XXII

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CLARKE P.O.V

Ed eccoci ancora sul jet di Lexa…alla fine ci hanno convinti ad andare con loro per questa missione segreta…come l’ha definita Anya… con Rave ne abbiamo parlato dopo il suo ritorno dai laboratori…ha accettato anche se ci sembrava turbata da qualcosa…di cui non ha voluto parlare ma che l’ha lasciata silenziosa fino ad ora… anche Anya ha cercato di capire il suo comportamento, ma con scarso risultato… Monty e Jasper sono tornati a Longh Beach… e nonostante la nostra insistenza nessuno ci vuol dire perché stiamo andando a…

“Vancouver????”

Dico appena ci rivelano la destinazione… So che è la città natale di Lexa e Anya…ma non mi spiego che missione potrebbe attenderci li… ho sentito diverse volte Lincoln raccontare delle feste passate tra quelle montagne,nella casa dei Signori Woods, ma ci hanno promesso ti riportarci a casa per domani… quindi tutto questo non ha senso…

“Avanti Clarke… cerca di fidarti di qualcuno che non sia una di voi tre per una volta…”


Dice Lexa porgendomi una tazza di caffè fumante…

“Basta che non sia nulla in cui rischio di prendere ancora schiaffi… il mio bel faccino ha già preso troppi colpi e non sono neanche dell’umore adatto.”

Dice Rave buttandosi sulla poltrona a fianco alla mia… finalmente arriviamo a destinazione… prima di scendere O viene urtata dalla nostra amica che come un tornato corre verso il portellone del Jet…

“Ehi Reyes che diamine… datti una calmata…”
“Spostati Blake, l’unica cosa che mi rallegrerà la giornata è dall’altra parte di questa porta e si chiama nev- … ma mi prendete per il culo?????”

Octavia scoppia a ridere mentre io raggiungo Raven guardando dallo sportellone aperto… davanti a noi una distesa di prato verde illuminato da un sole splendente… nessuna traccia di bianco…neanche a pagarlo…

“Mi sa che la neve c’è la scordiamo anche quest’anno…”

Dico sconsolata dandole dei colpetti sulla schiena invitandola a scendere, mentre alla risata di O si uniscono quelle di tutti gli altri…
Arriviamo a casa Woods, un cancello si apre, facendoci imboccare il vialetto… una villa fatta di pietre e legno situata su due piani, stile chalet, ci si para davanti…tutto intorno una distesa di prato con un laghetto poco distante…

“Woods prima o poi voglio vedere il tuo conto in banca…”

Afferma Rave facendo viaggiare lo sguardo per tutte la struttura…ricevendo un sorriso di risposta…

“Questa è la casa di famiglia… passavamo sempre qui le feste natalizie…poi con Christopher e Emily abbiamo continuato la tradizione… dovrebbero arrivare domani...”

Ci accompagna alla nostra camere…all’interno la casa è ancora più bella e molto calda, nonostante le gigantesche vetrate che ne fanno da padrone…prima di lasciaci ambientare Lexa ci rivela un nuovo indizio, il nostro appuntamento di stasera è al palazzo del ghiaccio… Una volta fuori dalla stanza prendo subito il cellulare per saperne di più…

“Ragazze qui dice che stasera al palazzo del ghiaccio c’è Azgeda Ice vs Trikru… ci portano a vedere una partita di Hockey???”
“Magari ci sarà qualcuno da tenere d’occhio…”

In effetti l’ipotesi di O è plausibile…facciamo una doccia veloce e decidiamo di vestirci in modo comodo…dopo tutto è sempre una partita al palazzetto del ghiaccio…
Scendiamo al piano di sotto dove gli altri ci stanno aspettando…alla visione mia e di Rave scoppiano a ridere… mentre noi assumiamo un’espressione accigliata.

“Cosa avete da ridere…???”
“Volete veramente venire vestite così?”

