Cap XXIX

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RAVEN P.O.V.

“La ringrazio Dottor Cooper, farò in modo che faccia tutto quello che le ha ordinato.”

Saluto il medico di Anya mentre lei continua a sbuffare dietro di me, attendendo il momento di tornare finalmente a casa…

“Reyes ci muoviamo… non ne posso più di queste quattro mura…”

Alzo gli occhi al celo stringendo la mano al gentile signore di fronte a me…mentre lui divertito mi augura buona fortuna. Mi giro priva di pazienza verso Anya, prendendo le sue cose e facendole cenno di passare per prima.

“Le chiavi della macchina?”

Si posiziona al mio fianco mentre carico le borse nel baule…a quella richiesta scoppio letteralmente a ridere…

“Scordatelo Forest… non puoi guidare…”
“E chi lo dice?”
“Lo direbbe anche un bambino di 5 anni se fosse qui…”
“Ammettilo…aspettavi questo momento da quando hai visto la mia macchina.”
“Puoi scommetterci…e da quando ho visto la tua Aston Martin che spero che qualcuno ti spari per poterla finalmente guidare… muoviti a mettere quel culo sul sedile o ti lascio qui.”

Dico con tono beffardo mentre prendo posto davanti al volante, con un sorrisetto più che soddisfatto in volto.
Dopo meno di mezz’ora siamo sotto casa sua… aiuto Anya a scendere, ascoltando le sue continue lamentele. Una volta entrate nel suo appartamento le luci si accendono, accompagnate dalle urla dei nostri amici che le augurano il ben tornata a casa … La osservo irrigidirsi sulla posta per poi passarle a fianco abbassando la voce…

“Cerca di sorridere…o ti sparo dall’altra parte…”

Il mio è poco più di un sussurro ma riesco nel mio intento, facendo apparire un piccolo sorrisetto forzato… con estrema educazione ringrazia tutti facendosi abbracciare …
Una volta seduti a tavola, sembra apprezzare la presenza dei suoi piatti preferiti…e la serata inizia ad avere un tono molto più gradevole… parliamo del più e del meno riuscendo a evitare l’argomento lavoro, almeno fino a quando Anya non inizia a fare domande sul procedimento delle indagini…

“Griffin ha individuato il modello della cassaforte…”

Dice Octavia, rassegnandosi al fatto che non avrebbe smesso con le domande finché qualcuno non le avesse risposto…

“E’ un ottima cosa…”
“Più o meno…sfortunatamente ha un sistema si sicurezza digitale…”

Conclude smorzando sul nascere il nostro entusiasmo nell’apprendere la notizia… Rimaniamo in silenzio e non ci vuole un mentalista per capire che tutti siamo alla ricerca di una soluzione tra i nostri pensieri… la prima a parlare è proprio Anya…

“Reyes saresti in grado di falsificare un’impronta palmare…?”
“Non dovrebbe essere difficile…un po’ di cianoacrilato, uno strato di glicerina e il gioco è fatto… ma comunque dovrei avere l’impronta da copiare… altrimenti è impossibile…”

Affermo continuando a mangiare senza dare troppa importanza alla domanda…mentre Anya non sembra voler smettere di farne…

“Lex… settimana prossima sbaglio o c’è il galà di beneficienza dell’ospedale pediatrico?”
“E vero…me ne sono completamente dimenticata.”

I ragazzi iniziano a parlarci della manifestazione, che vede la famiglia Forest uno degli ospiti più graditi, visto le cospicue donazioni che effettuano a questi eventi… Lincoln ci racconta che presenziano ogni anno alla serata sotto specifica richiesta dei genitori di Anya, l’unico giorno in cui è costretto ad indossare uno smoking. Rido al solo pensiero di quel ragazzone tutto muscoli con un papillon al collo…non curante del fatto che Anya è rimasta pensierosa tutto il tempo…
La serata giunge al termine… e dopo aver salutato i ragazzi, la aiuto a prepararsi per la notte… impedendole di fare movimenti bruschi…

“Reyes sono capace di mettermi una maglietta…”
“Io in genere sono capace a toglierle…hai visto che crudele la vita?”

