XXI

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Mi rassegno seguendo l’uomo dove poco prima ho visto sparire i miei amici, scendiamo una scalinata e entriamo in uno stanzino nei sotterranei…arrivando quaggiù non ho visto nulla di interessante… una volta dentro trovo Clarke e i ragazzi seduti su delle sedie con un paio di ragazzi della sicurezza a sorvegliarli, compreso Lincoln… l’omone mi afferra una spalla e mi fa sedere…

“Allora…cosa vi porta da queste parti…”
“I soldi?”
“Le ragazze?”

Diciamo io e Jasper uno dopo l’altro…mentre il tipo davanti a noi sfoggia un sorrisetto beffardo facendosi schioccare le dita delle mani…

“Vediamo da dove venire…”

Si fa consegnare i nostri documenti dal ragazzo vicino… fortunatamente Anya aveva provveduto a falsificarli prima della partenza.

“Di grazia…perché mi avete rinchiuso qui dentro con questi tizi?”

Dice con tono scocciato Clarke…provocando nell’uomo una rumorosa risata…

“Non ci prenda per stupidi signorina… sappiamo che siete arrivati tutti insieme… l’abbiamo visto dalle telecamere esterne… vi abbiamo osservato molto bene in queste ore… il conteggio delle carte non è ben visto qui dentro e dal momento che mi sembrate un branco di ragazzini prepotenti… sono quasi certo che lavorate per qualcuno…”

Dice con tono irritato, avvicinandosi a pochi centimetri dal viso di Clarke…penso a cosa fare per farlo allontanare da lei…quando Jasper mi precede…

“Ehi bestione… perché non te la prendi con qualcuno che può tenerti testa…”
“Tipo te?”

Si gira verso il mio amico con una risata che mette i brividi ed è l’ultima cosa che sento prima del rumore sordo che fa la sua mano sulla sua guancia…  la faccia di Jas viene proiettata dall’altra parte mentre un liquido rosso macchia il pavimento… quello stronzo gli ha rotto il labbro, ma Jasper torna a guardarlo con un sorrisetto che mette i brividi…

“E’ tutto quello che sai fare?”

Lincoln accenna un movimento ma nello stesso momento Clarke gli fa cenno con la testa di rimanere fermo…il sangue inizia a ribollirmi nelle vene… devo fare qualcosa per farli irritare… prima che lo faccia quell’idiota del mio amico… inizio a ridere attirando l’attenzione di tutti…

“Lavorano per me…Perché non ammettete che siete così idiota da farvi fregare da un branco di ragazzini che studiano ancora all’università e la facciamo finita? …tanto già non fate bella figura con le vostre facce…non credo che qualcuno si aspetti anche che spiccate di intelligenza!”

Monty mi guarda con occhi sgranati non capendo le mie intenzioni… che come pensavo, provocano una reazione in mr. muscolo…

“Portatela via…”

Clarke si alza di scatto mettendosi davanti, ma viene rispinta sulla sedia…mentre Linc trattiene Jasper e Monty… Mantengo un sorriso beffardo facendo l’occhiolino alla mia migliore amica…

“Ragazzi non fate nulla di stupido…ci vediamo dopo…”



CLARKE P.O.V.

“Fateci uscire da qui maledetti bastardi…”

Jasper si accanisce contro la porta, siamo chiusi qui dentro ormai da 1 ora… e nessuno si è ancora fatta vivo… continuo a camminare avanti e indietro nella stanza cercando di capire come farci uscire da lì… siamo preoccupati per Rave ma il fatto che Lexa non sia ancora intervenuta, ci fa credere che stia bene… d’altra parte come noi anche lei ha una microcamera nascosta nel vestito…

“Ragazzi Reyes sta bene… grazie a quell’incosciente abbiamo alcune immagini che potrebbero servirci…”

Finalmente sento la voce di O, per la prima volta da quando siamo rinchiusi qui dentro… non potevamo comunicare con loro, visto il sistema di sorveglianza audio e video all’interno della stanza… Ma ora quella notizia ci permette di rilassarci.
Passano altri 30 minuti circa e sentiamo la porta sbloccarsi, una guardia entra nella stanza…

“Per questa volta siete liberi di andare…ma non saremo così clementi se dovessimo ritrovarvi qui dentro…”

Ci fa cenno di seguirlo facendoci uscire da una porta sul retro, la richiude subito dopo averci lanciato le nostre cose… raccolgo subito il cappotto, fa un freddo cane… prima di sentire la voce di Lexa all’auricolare.

“Raven è con me… prendete un taxi e fatevi portare al Palace Hotel per depistarli in caso vi seguissero… vi aspetto nel retro.”

Seguiamo le istruzioni di Lexa… entriamo nell’hotel e senza farci notare ci dirigiamo subito nel retro dove ci aspetta il furgone. Entro velocemente dallo sportellone del retro…

“Raven…”
“Tranquilla…sta bene…è in albergo… devo dire che la tua amica è piuttosto coraggiosa.”
“è un’idiota…che si farà ammazzare prima o poi…”

Mi butto di peso sulla sedia…mentre Lexa avvia la comunicazione con Octavia…

“Ragazzi tutto bene?”
“Si tranquilla O… anche se Jasper sembra essersi fatto di botox…”

Scoppio a ridere mentre lui mi fulmina appoggiando un sacchetto di ghiaccio al labbro…
Una volta rientrati in albergo alla vista di Raven sobbalziamo… correndo subito verso di lei…

“Sono riusciti a farti diventare più brutta del solito…”
“E’ impossibile…anche in queste condizioni rimorchierei più di voi tre messi insieme.”

Le esamino la faccia… l’hanno pestata per benino… ha un occhio blu violaceo, lo zigomo sanguinante e un ematoma sulla mascella.