Cerca di dire Anya tra una risata e l’altra indicando i nostri maglioni… ancora non capisco cosa ci sia tanto da ridere…abbiamo entrambe due golfini natalizi a parer mio fantastici… il mio è rosso con diversi alberelli, fiocchi di neve e renne…quello di Rave invece ha la stampa dello scheletro Jack di Nightmare Before Christmas con il cappello di babbo natale. Guardo ancora una volta i due maglioni, per poi passare a Lexa, che sta facendo di tutto per non ridere come gli altri, mentre fa qualche passo verso di me…

“Non starli a sentire, sei stupenda…”
“Woods mi stai prendendo in giro???”
“Assolutamente…”
“Sai che altrimenti potrei vendicarmi…”
“Penso di saperlo meglio di chiunque altro…”

Sorride, prendendosi un po’ in giro per tutto quello che le sto facendo passare, quando mi sento prendere sottobraccio da Rave trascinandomi via…

“Questo vuol dire non avere spirito natalizio… andiamo Clarke non stare vicino a certa gente.”

Finalmente la mia amica inizia a comportarsi normalmente, anche se sono sicura che ci nasconde qualcosa, ma al momento sembra intenzionata a non pensarci...
Appena arriviamo al palazzetto, ci immischiamo nella folla diretta verso l’ingresso… una volta entrati Lincoln ci mette tra le mani tre biglietti con posto numerato, dicendoci di iniziare a prendere posto e che loro ci avrebbero raggiunto subito.
Controllo la fila, praticamente siamo a bordo campo, quasi vicino al gabbiotto delle riserve di una delle due squadre… ci sediamo ai nostri posti e iniziamo ad aspettare… la partita sta per iniziare e di loro nessuna traccia, un senso di agitazione mi assale…

“Dove diavolo sono finiti…”
“Ragazze birra?”

Mi volto verso la mia amica intenta a comprare da bere e da mangiare dal ragazzo dei panini…

“Raven ti sembra il momento????”

Di tutta risposta ottengo un’alzata di spalle…mentre Octavia non trattiene una risatina…

“Dai Griffin, rilassati… dopo tutti questi giorni dovresti aver capire che con loro agitarsi non porta a niente… a questo punto godiamoci la partita…”

Mi passa una birra mentre le squadre entrano in campo, schierandosi al centro per la presentazione dei giocatori…decido di seguire il consiglio di O, prendo la birra e ne bevo un sorso… lo speaker inizia a elencare i nomi della squadra celeste e bianca… quando passa ai giocatori con i colori verde e bianco a momenti mi strozzo con la bevanda…

“Per gli Trikru in porta Evans, in difesa Leblanc e Thompson, in attacco Scott, Forest e il loro capitano Lexa Woods.”

Guardo le mie amiche con la bocca spalancata…mentre Lexa pattina verso di noi togliendosi il caschetto…

“Griffin… il primo punto sarà per te…”

Si porge al parapetto per stamparmi un bacio sulle labbra per poi andare via facendomi l’occhiolino, rimango immobile ancora scioccata mentre O e Raven iniziano a fischiare e esultare, dandomi delle pacche sulla spalla…


OCTAVIA P.O.V

Seguiamo la partita tifando come se stessimo guardando la nostra squadra del cuore… Anya viene squalificata parecchie volte per carica irregolare e eccessiva durezza…finendo nel gabbiotto affianco a noi seguita sempre dallo sguardo di Reyes…
Vinciamo l’incontro 4 a 2, tre punti di Lexa e uno di Anya, il palazzetto inizia a svuotarsi e noi rimaniamo ai nostri posti aspettando gli altri… il tempo di una doccia e li vediamo scendere dagli spalti nella nostra direzione…

“Non c’era bisogno di inventarsi una missione per farci venire…”

Dico guardando Lincoln avvicinarsi per darmi un bacio sulla guancia…

“Se ve l’avessimo detto, ci saremo persi la faccia che avete fatto quando lo speaker ha pronunciato i nostri nomi…”
“Forest gli hai massacrati per benino…”

Rave prende in giro Anya mentre con la coda dell’occhio vedo Clarke bisbigliare qualcosa all’orecchio di Lexa, che di reazione sorride in modo esagerato. Lincoln si inchina aprendo il borsone che ha portato con lui…

“Ragazze avete mai pattinato sul ghiaccio?”