La prendo in giro, ripiegando i suoi vestiti sulla sedia mentre con la coda dell’occhio la osservo infilarsi sotto il piumino…

“L’acqua è sul comodino… direi che hai tutto… se hai bisogno chiamami…”
“Perché dove stai andando?”
“Nella stanza degli ospiti…”

Ride rumorosamente costringendomi ad osservarla in modo confuso…

“Raven Reyes…credo che il letto sia abbastanza grande per entrambe…”

Nonostante abbiamo condiviso momenti intimi negli ultimi tempi, quella frase mi provoca un leggero rossore alle guance, cerco di non farglielo notare infilandomi a mia volta sotto le coperte, rimanendo al bordo del letto e spegnendo la luce…

“Buonanotte…”

Sospiro mentre guardo un punto indefinito della parete… non ricevendo risposta. Al contrario sento Anya muoversi ripetutamente…

“Hai bisogno di qualcosa?”
“Ho sete…”
“L’acqua è sul comodino”
“Non ci arrivo…”

Mi giro con fare seccato, marcando sull’inutilità di quella conversazione… fermandomi a pochi cm da lei che mi guarda con un’espressione da bambina supplicante…
“Me lo prenderti per favore?”

Sbuffo allungando il braccio sopra di lei, facendo attenzione a non farle male…una volta afferrato il bicchiere mi blocco puntando i miei occhi sui suoi…

“Forest che cosa stai facendo???”
“Aspetto l’acqua…”
“Con la mano sulla mia tetta?”

I miei occhi lasciano i suoi, andando a finire sulle sue labbra, ora inarcate in un sorrisetto malizioso…

“Ti voglio…”
“Anya non possia-“

Non faccio in tempo a finire la frase che le sue labbra sono subito sulle mie… costringendole a un bacio pieno di passione e desiderio… sento le sue mani scendere verso il mio sedere e nonostante so che stiamo facendo qualcosa che è meglio evitare, non riesco a resistere alla voglia di sentire il suo corpo nelle mie mani… la foga del momento mi fa rilassare i muscoli provocando una piccola pressione del mio corpo sul suo…a quel tocco la sento stringere i denti in un’espressione sofferente…

“Scusami, vedi ti ho fatto male… An il medico è stato chiaro niente movimenti bruschi…non possiamo… e se rimango qui non riuscirò a resistere alla voglia che ho di fare l’amore con te da sempre…”

Cerco di andarmene… inutilmente visto che mi trattiene a lei con un braccio… ritorno a guardare il suo bellissimo viso… si sporge leggermente verso di me baciandomi la fronte… per poi lasciarmi una scia di piccoli baci su tutto il viso, costringendomi a chiudere gli occhi ed abbandonarmi a quel gesto…una volta arrivata alle mie labbra le schiudo leggermente cercando di regolarizzare il respiro mentre sento la sua splendida voce insinuarsi nelle mie orecchie…

“Fai l’amore con me…”

Fanculo…e l’unica parola che riesce a elaborare la mia mente, mentre il mio corpo è più che deciso ad esaudire quel desiderio che brucia in noi dal preciso momento in cui ci siamo conosciute…
Facciamo l’amore…facciamo l’amore in un modo in cui non avevo mai immaginato si potesse fare… facciamo l’amore con delicatezza e estrema dolcezza… prima per il timore di farle male e poi per il desiderio di fissare nella mia mentre ogni singolo gesto, ogni singolo bacio e ogni singolo gemito di questo momento… per la prima volta sento il mio corpo e il mio piacere combaciare perfettamente con quello di qualcun’altro e il mio cuore battere all’unisono con il suo… so perfettamente di non sapere cosa voglia dire amare qualcuno…ma a giudicare dalle emozioni che senso in questo preciso istante…credo che potrei essere sulla buona strada per scoprirlo.


