XVI

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Octavia P.O.V

Sono appena rientrata a casa dopo aver passato tutta la mattina e parte del primo pomeriggio a fare commissioni per la palestra… ho dovuto incontrare alcuni fornitori per le attrezzature, passare dal commercialista e in banca per il signor Holsen… visto la poca attività fisica svolta decido di fare una corsetta, mi preparo e esco di casa… 
Sono passati tre giorni da quando Rave è tornata da NY… la sera in cui sono rientrata a casa dopo l’apparizione di Lexa, l’ho trovata a dormire sul divano e la cosa mi ha fatto sorridere, appoggio il comportamento di Clarke in questa situazione è giusto che si prenda il suo tempo… La mattina seguente si erano comunque svegliate entrambe con il sorriso, Lexa le aveva fatto trovare un giglio sul tavolo… e Clarke pur sapendo benissimo da dove proveniva, aveva fatto finta che qualcuno l’avesse lasciato per me, facendo mettere un broncio al quanto tenero alla mora… Non fraintendetemi… detesto ancora Lexa per come si è comportata…ma apprezzo l’impegno che inizia a metterci per riconquistare la mia migliore amica… conoscendo Clarke non vorrei essere nei suoi panni…                     
In mattinata era tornata anche Raven che dopo la sorpresa di aver trovato Lexa nella nostra cucina, ci aveva raccontato senza entrare nel dettaglio della sua piccola gita e del nostro trasferimento momentaneo nella grande mela…devo ancora trovare una scusa per farmi dare del tempo libero dal signor Holsen… e soprattutto non destare sospetti in Miller che dopo le mie patetiche scuse dell’ultimo periodo, ha iniziato ad osservarmi con molta più attenzione…tra un pensiero e l’altro ho già corso per una decina di km, decido di rientrare a casa per finire di preparare le ultime cose per il trasferimento… rallento svoltando l’ultimo angolo prima del portone dando un’occhiata a una notifica sul telefono, quando qualcosa mi afferra alla sprovvista tirandomi a terra…

“Ma che caz-“
“Shhhhhhtttt Blake non parlare…”
“Reyes che cavolo fai…aia… perché sei per terra dietro un muretto…”
“Mi sto nascondendo…stai giù…”

Sono sempre più irritata, mentre quell’idiota della mia amica, mi schiaccia la testa verso il basso per farmi abbassare ulteriormente…riesco a liberarmi e mi sporgo leggermente per capire finalmente da cosa si sta nascondendo…o meglio …da chi…

“Ooohhhh”
“Ora capisci?”

Capisco eccome… davanti al portone di casa noto due figure al quanto conosciute intente ad aspettare qualcuno… non riesco a trattenermi dalle risate…ma mi metto una mano davanti alla bocca per fare meno rumore possibile…

“Adesso sai perché probabilmente rimarrò qui tutto il giorno???”

Ci porgiamo leggermente da sopra il muretto per valutare meglio la situazione…

“Cosa stiamo guardando???”

Perdo un battito cardiaco dallo spavento, seguita da Raven che nel sobbalzare ha perso l’equilibrio sbattendo il sedere per terra, eravamo così concentrate che non ci siamo nemmeno accorte della presenza di Clarke, che nel frattempo si è accucciata al nostro fianco…

“Dio santo Griffin… ci vuoi far morire d’infarto??? Da dove diavolo arrivi...”

Ringhia Rave massaggiandosi le natiche…

“In realtà siete voi che siete rannicchiate in modo sospetto dietro un muro…”
“Raven si sta nascondendo da Alex e Anya… che in questo momento sono davanti a casa nostra…”
“Ooooohhh”

Clarke inizia a capire la situazione trattenendosi dal ridere a sua volta…mentre cerca un modo per uscire da questo pasticcio…

“Immagino che vuoi rimanere qui finché non se ne andranno!!!”
“Esattamente…”

Ci pensa ancora un po’…

“Ok…faremo così… io e O andiamo… Anya sarà sicuramente qui per te…mentre Alex è probabile cerchi anche noi… quando le diremo che farai tardi sicuramente se ne andrà…cosi sarai libera di uscire.”

