XIII

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Lincoln ci porta al palazzo della Forest Technologies, entriamo nella hall e mi sento un po’ spaesata…

“Gli incontri avverranno qui? Non diamo un po’ troppo nell’occhio?”

Il ragazzo mi sorride e ci fa cenno di seguirlo… entriamo in ascensore…  inserisce la sua scheda magnetica e a fianco alla colonna dei numeri appare una schermata, direttamente sulla parete, rimango meravigliata dalla tecnologia digitale, se non l’avessi visto con i miei occhi non mi sarei mai accorta che contenesse uno schermo… Linc appoggia la mano per il riconoscimento digitale facendo apparire tre nuovi piani sotterranei…digita il -2 e iniziamo a scendere…
L’ascensore si apre e ci troviamo davanti un enorme spazio con in centro un tavolo circolare e tecnologia di ogni tipo, iniziando dai computer finendo a invenzioni strane di cui non saprei neanche pronunciare il nome, ma a quanto pare Raven riconosce molte delle attrezzature perché sembra come se fosse appena entrata da FAO Schwarz…

“Buongiorno ragazze, benvenute alla Centrale Operativa della Heda di New York City.”

Anya ci accoglie con un sorriso esagerato che a dire la verità mi terrorizza… mentre l’ascensore dietro di noi si riapre facendo apparire Maya con innumerevoli caffè e ciambelle… ancora non ho ben chiaro chi è a conoscenza della Task Force e chi no…

“Reyes allontanati de quei computer.”

La voce di Anya mi riporta alla realtà, Raven ha già addentato una ciambella e si è seduta davanti a uno dei numerosi schermi presenti nella sala…alzo gli occhi al cielo…come sempre si fa riconoscere… infatti non perde occasione di ribattere…

“Pensavo fosse questo il mio compito…e non vedo l’ora di provare questo gioiellino…”
“Puoi giocare dopo… dobbiamo prima mettervi al corrente di molte cose…”

Anya trascina la sedia dove è seduta Rave verso il tavolo mentre l’altra emette versi strani di disapprovazione… scoppiamo tutti a ridere quando vedo arrivare Lexa seguita da Bellamy e innumerevoli fascicoli tra le mani… Mi sorride… ed è stupendo come sempre quando lo fa… ma custodisco i miei pensieri e alzo un sopracciglio in segno di saluto…

“Scusate il ritardo…Anya hai già cominciato?”
“No stavo aspettando voi…”

Ci salutano velocemente e Lexa prende in mano un telecomando azionando il grosso schermo dietro di lei, mentre tutti ci accomodiamo intorno al tavolo…si rivolge a noi facendo scorrere delle immagini…

“Allora come tutti sapete lui è Jason Wright, uno dei più potenti uomini d’affari degli Stati Uniti… indaghiamo su di lui da quattro anni ormai senza molti risultati, abbiamo fatto alcuni progressi negli ultimi mesi grazie a informatori e ad altri casi in cui abbiamo trovato dei collegamenti… sappiamo per certo che è capo di alcune bande di criminalità organizzata a New york, traffico di armi, droga e prostituzione…sospettiamo che faccia arrivare le ragazze dall’est per poi venderle al mercato nero… oltre ad alcune aziende in città è proprietario di un paio di casinò a Las Vegas… e dai nostri collegamenti c’è la possibilità che proprio questi ultimi vengano usati come copertura…”
“E come può un uomo così in vista, fare tutto questo senza destare sospetti…?”

Mi viene naturale fare questa domanda…dopotutto io sono stata messa dentro per sei mesi per delle cazzate…Anya non tarda a rispondermi…

“Appunto perché è una persona conosciuta…pensiamo che abbia nomi importanti anche nel suo libro paga e non escludiamo neanche tra le forze dell’ordine.”
“Agenti corrotti…”

Concludo…e vedo Lexa abbassare la testa…

“Non ne andiamo fieri... ma è un’ipotesi che dobbiamo tenere in considerazione…”

Conclude dandoci altre informazione per poi passarci dei fascicoli…

“Per oggi studiatevi questi… quello che vogliamo da voi sono delle idee su come intrufolarci per avere più informazioni, e perché no…anche qualche prova… il punto e che noi non pensiamo in modo illegale…per questo…”
“ci vuole un ladro per capire un altro ladro…”

Octavia attira tutti gli sguardi su di lei… soprattutto quelli di Bellamy… e a sua volta guarda noi…alzando le spalle…

“Che c’è…dopotutto è per questo che ci avete coinvolte…”

Ed era vero…chissà fino a che punto ci vedono come tali…


OCTAVIA P.O.V.