A quelle parole Raven addrizza le antenne prestandogli la massima attenzione…

“Assolutamente no soldato… Rollerblade, Longboard, skateboard… ma nulla con lame affilate…”
“Vi andrebbe di provare…?”
“Non aspettavo altro.”

Corre verso di noi prendendogli i pattini dalle mani e sedendosi per indossarli… guardo con perplessità Clarke che di risposta acconsente facendosene passare un paio… un attimo dopo siamo tutti in pista… ridendo come dei matti per la caduta di Clarke, Lexa l’aiuta ad alzarsi mentre l’altra si massaggia le natiche mantenendo il broncio…
Rimaniamo in quel palazzetto per un tempo indefinito, pattinando, facendo foto e prendendoci in giro… finché i nostri stomaci non iniziano a brontolare all’unisono.
Decidiamo di andare in città a mangiare qualcosa…e la serata continua in allegria e spensieratezza…
Sono quasi le tre del mattino quanto rientriamo in casa… stiamo finendo di prepararci per la notte, mi blocco in mezzo alla stanza sentendo il bisogno di dire alle mie amiche quello che mi sta succedendo negli ultimi giorni…

“Ragazze… non credo di rimanere qui a dormire stanotte…”
“Perché?...se il problema e che non vuoi stare nel singolo ti faccio dormire nel matrimoniale con Clarke…”

Raven continua il suo ragionamento mentre l’imbarazzo mi porta a guardare il pavimento prima di vedere Clarke freddarla con fare rassegnato rivolto al fatto che non abbia afferrato il concetto… Rave si blocca illuminandosi…

“OOOhhh!!!”
“Eh già…”
“Da quanto ti spupazzi il Soldatino Blake???”
“Reyes!!!”
“Che c’è, ora fai la pudica???”

Inizia a ridere seguita da Clarke…a quello scenario non posso fare altro che unirmi a loro, prima di interrompere il momento con un sospiro…

“Mi sa che mi sto innamorando.”

Mi guardano entrambe con stupore, trasformato subito dopo in sorrisi dolci e pieni di affetto… Clarke si siete vicino a me, mettendomi un braccio sulla spalla…

“E qual è il problema?”
“La posizione che ricopre prima di tutto, e… dai lo sai…”
“Buttati O…non prendere in considerazione quello che è successo tra me e Lexa, era una situazione differente…e Lincoln non mi sembra affatto attaccato alle regole come la sorella… Ci tiene a te…e lo dimostra ogni volta che state nella stessa stanza…anche se fate di tutto per nasconderlo…”

Sorrido…apprezzo le parole di Clarke… ero terrorizzata da quello che avrebbe potuto pensare dopo i miei giudizi negativi sulla sua relazione iniziale con Lexa… invece è felice per me…dimostrando per l’ennesima volta che ho le amiche migliori del mondo… Raven spezza il momento con un colpo di tosse e schiarendosi la voce…

“Allora Blake…com’è scoparsi quel corpo tutto muscoli?”

Le lancio un cuscino che para prontamente, lanciandosi sopra di me per vendicarsi… iniziando una lotta a tre nel gigantesco letto di casa Woods.


RAVEN P.O.V.

“Avanti ragazze siamo in ritardo… Clarke se non arriviamo per pranzo tua madre si incazza di brutto… non avremo il tempo di fare la spesa per il cenone di stasera… e sai come ci tiene Abby che tutto sia perfetto…”
“Si si stiamo arrivando…”

E’ la vigilia e come ogni anno stiamo tornando a O.C. … da quando i miei genitori non ci sono più, passo le feste a casa Griffin con Clarke e Abby… e devo ringraziare loro, se amo ancora il Natale…
Octavia ha approfittato della tappa a Long Beach per andare a fare gli auguri al sig. Holsen e a Nathan, prima che anche lui partisse per San Francisco da Bryan…

“Griffin dobbiamo anche passare a prendere Alex…”

