteressato a questo posto e anche un po’ al padre…perciò quando sono stata assegnata a lui dal sistema ne fu più che contento.
Sono le 8:00 il primo corso di Kick Boxing inizia tra un’ora quindi ne approfitto per sistemare qualche domanda di iscrizione e dare una pulita in giro…

“Ciao Octavia… sempre in ottima forma vedo!”
“Ehi Nathan, invece tu hai messo un po’ di pancetta da quando Bryan è in città”
“Non farmici pensare… Mi riempie di pranzetti che neanche mia nonna arriverebbe a tanto… per fortuna che tra qualche giorno ritorna a San Francisco, lo amo da morire ma se abitasse perennemente qui, mi dovrei dare al Sumo”

Nathan Miller è il nostro istruttore di Kick Boxing e Muay Thai…capelli rasati e un leggero accenno di barbetta…occhi scuri profondi e denti bianchissimi…risaltanti ancora di più per la sua pelle scura, ha iniziato a praticare arti marziali da ragazzino, almeno così mi ha raccontato. Il padre è un militare sempre impegnato con missioni estere e il fatto che a Nate non siano mai piaciute le armi, l’ha portato a intraprendere questa strada…al contrario di lui il suo fidanzato Bryan è molto più tranquillo… visibilmente negato in tutto quello che riguarda le nostre discipline… se non fosse stato per il biondo dei suoi capelli l’avrei paragonato a un giovane Bruce Wayne in Gotham…
Iniziano ad arrivare per la lezione e lascio Nate al suo lavoro, vista la calma della mattina ne approfitto per cambiarmi e tirare qualche pugno al sacco…tra una sessione e l’altra butto un occhio alla lezione, mi volto e intravedo una figura vicino alla zona di allenamento…rimane in penombra, posso solo intravedere l’alta statura e la delineata muscolatura, sotto la maglietta da cui si intravede una sorte di tatuaggio geometrico uscire dal girocollo e finire sulle clavicole , oltre a un altro simile sul braccio.

“Ehi Nate conosci quel tipo?” Si volta di scatto nella direzione in cui sto guardando
“Mai visto prima, ed è un peccato… fossi in te andrei a vedere se puoi essergli di aiuto”

Nathan sorride facendomi l’occhiolino, che ricambio un po’ imbarazzata, ma neanche il tempo di girarmi nella sua direzione che niente…sparito…mi guardo in torno per cercarlo… ma inutilmente, dissolto nel nulla.


CLARKE P.O.V.

"Well, you done done me and you bet I felt it
I tried to be chill, but you're so hot that I melted… "

Allungo la mano per spegnere la sveglia… si ho come suoneria I’m yours di Jason Mraz…è l’unico modo per non farmi alzare nervosa, visto che odio svegliarmi presto… ma il negozio non si apre da solo quindi attutisco il colpo con una canzone tranquilla e che adoro.
Oggi stranamente mi alzo con il sorriso, probabilmente dovuto alla bella serata passata ieri… mi infilo in bagno per farmi una doccia, un paio di shorts, una maglietta della Billabong e sono pronta per questa giornata… Il Lunedì è il giorno dei fornitori ed è meglio che arrivi un po’ prima… passo per la stanza di Rave e la trovo ancora addormentata nella posizione più assurda, in cucina O sta preparando dei pancake.

“La vizi troppo…”
“Lo so’…ma non ci posso fare niente… ormai è un’abitudine quotidiana.”
“Lo sai che saresti la sua fidanzata ideale vero? Riusciresti anche a farle provare qualcosa”
Ride. “le manca qualcosa per farmi interessare a lei in quel senso…ma si, forse caratterialmente potrei essere perfetta, passerei le mie giornate a prenderla a calci nel culo. Anche se sono ancora nel dubbio se quella ragazza possa essere progettata per dei sentimenti”

Rido a quell’affermazione immaginandomi un’ipotetica relazione tra le due… bacio Octavia sulla guancia e faccio per uscire dall’appartamento.

“Griffin non prendi neanche il caffè???”
“Lo prendo per strada…a stasera…”

Ed esco.
Mi fermo alla caffetteria d’avanti al negozio, prendo un caffè macchiato e un donuts al caramello… il furgone della merce è già fuori dalla porta quindi mi affretto e vado ad aprirgli.
Oggi gli scatoloni sono più del solito… sono finiti i saldi ed è arrivata la nuova collezione sia di vestiti che di attrezzature… questo vuol dire che passerò la giornata a sistemare gli scaffali e a catalogare tavole, firmo i fogli che mi presenta il corriere e mi metto subito a lavoro.
Mi fermo un attimo a servire un cliente, lo saluto e butto l’occhio all’orologio appeno al muro… le 13:30 a quella consapevolezza il mio stomaco inizia a brontolare, seguito dallo squillo di un sms

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