Passiamo le successive due ore ad assimilare informazioni… mi lascio andare sulla sedia sospirando e massaggiandomi le tempie…

“Ho il cervello in fumo… dove sono Bell e Lincoln???”

Non mi sono neanche accorta che mancassero dalla stanza quando Anya si stacca dal pc e si guarda intorno…

“Probabilmente sono al piano di sotto…se vuoi andare usa pure il mio badge…”

Mi porge il tesserino ritornando a guardare lo schermo…con gli occhiali da vista è ancora più inquietante…quando Raven vicino a lei, accenna una risata…

“Blake se stai pensando che è inquietante con gli occhiali da vista sono d’accordo… mi porteresti un caffè se riesci a scappare da qui???”

Dice ignorando completamente l’occhiataccia di Anya… entro in ascensore e schiaccio il -3…quanti cavolo di piani sotterranei ci sono… l’ascensore si apre, davanti a me un corridoio con mura in acciaio…o così sembra… sento dei rumori sordi e mi dirigo verso la fonte… entro in una stanza molto ampia con diverse attrezzature da combattimento e allenamento…al centro Lincoln e mio fratello si stanno affrontando…
Senza farmi vedere gli osservo per un po’… Avevo già visto il potenziale di Linc, ma non avrei mai immaginato il livello di preparazione di Bellamy… e molto bravo e veloce… anche se si vede che predilige le armi al combattimento…infatti ogni k.o. che gli concede l’altro ragazzo si conclude con lo sfodero della pistola…

“Vuoi allenarti anche tu?”

Mi sorprendo al fatto che Lincoln abbia percepito la mia presenza…esco fuori dal mio nascondiglio facendo un cenno con la mano in segno di saluto…

“Se non vi crea disagio essere battuti da una donna…”

Sorrido… mentre Bellamy si sposta facendomi cenno di accomodarmi al suo posto…si siede divertito mentre Linc prende due bastoni e me ne lancia uno… sorrido all’idea che se sa che armi prediligo vuol dire che anche lui ha osservato i miei incontri al torneo… impugno il mezzo di legno e iniziamo a girare in tondo osservandoci…
Il combattimento finisce in parità…anche se sono convinta che si sia trattenuto… mi fa comunque i complimenti per la preparazione e decidiamo di tornare di sopra dalle altre…ma prima facciamo un salto a prendere un po’ di caffè per tutti…

“E’ la migliore idea che poteva venirmi… e lo sapete anche voi…”

Non fanno in tempo ad aprirsi le porte dell’ascensore che sento la voce di Raven alzarsi di qualche tono…guardo Bellamy preoccupata…

“Meno male che sei arrivata, dalle quel caffè altrimenti non la teniamo più…”

Clarke corre verso di me rubandomi il bicchiere dalle mani e portandolo a Rave che subito ne butta giù un bel sorso…

“Cosa diavolo sta succedendo?”

Cerco di capire guardando la mia amica calmarsi un attimo… mentre Clarke cerca di spiegarmi…

“Raven ha avuto un’idea…e Anya e Lexa non vogliono prenderla in considerazione.”
“E a questo punto mi chiedo perché vogliano il nostro aiuto se poi non possiamo fare niente.”

Continua Rave guardando in cagnesco le altre due, mentre la bionda fa spallucce… Lincoln fa qualche passo avanti…

“Quale sarebbe questa idea?”

Dice guardando la mia amica e ignorando completamente i fulmini provenienti alle sue spalle … Raven si avvicina al tavolo prendendo alcuno fogli dai fascicoli…

“Allora… da quanto ho visto qui, in questi mesi tu e Bellamy siete riusciti ad entrare nella sicurezza di Wright, giusto?”
“Giusto… spesso e volentieri ci manda a Las Vegas ai casinò.”
“Perfetto… nei casinò succede che chi vince grandi somme di continuo non è ben visto dalla sicurezza…e a volte queste persone spariscono.”