Giusto…dimenticavo… anche Alex fa parte del pacchetto Natalizio… l’hanno in cui ci siamo conosciute, abbiamo scoperto che con i suoi non c’è un ottimo rapporto e dall’ora, per qualsiasi festa comandata, l’abbiamo obbligata a unirsi a noi… quest’anno però devo ammettere che sono un po’ a disagio dopo quello che è successo…ok abbiamo chiarito… ma non vorrei trovarmi in mezzo a qualche discorso imbarazzante.
Finalmente anche la bionda è pronta e possiamo partire…direzione Newport…
Arriviamo giusto per l’ora di pranzo…accompagniamo O dai suoi, dove Bellamy l’avrebbe raggiunta nel pomeriggio… una volta varcato il cancello di casa Griffin vediamo Abby uscire di corsa dal portone, venendoci incontro con un sorriso a 32 denti…

“Ciao ragazze… scommetto che il ritardo è colpa di mia figlia…”

Abbraccia prima me e poi Alex…ignorando completamente Clarke che subito mette il broncio…

“Fai pure mamma…lascia per ultima la tua unica figlia…”
“Non fare la gelosa Clarke… ti ho preparato la torta di mele…”

Abby ha toccato il tasto giusto per il perdono… Clarke sfoggia un sorriso gigante correndo in casa e lasciandoci tutti i bagagli da scaricare… recuperiamo tutte le valige, seguendola rassegnate.

“Clarke la torta è per stasera… non provarci neanche…”
“Mi hai ingannata…”
“Tecnicamente no… tua madre ha solo detto di averla fatta…non che potevi mangiarla adesso…”

Prendo in giro la mia amica che subito mi ringhia addosso…ci sediamo a tavolo dove Abby ha preparato un pranzo leggero in attesa dell’abbuffata di stasera… la serata si sarebbe svolta con una cena tra noi quattro mentre dopo cena ci avrebbero aggiunto O e Bell per scartare insieme i regali… al pranzo di Natale come da tradizione, si sarebbero uniti, la famiglia Blake, Kane l’amico di Abby, con cui secondo noi ha una tresca… e Jackson… un collega dell’ospedale.
Il pomeriggio passa velocemente, tra la spesa e un giro in centro per acquistare gli ultimi regali… una volta tornate a casa ci siamo subito messe a cucinare… impedendo a Clarke di avvicinarsi ai fornelli…

“Dobbiamo ricordarti cosa è successo l’ultima volta?”
“E’ stato un’incidente… e non ho dato fuoco alla cucina se vi ricordate…”
“Alla cucina no…ma quel povero tacchino era carbonizzato…abbiamo dovuto ordinare la cena d’asporto all’ultimo momento…”

I siparietti tra madre e figlia sono la cosa che amo di più di queste feste... io e Alex siamo piegate in due dal ridere mentre finiamo di riempire il taccino con le castagne…una volta messo tutto in forno andiamo a prepararci per la serata ognuno nella propria stanza, esco dalla doccia infilando l’accappatoio… sospiro rallegrata dal fatto che con Alex il rapporto è tornato a essere leggero e sereno, al contrario di quello che pensavo…prendo il cellulare guardando per un attimo lo schermo…

Ore 20:30
“Ehi Forest… come va a Vancouver?”

ore 20:32
“ehi Reyes… qui tutto Bene :) Lex e Linc è tutto il
pomeriggio che litigano per chi deve cucinare così ne ho
approfittato per finire un po’ di lavoro…”h
-C.H.-

ore 20:35
“Basta far finta di lavorare… :)
Passa un Buon Natale e fai gli auguri a tutti”

ore 20:45
“Non mancherò… ah... Reyes… qui nevica da stamattina…”
-C.H.-
Ore 20:47
“Ti odio -.-“

Sorrido mentre mi lascio cadere sul letto…

“Chi ti fa sorridere così?”
Sobbalzo tornando alla realtà… Non ho neanche sentito Alex bussare alla porta mentre ora mi guarda quasi divertita…

“Ehm nessuno...”
“Certo… comunque sono venuta per avvisarti che la cena è pronta.”
“Mi vesto al volo e scendo…”

Mi fa cenno con il capo mentre esce dalla porta per poi rivoltarsi subito dopo…

“Sono contenta che nessuno ti faccia sorridere così con un sms.”

Resto a osservarla fino a quando non scompare dalle scale…

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