Il ragionamento non fa una piega…e Rave sembra convincersene…
Esco dal quel nascondiglio di emergenza seguita da Clarke e ci avviciniamo alle ragazze che fortunatamente non si sono accorte di nulla, poiché troppo impegnate a scrutarsi l’una con l’altra… cerco di rimanere più seria possibile…

“Ehi ragazze… cosa ci fate qui?”

“Devo vedere Raven.”

Lo dicono all’unisono e nel giro di due secondi io e Clarke siamo in mezzo a fulmini e saette provenienti dagli sguardi di entrambe… questa volta è Clarke a parlare, dopo aver visto la mia titubanza nel non rischiare di dire la cosa sbagliata…

“Raven credo torni molto tardi … aveva da fare con…”
“Jasper e Monty… e ci ha avvisato poco fa che ne avrà per un bel po’.”

Sospiro dopo essere riuscita a finire la frase della mia amica chiaramente in difficoltà…

“Io la posso aspettare… ho ancora un bel po’ di tempo prima di andare al Lux.”
“Anche io…ho praticamente la giornata libera…”

Clarke ormai rassegnata apre il portone, seguita dalle due ragazze, mentre mi giro verso Raven cercando di discolparmi con tutti i movimenti di braccia che conosco…

“Posso offrirvi una birra…un succo…in caffè…”

Vada per il caffè e mi dileguo in cucina seguita da Clarke….

“Adesso cosa facciamo???? Capisco Alex…ma Anya che diavolo ci fa qui?”
“Chiedo a Lexa… magari è successo qualcosa…”

Clarke si allontana per chiamare mentre io carico la macchinetta nel caffè … il telefono mi vibra nella tasca…

  ore 18:00
- Dimmi che non si sono accomodate sul
divano e le stai preparando il caffè!”
-Reyes-

Ma come diavolo fa… sposto la tenda della cucina guardando fuori dalla finestra… e vedo la mia amica con la testa alta che allarga le braccia rassegnata… se non fosse che sono completamente in palla sul da farsi, rotolerei per terra dal ridere…

Ore 18:05
-Cosa dovrei fare??? Abbiamo detto che saresti tornata tardi ma nulla…
fai prima a salire e affrontarle…-

La vedo sbuffare e iniziare a camminare avanti indietro nervosamente…mentre Clarke torna in cucina…

“Lexa non sapeva neanche che fosse a Long Beach…le ho chiesto di far finta di niente… l’unica cosa che le è venuta in mente è che forse ha a che fare con il tirocinio di Raven.”

Scopriamolo… torniamo in soggiorno dove le ragazze sono ancora in silenzio sul divano…questa situazione è surreale e mi decido a capirne di più…

“Anya… come mai da queste parti?”
“Volevo parlare con Reyes e vedere se avete bisogno di una mano per il vostro trasferimento… magari potevo iniziare a far portare qualcosa con il Jet…”

Finalmente Alex rompe il silenzio in cui si è chiusa…

“Trasferimento? Di cosa diavolo sta parlando?”

Cerco di trovare qualcosa da dire ma Anya mi precede …

“Si… Ho proposto a Raven un tirocinio nella mia azienda… al quale ha accettato… e ho proposto anche a Clarke e Octavia di raggiungerla per altre opportunità…”
“E dove sarebbe questo tirocinio?”