CLARKE P.O.V

Mi lascio scaldare il viso dal tiepido sole mattutino che oggi risplendo sopra questa splendida città… sto aspettando Lexa sotto casa, mi ha mandato un sms scrivendomi che sarebbe venuta a prendermi per passare la giornata insieme… la cosa mi ha fatto sorridere… da quando ci conosciamo non abbiamo mai passato del tempo solo noi due…a parte la sera che mi ha portato a cena a Long Beach...
Ho gli occhi chiusi e il volto rivolto verso i raggi del sole quando sento una macchina fermarsi davanti a me…

“Ti manca il sole?”
“Mi mancano l’oceano e il surf… ma diciamo che qui, ho qualcosa che momentaneamente può sostituire queste cose…”
“Momentaneamente????”
“Woods, non chiedermi mai di scegliere tra te e il surf…”

Incrocio le braccia sul finestrino aperto… sporgendomi in avanti e dandole un bacio sulle labbra…

“Dove andiamo?”
“Porto la mia ragazza a fare colazione…”

Un sorriso sbuca velocemente sulle mie labbra mentre faccio il giro della macchina prendendo posto al suo fianco…
Un attimo dopo siamo davanti alla vetrina di una pasticceria piena e zeppa di dolci…e il mio viso si illumina… come una bambina, prendo per mano Lexa trascinandola dentro e iniziando a ordinare tutti i dolci che mi ispirano…
La commessa mi guarda con occhi sgranati mentre prende l’ordinazione…per poi rivolgere uno sguardo scioccato a Lexa…

“Oh fidati… mangerà tutto.”

Guardo prima lei e poi la ragazza dietro il bancone… a cui rivolgo un grosso sorrido…

“Anche un cappuccino con caramello e doppia schiuma per favore…”

Come previsto, divoro tutta l’ordinazione, concedendole qualche assaggio…

“Ora che mi ha graziato con questa splendida colazione dove mi porta signorina Woods…”
“A fare shopping…ti ho sentito dire a Octavia di non avere un vestito per il galà di stasera!”

Mi lascio cadere sulla sedia mettendo subito un buffo broncio, Lexa inizia ad osservarmi confusa cercando di capire la mia reazione…prima di parlare con tono preoccupato…

“Ho detto qualcosa di sbagliato?”
“No… ma potevi dirmelo prima che divorassi tutti questi dolci…”

Rimane in silenzio per pochi secondi prima di scoppiare in una sonora risata, che attira su di noi tutti gli sguardi del locale…
Le basta un sorrido per convincermi a seguirla in una boutique poco distante dalla pasticceria, gentilmente chiede alla commessa di portare tutti gli abili da sera disponibili nel negozio…e i miei occhi si illuminano… provo un sacco di vestiti, tra l’uno e l’altro esco dal camerino, divertendomi a fare una piccola sfilata davanti agli occhi attenti della mia accompagnatrice… rimasta per tutto il tempo seduta su una poltroncina, dandomi ogni tipo di consiglio e guardandomi con occhi provocanti quando indosso abiti che mostrano  più del dovuto…

“Cosa ne dici di questo…”

Esco dal camerino lisciando leggermente il davanti nel vestito blu, osservando lo spacco a mio avviso troppo vistoso e facendo un giro su me stessa… quando alzo lo sguardo verso Lexa la trovo immobile… mentre mi osserva con occhi lucidi e la bocca leggermente aperta… appena incontro i suoi occhi mi sento bruciare… rimaniamo ferme a guardarci per molti secondo, finché la voce della commessa che si stava godendo la scena ci fa rinsavire…

“Direi che ci siamo…”
“E’ perfetto…”

Le risponde Lex facendomi arrossire ulteriormente… il tempo di abbandonare quello sguardo e rientro nel camerino, per rimettermi i miei vestiti e porgere l’abito alla commessa che sparisce per preparare la confezione.
Mentre aspettiamo continuo ad osservare Lexa, ha ancora il sorriso di poco fa stampato in volto… e guarda la commessa come se avesse fatto il miglior acquisto della sua vita…

“Tu cosa metterai stasera?”
“Lo smoking…”

Ride leggermente cercando di decifrare la mia espressione…

“Credevi fossi un tipo da abito da sera?”
“Non ci ho mai pensato… visto che nei miei pensieri, la maggior parte delle volte non sei neanche vestita…”