Pronuncia l’ultima parola mimando delle virgolette per aria… Linc è concentrato cercando di capire il punto, mentre io non ho ancora capito niente, ma conoscendo la mia amica…e avendo assistito alla disapprovazione di Lexa e Anya la cosa non mi piace per nulla… Il ragazzo ci pensa un po’ su…

“Ci è stato chiesto di cacciare alcuni elementi qualche volte… un paio sono stati portati via dalle guardie personali di Wright, credo per interrogarle…ma noi non veniamo coinvolti in queste cose per adesso…”
“E qui entriamo in gioco noi… dove le porti le persone per intimidirle se non nei sotterranei? E se dovessi nascondere qualcosa, dove la terresti usando porte blindate?”
“Nei sotterranei…”

Ammette facendo allargare ancora di più il sorriso di Raven…mentre io sono sempre più confusa e Clarke ha lo sguardo rassegnato…il ragazzo ci pensa ancora qualche minuto mentre un silenzio angosciante echeggia nella stanza…sospira…

“E come pensi di farti portare nei sotterranei?”
“Con il conteggio delle carte!”
“Assolutamente no!”

Bellamy interrompe il silenzio dirigendosi verso di loro…

“E troppo pericoloso… e non avrebbero copertura…Noi daremo nell’occhio e Anya per loro è un personaggio pubblico…per non parlare di Lexa che non può attirare l’attenzione.”
“Finalmente qualcuno che ragiona con la testa…”

Questa volta a parlare e Lexa… mentre il fratello la guarda con rassegnazione…
“Lexa non è un cattivo piano e a dirla tutta è il migliore che abbiamo avuto fino a ora…”
“No Lincoln… Non manderò tre ragazzine a rischiare un pestaggio o peggio…”
“Ehi… le ragazzine in questione sanno cavarsela da sole…”

Clarke usa un tono un po’ offeso, invitando Raven a esporre il quadro completo del piano…

“Ok… fatemi finire e poi prendete le vostre decisioni… se ci beccano a contare le carte al tavolo del Black Jack, vincendo grosse somme… al 90% vorranno interrogarci…soprattutto perché non abbiamo l’aria dei soliti truffatori… e penseranno che lavoriamo per qualcuno… una volta li, Clarke avrebbe visione di qualsiasi porta e entrata, avendo un piano completo di come superarle… se la cosa vi può far stare più tranquille si può lasciare il tempo a loro due di entrare nelle grazie di Wright facendo in modo di garantire la loro presenza in caso qualcosa andasse storta…ma per avere queste informazioni un paio di lividi sarebbe un giusto prezzo…”
“Siamo d’accordo con lei.”

Dico cercando conferma negli occhi di Clarke…mi fido delle mie amiche e posso sempre trovare un modo per essere presente…  questa volta è Anya a intervenire…

“Mettiamo caso che acconsentiamo a questa follia… se volete dare nell’occhio… in due non bastate…e Clarke non mi sembra una persona che sappia contare le carte…senza offesa…”
“Per rimediare a questo ho giusto in mente un paio di persone che potrebbero darci una mano…”
“Non coinvolgeremo dei civili…”
“Non sapranno neanche perché lo stanno facendo…”

Il sorriso di Raven mi spaventa… ma gli altri ormai sembrano rassegnati… un punto per noi.


RAVEN P.O.V.

Ho passato gli ultimi due giorni a convincere Anya della genialità della mia idea… mentre Lexa ha dato tempo una settimana a Bell e Linc per entrare nella cerchia ristretta delle guardie di Jason Wright, ha deciso che se questo piano va messo in atto… si deve fare prima di Natale per permetterci di tornare a casa dalle famiglie… Sono nell’ufficio di Anya… seduta con le gambe incrociate sul divano in pelle e leggo un libro sul conteggio della carte per spolverare un po’ il mio sapere, mentre lei mi guarda scocciata,  consapevole dell’avermi detto  mille volte di non mettere i piedi sui mobili… qualcuno bussa alla porta…

“Ciao tesoro posso rubarti un minuto?”

Scatto in piedi assumendo una postura dritta, dopo aver alzato la testa dal libro…

“Certo Mamma… arrivo subito. Ah un secondo…ti voglio presentare la mia nuova tirocinante… Raven Reyes…”

Mi pulisco il palmo sui pantaloni… sto sudando eccessivamente dall’emozione… e le porgo la mano…

“B-buongiorno Signora Forest, è un piacere conoscerla…lei e suo marito siete fonte di ispirazioni per noi fissati della scienza e dell’informatica…”
“Il piacere è tutto mio Signorina Reyes…”
“Oh no…mi chiami pure Raven…”

Arrossisco eccessivamente e sento Anya sghignazzare… le tiro un’occhiataccia…mentre la Signora Forest ci osserva sorridendo…

“E’ strano che Anya abbia una tirocinante…di solito non vuole nessuno tra i piedi mentre lavora… devi piacerle molto…”
“Mamma!!! Non stavi andando via???”
“Vado…vado… se mi raggiungi nel mio ufficio ti mostro un nuovo prototipo… Raven, se ti fa piacere puoi venire anche tu…”

E va via…con la stessa eleganza e grazia con il quale è entrata…

“Anya…tua madre è f-a-v-o-l-o-s-a…”
“Non farti strane idee Reyes…potrei farti uccidere e far nascondere il tuo cadavere con uno schiocco di dita.”