L’orientale guarda prima me e poi Clarke… nessuna delle due riesce a dire una parola sapendo quello che potrebbe provocare…

“A New York” continua…

Alex abbassa la testa… è visibilmente delusa da quella notizia che nessuna delle tre ha avuto il coraggio di comunicarle… si alza serrando i pugni, prende le sue cose e esce dalla porta… Odio vedere una persona a cui tengo reagire cosi e decido di seguirla per le scale…mi blocco quando la vedo sbattersi contro Raven…

“Alex…”
“Fottiti Reyes…”
“Alex di prego… fammi spiegare…”

Niente…si strattona dalla presa della mia amica e se ne va… vedo Raven rattristarsi e fissare il pavimento…mi avvicino e le stringo un braccio intorno al collo scompigliandole i capelli con la mano…

“Avanti Reyes…lasciala sbollire… ora ti tocca il secondo round…”

La spingo su per le scale…mentre si trascina pesantemente…entriamo dalla porta e Anya ci osserva in modo interrogativo…

“Cosa diavolo vuoi Forest?”
“Essere d’aiuto, ma se questo è la reazione a una gentilezza…credo che me ne andrò…”

Si alza per raggiungere la porta mentre io e Clarke tiriamo un’occhiataccia alla nostra amica…capiamo che la situazione non è delle migliori…ma non è il modo di comportarsi… sospira alzando gli occhi al cielo…

“Anya aspetta… vuoi fermarti a cena? Cosi parliamo un po' tutte insieme…”

Accetta titubante… e decidiamo di ordinare la pizza…mi sposto nell’altra stanza per effettuare l’ordinazione, spero che le giornate d’ora in avanti non siano sempre cosi… c’è un’aria troppo tesa… e pensandoci, sono ancora alla ricerca di una scusa da rinfilare al signor Holsen e a Nathan… decido di chiamare l’unica persona che ultimamente riesce a darmi degli ottimi consigli… scorro la rubrica del telefono e clicco sul nome
-Lincoln-


CLARKE P.O.V

E’ il giorno della partenza… Bellamy è arrivato un paio di giorni fa per aiutarci con le ultime cose e ora stiamo caricando tutti i nostri bagagli sul Jet della Heda… è stata una settimana intensa per tutte… Octavia ha parlato con Miller… dicendogli che sarebbe stata via qualche mese con Bell, per un corso di addestramento dei marine, al quale possono partecipare anche i civili, avrebbe potuto migliorare le sue tecniche di combattimento e passare un po’ di tempo con il fratello, Nate e il signor Holsen hanno abboccato senza ulteriori domande… Rave è riuscita a chiarirsi con Alex, che più che mettere in dubbio la storia del tirocinio è titubante sul rapporto solo professionale tra Raven e Anya… e io… ho deciso di non chiudere il negozio, trovando in Devon un ottimo commesso… finalmente eccoci pronte per buttarci a capofitto in questa avventura…
Il viaggio passa del tutto tranquillo e spensierato… ho dormito quasi tutto il tempo… una volta atterrate ad aspettarci c’era una ragazza mora di nome Maya… Raven la presentata come la segretaria personale di Anya e dopo i convenevoli ci ha fatto salire in auto accompagnandoci a quello che sarebbe stato il nostro alloggio per i prossimi mesi…

“Porca Miseria…”

E’ l’unica cosa che riesco a dire dopo aver varcato la soglia… ci troviamo al centro di New York in un attico al decimo piano di un palazzo super moderno…

“Perché non ci avete trovato prima???”

Raven si lancia sul divano per testarne la comodità… mentre io e Octavia girovaghiamo stupite della grandezza di quell’appartamento… una stanza per uno…tre bagni e un open space nella zona comune… la maggior parte degli elettrodomestici è di ultima generazione…per non parlare del televisore 65 pollici appeso alla parete che attira subito l’attenzione di tutte… Maya e Bell ci guardano divertiti dalla porta di ingresso…

“Tutto questo è per noi???”

Cerco conferma ancora incerta… la ragazza annuisce divertita…

“La signorina Forest ha insistito per farvi avere il meglio… e per qualsiasi cosa necessitiate… potete chiedere tranquillamente a me… Ora vi lascio… vi ricordo che siete invitate a cena a casa Woods per le 20:30… manderò un’autista a prendervi.”

Così dicendo la ragazza esce dalla porta mentre Bellamy ci raggiunge in cucina…apro il frigo per vederne l’interno.