Le stampo un bacio sulle labbra…mentre prendo allegramente il sacchetto dalle mani della commessa uscendo dal negozio.
Ci rendiamo conto adesso dell’ora, all’interno del negozio mi stavo divertendo così tanto che non mi ero accorta del tempo che passava… Lexa mi riporta a casa per concedermi il giusto tempo per prepararmi…
Il giorno dopo la cena per il rientro a casa di Anya i signori Forest sono venuti al quartier generale, per invitarci alla serata di beneficienza, manifestando apertamene il desiderio di vederci al fianco dei loro ragazzi in una serata così importante… abbiamo accettato senza neanche pensarci.
Una volta baciato Lexa e averla ringraziata per la splendida giornata e lo splendido regalo, entro in casa, trovando Octavia già intenta a prepararsi.

“Raven?”
“Da Anya…si prepara lì…”

Sorrido facendo roteare gli occhi al pensiero che da quando c’è stato l’incidente la mia amica non ha ancora passato una notte a casa… recupero l’accappatoio e mi infilo sotto la doccia, rilassandomi completamente sotto il getto d’acqua… una volta uscita raccolto i capelli con una molletta e vado in camera per iniziare a vestirmi…

“Wow Griffin…questo vestito ti sta una favola”
“E’ un regalo di Lexa…”
“E brava Woods…”
“Anche il tuo non è niente male…sei bellissima O.”
“E’ un regalo di Lincoln…”
“E bravo Evans…”

Una risata ci travolge…  penso proprio che se non fosse per il fatto che sappiamo la loro storia…quei due caratterialmente sembrano due fratelli naturali…
Finiamo di prepararci giusto un minuto prima che suoni il citofono con il quale l’autista di Anya annuncia l’arrivo della Limousine, un minuto dopo siamo già davanti all’auto mentre Leonard ci apre lo sportello con tutta l’eleganza che lo caratterizza… Gli sorrido dolcemente, dopo tutto questo tempo ci siamo affezionate a molti dipendente della Forest Technologies, ma Leo è il migliore in assoluto.
All’interno della Limousine ci sono gli altri… Lincoln e Lexa impeccabili dentro i loro smoking… Lex ha i capelli avvolti in una treccia con delle ciocche che le cadono sulle spalle… entrambi con espressione soddisfatta mentre ci osservano con indosso i loro bellissimi regali…
Raven e Anya sono sedute al loro fianco, la prima indossa un abito color perla senza spalline, stretto in vita ma che ricade morbido sulle gambe…mentre la seconda ha un abito nero con le spalline e un generosissimo spacco sul davanti che lascia nudo la linea centrale del corpo fino a una decina di cm sotto il seno…

“Anya stai benissimo vestita così”

Ammetto un po' sorpresa nel non vederla vestita come i nostri accompagnatori… Raven mi guarda con espressione divertita consapevole della bellezza che ha al suo fianco…

“Griffin un vestito del genere su di te non coprirebbe un gran che…visto il ben di dio che hai lì dentro…”

Scoppiano tutti a ridere mentre metto un piccolo broncio consapevole che il mio seno prosperoso non mi permetterebbe mai di mettere un vestito del genere… Lexa mi stampa un bacio sulla guancia mentre cerca di tornare seria…

“Non ascoltarla Clarke…a me le tue tette vanno benissimo così”

Mi faccio trascinare dalle risate del gruppo mentre l’auto inizia a muoversi verso la nostra destinazione.




OCTAVIA P.O.V

Appena entriamo nell’ingresso della grande villa che ospita l’evento, rimaniamo sbalordite dalla bellezza e l’eleganza dell’edificio… Gli ospiti sono impeccabili nei loro abiti da sera e nei gioielli che mettono bene in vista... Nonostante dovremmo essere abituate a tali serata, dal momento in cui anche i nostri genitori vi hanno sempre partecipato… non siamo mai riuscite a sentirci a nostro agio, anche se l’allenamento fatto in passato ci permette di muoverci in modo elegante, mischiandoci tra la folla…
Intravediamo subito i signori Forest, diretti verso di noi con degli enormi sorrisi…

“Ragazze siete splendide…”