Finisce di firmare un paio di carte e ci dirigiamo nell’ufficio dove ci aspetta il nuovo prototipo… appena visto il progetto non credo ai miei occhi… una sequenza dettagliata sulle protesi sensibili, lo scopo è di restituire il senso del tatto ai portatori di protesi di arti superiori…rimango senza parole davanti allo schermo del pc…

“Se vuoi dare un’occhiata più dettagliatamente fai pure…”
“Grazie mille signora Forest…”

Mi siedo alla scrivania cercando più informazioni possibili su quel progetto straordinario davanti a me… Sento Anya prendermi in giro per il mio livello di concentrazione ma non le do corda…sono troppo presa dallo schermo…

“Raven…raven…RAVEN…”
“Si ci sono …ci sono...cosa c’è?”
“Mia madre vuole sapere se vuoi vedere il prototipo meccanico… dovrebbe essere pronto tra un paio di giorno…”
“Ne sarei onorata…”

Faccio un sorriso esagerato a Emily che ricambia salutandoci e lasciandoci sole…

“Credo tu abbia conquistato mia madre…non propone a tutti di entrare nei nostri laboratori…”
“A quanto pare l’unica che non riesco a conquistare è la figlia…”

Scoppio a ridere perché fa una espressione buffissima, sento vibrare il cellulare nella testa e lo prendo per vedere la notifica…  O vuole sapere se raggiungiamo lei e gli altri al pub infondo alla strada, rispondo velocemente e prendo per un braccio Anya trascinandola con me…

“Avanti Forest…ti offro una birra…”
“Reyes hai organizzato l’arrivo delle due persone che vuoi coinvolgere nell’operazione casinò?”
“Si brontolona...arrivano domani pomeriggio all’aeroporto, Bellamy andrà a prenderli…”
“Spero di non pentirmene…”

Continuo a trascinarla controvoglia verso il locale…Ormai ci siamo ambientate benissimo a New York… e le loro abitudini sono diventate anche le nostre…soprattutto ritrovarsi a bere qualcosa nel loro locale preferito… per un momento penso a Alex e come mi manchino sia lei che il Lux e decido di mandarle un sms per un saluto.
La serata passa tranquilla, una volta tornate a casa mi butto a peso morto sul letto addormentandomi come un sasso.

Sento qualcuno buttarsi sul letto affianco a me e decido di aprire gli occhi… guardo la sveglia sbuffando…

“Griffin sono le 8:00 … non ci aspettano prima delle 11:00 cosa ci fai sveglia…”

Richiudo gli occhi mentre Clarke si sdraia a pancia in su sospirando…

“Pensavo al tuo piano…”
“Hai qualche ripensamento?”
“No no… anche io credo che sia geniale…mi chiedevo solo se potremo essere in grado di farlo… fin ora abbiamo avuto a che fare con piccole cose… ma nulla di così pericoloso…”

Riapro gli occhi girandomi verso di lei…

“Clarke se la cosa ti preoccupa o ti rende nervosa…basta che lo dici…e non si fa niente…”

Rimane in silenzio per qualche secondo, mentre cerco di decifrare le sue pause…

“Ok…facciamolo...mi fido di te…e se dici che c’è la possiamo fare…c’è la faremo.”
“Poi non saremo sole… per qualsiasi cosa interverranno subito…Lexa non permetterebbe mai che ti succeda qualcosa…”
“Già…Lexa…”
“Sembra c’è la stia mettendo tutta per farsi perdonare…”

Sorrido… e torno a sdraiarmi a pancia in giù, Clarke si infila sotto le coperte intenzionata come me a un’altra ora di sonno…

“Rave…”
“mh…”
“Mi insegni a contare le carte?”
“Non ne saresti in grado…”

Ridacchio mentre mi tira una gomitata nel fianco… per poi lentamente riprendere sonno.

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