“Ragazze ci hanno fatto anche la spesa…”

Tiro fuori una bottiglia di prosecco con tutta l’intenzione di festeggiare quella meraviglia di casa…le ragazze ci raggiungono... Octavia si rivolge al fratello…

“Bell tu dove vivi?”
“Non molto distante da qui…ma il mio appartamento è molto più modesto… quasi quasi…”
“Scordatelo.”

Lo diciamo tutte e tre insieme scoppiando a ridere rumorosamente subito dopo… alzando i calici sopra le nostre teste per brindare…

“Cerchiamo di non farci ammazzare…”


Il citofono suona puntualissimo e stranamente siamo già tutte pronte…il fatto che sia una cena in casa ci ha fatto risparmiare tempo sulla preparazione adottando un look casual per la serata… Bellamy è andato a prepararsi a casa sua dicendoci che ci avrebbe raggiunto direttamente da Lexa…
L’autista ci invita gentilmente a salire in auto e subito dopo stiamo sfrecciando nel traffico di New York… ci inoltriamo nel quartiere di Brooklyn quasi arrivando al molo… io e le ragazze ci scambiamo sguardi preoccupanti mentre svoltiamo per dei vicoli isolati… inizio a innervosirmi quando finalmente vedo la macchina di Lexa parcheggiata davanti a quella che sembra una fabbrica… alzo il sopracciglio cercando di capire se siamo nel posto giusto… la macchina si ferma e l’autista comunica a qualcuno il nostro arrivo…

“Certo che con tutti i soldi che ha poteva anche prendersi una casa più in centro…”
“Rave!!!!”
Riprendo la mia amica che come al solito non perde l’occasione di dire la sua...ma non nego di aver avuto lo stesso pensiero… ad un tratto dalla porta dello stabile esce Lincoln… Io e Raven ci scambiamo un sorriso di intesa dopo aver notato gli occhi di O illuminarsi… con un sorriso smagliante che lo caratterizza, il ragazzo ci invita a seguirlo…rimaniamo ancora un po’ titubanti mentre percorriamo un piccolo corridoio interno… ad un tratto apre una porta scorrevole…  facendoci bloccare sulla porta guardandoci intorno. Nonostante dall’esterno non sembri un gran che, l’appartamento è splendido…un ampissimo Open Space a due livelli con innumerevoli vetrate…sicuramente un tempo doveva essere una fabbrica ma ora è sicuramente l’ invidia di ogni architetto della grande mela…l’arredo è moderno… le pareti quasi tutte in mattoni e un caminetto posizionato al centro che riscalda tutta la casa… la cucina è immensa… arredata in rosso e bianco con un enorme isola al centro , nel soggiorno il nero, il blu e il bianco fanno da padroni, due enormi divani in pelle e alcuni quadri di arte moderna, danno luminosità e colore alla stanza… la mia attenzione viene attirata da un pianoforte appoggiato alla parete… per poi tornare al resto della casa…

“Emh…ci siamo anche noi oltre ai mobili…”

Anya si avvicina per salutarci prendendo le due bottiglie di vino che abbiamo portato, dalle mani di Raven…

“Oh Forest… scusa non ti avevo proprio vista…”

Dice Rave prendendola in giro… Lincoln ci fa accomodare sul divano mentre ci serve da bere e subito si accorge del mio sguardo che continua a vagare per la casa…

“Lexa arriva subito…è andata al volo a farsi una doccia…ha cucinato per tutto il pomeriggio.”

Mi sorride… e arrossisco… pensavo di essere più discreta negli atteggiamenti…

“Beh se ha cucinato Lexa sarà tutto buonissimo, si sa che le donne si prendono per la go-“

Tiro una gomitata a Octavia che accusa il colpo con una smorfia di dolore…mentre Lincoln e Anya la guardano con un sopracciglio alzato… Neanche il tempo di farla replicare che qualcuno attira la nostra attenzione scendendo la scalinata in ferro…
Perché è sempre così fottutamente bella.

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