Afferma il signor Forest con un sorriso dolce… mentre lo ringraziamo sia del complimento che dell’invito alla serata…
Il cameriere si ferma offrendoci subito un bicchiere di champagne e devo dire che la serata inizia nei migliori dei modi… Dopo averci presentato a molte persone importanti nell’ambito ospedaliero, arriva finalmente il momento di sedersi per la cena…
Davanti a noi iniziano a comparire portate di ogni genere… antipasti di mare e di terra…tutto molto buono e con una presentazione elegante e raffinata… arrivati al secondo inizio a sentire la testa molto più leggera, rendendomi conto che tra tutti abbiamo bevuto molto più di quello che abbiamo mangiato… a parte Anya… che si è concessa solo un paio di bicchieri, soprattutto per il fatto che Raven per l’ennesima volta, le sta ricordando che è ancora sotto medicinali… e Lexa… che più che pensare che si è tenuta nel bere, credo semplicemente che lo regga meglio di noi… Mi alzo dal tavolo per andare al bagno… seguita dalle mie amiche…

“Quello champagne è la fine del mondo…”

Dice Clarke mentre allo specchio si sistema il trucco…

“Credo di averne bevuto un po’ troppo infatti…”

Affermo cercando di riprendermi aprendo leggermente la finestra… sotto gli occhi divertiti di Raven… Ultimamente abbiamo trascurato la vita mondana…ed è uno dei principali motivi per cui sono fuori allenamento…mentre respiro a pieni polmoni l’aria frizzante che entra dalla finestra, rimpiango le serate passate al Lux…

Una volta sistemato il trucco e esserci riprese, torniamo dagli altri… appena uscite dalla porta Lincoln ci viene incontro trascinandoci in un angolo…

“Non possiamo tornare al tavolo…o almeno io non posso tornare…”

Lo guardiamo tutte e tre in modo confuso cercando di capire a cosa si stia riferendo, Raven ci fa spostare l’attenzione verso la nostra precedente destinazione, dove un uomo di spalle sta conversando con i Signori Forest, al fianco di Anya e Lexa…

“Chi è il tipo al nostro tavolo?”
“Wright…”
“Cosa???”

Chiediamo in coro stupendoci di quella affermazione… Lincoln ci fa notare come la sua presenza a quel tavolo potrebbe compromettere il suo ruolo di addetto alla sicurezza ai casinò… per non rischiare decide di andare via…e io senza pensarci un secondo lo seguo lasciando li Clarke e Raven intenzionate a tornare al tavolo.
Recuperati i cappotti usciamo andando incontro a Leonard…

“Stai tranquilla… sono al sicuro… per Wright questa è solo l’ennesima serata per farsi vedere in giro…e vantarsi di quello che possiede… gira intorno alla Forest da anni… cercando di entrare nella cerchia dei finanziatori… ma Christopher e Emily sanno benissimo che punta solo alla tecnologia militare… per il resto non sospetta minimamente che siamo coinvolti con il governo…”

A quelle parole mi tranquillizzo…dopo tutto immaginare le mie migliori amiche in una stanza con uno degli uomini più pericolosi di New York non mi fa saltare dalla gioia…cerco di rilassarmi mentre Linc mi prende la mano in segno di conforto…

“Cosa vorresti fare? È un peccato non sfruttare questo vestito che ti sta splendidamente…”

Rispondo al bacio assaporandone la dolcezza per poi sorridere con le mie labbra ancora sulle sue…

“Ho visto una Limousine piena di adolescenti mentre venivamo qui…”
“Che cosa hai in mente…”
“Beh i nostri abiti sono perfetti per imbucarsi a un ballo del liceo…”

Scoppia a ridere mentre Leonard ci apre lo sportello… prima di farci salire si schiarisce la voce con tono molto educato…

“Signorino Evans ho sentito dei colleghi nel pomeriggio dire che erano impegnati a un ballo alla Dalton School…”

Mi fa l’occhiolino cercando di mantenere un profilo serio e professionale…

“Due contro uno non vale…va bene Leonard, mostriamo alla signorina Blake come sono le feste nell’ Upper east side.”

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