“Fa meno male di quello che sembra…”

Cerca di sdrammatizzare accennando un sorriso, che subito ritrae dal dolore…
Lexa si avvicina a me stringendomi la spalla…

“Ehi tutto bene?”
“Si, sono solo incazzata di non aver visto niente oltre alle quattro mura dove ci hanno rinchiuso…”
“Con il colpo di testa di Raven abbiamo visto un po’ di più…appena torniamo alla base daremo un’occhiata… Anya e Octavia ci stanno già lavorando… voi avete fatto tutto il possibile… e siete stati bravissimi…”

Mi bacia sulla testa e chiudo gli occhi abbandonandomi per qualche secondo a quel gesto… faccio un respiro profondo e vado dalla mia amica per medicarle le ferite… almeno con le poche cose che mi ha insegnato mia madre posso essere utile.
Poco più tardi riceviamo un messaggio da Bellamy nel quale ci scrive che si sarebbero trattenuti al casinò, avvisandoci che siamo stati classificati come un caso isolato mettendoci nella lista delle persone con divieto di accesso… decidiamo di riposare un po’ prima di riprendere il Jet.
Mi rigiro nel letto senza riuscire a chiudere occhio… mi sento sopraffatta da un senso di inutilità, ognuno ha dato il suo contributo stasera mentre io non sono riuscita neanche a individuare una misera cassaforte o porta blindata… senza neanche accorgermene mi ritrovo sulla porta della camera di Lexa… la osservo per qualche secondo dormire per poi decidere di infilarmi sotto le coperte dalla parte libera, dandole le spalle, la sento muoversi verso di me fino ad abbracciarmi, lasciandomi un bacio sulla testa, mi accarezza un braccio per un tempo indefinito senza dire una parola e la ringrazio per questo, fino a che non mi rilasso completamente al quel tocco e mi addormento.


OCTAVIA P.O.V.

Stiamo aspettando l’arrivo dei ragazzi…il Jet dovrebbe essere già atterrato…io e Anya stiamo sistemando le ultime immagini riprese da tutte le microcamere…cercando di capire se c’è qualcosa di utile… la porta dell’ascensore si apre e in modo istintivo corro verso le ragazze abbracciandole… mi soffermo ad osservare il viso di Rave con sguardo severo…

“Tranquilla O… non è nulla…”
“Era necessario?”
“Dovevo smuovere un po’ le acqua…poi anche Jasper si è preso un bel ceffone.”

Dice divertita indicando dietro di lei… Jasper accenna un sorriso che non le viene molto bene visto l’enorme gonfiore… Lincoln gli passa accanto dandole una pacca sulla spalla… dirigendosi verso Anya e Lexa… quando mi passa vicino mi sfiora la mano passando inosservato… sorrido arrossendo leggermente…

“Anya aspetto ancora il momento in cui mi darai ragione per l’aver deciso di coinvolgere le ragazze…”

Dice con un sorrisetto compiaciuto, sedendosi davanti al monitor dove poco prima stavamo esaminando i filmati…

“Allora c’è qualcosa di interessante?”
“Qualcosa c’è …è sempre di più di quello che abbiamo ottenuto noi negli ultimi mesi…”

Ci raduniamo tutti intorno al tavolo, Anya chiude il cellullare dopo una telefonata veloce…

“Raven… sta arrivando Maya per accompagnarti nei laboratori della Forest…ci sono delle attrezzature mediche… ti faranno delle lastre per essere certi che sia tutto a posto…”
“Non è necessario…”
“Non te lo stavo chiedendo…te lo stavo ordinando…”

Ringhia Anya fissandola con prepotenza, Rave la sfida per qualche secondo per poi sbuffare…

“Va bene…ma prima dovete vedere una cosa…”

La guardiamo in modo interrogativo mentre tira fuori dallo zaino un joypad dirigendosi al pc… apre il programma delle microcamere inserendo un codice di rilevamento… Anya si avvicina allo schermo seguita da tutti noi…

“Cosa diavolo è?”
“Quando Jasper ti ha chiesto Wanheda ha avuto un’idea geniale…questo è il risultato…”

Stiamo ancora cercando di capire mentre Rave continua a inserire codici nel pc ignorandoci… a quel punto Jasper si decide a spiegarci prendendo in mano il Joypad…

“Ho smontato il robot… Anya prima che ti incazzi fammi spiegare… ho usato alcuni pezzi per costruire un mini robot, al quale ho inserito una delle tue microcamere…e walà… siamo dentro i sotterranei del casinò…ho dovuto faticare un po’ per far si che il telecomando funzionasse anche da qui…ma a quanto pare… funziona!”
“Ed è il motivo per cui ti sei fatta prendere a pugni????”

Chiedo a Rave con tono rassegnato…

“E si, dovevo trovare un modo per posizionare Wanheda in un posto utile…e appena ne ho avuto l’occasione l’ho lanciato sotto uno scaffale…”

Ci congratuliamo tutti con Jasper e Raven mentre Anya si avvicina a Linc stringendole le spalla…

“A quanto pare avevi ragione…”

Raven viene accompagnato da Maya a fare dei controlli mentre noi decidiamo di rivedere tutto il materiale che siamo riusciti ad ottenere… Lexa e Anya hanno deciso di usare Wanheda nei momenti di chiusura dei casinò… per evitare che venga vista da qualcuno… consegnando il tutto ai tecnici e lasciando l’ordine di informarci per qualsiasi cosa ritenessero utile… finalmente ci rilassiamo un po’ sulla sedia, sono stati due giorni intensi e pieni di tensione… e la stanchezza inizia a sentirsi…
Lincoln si avvicina alla sorella parlandole all’orecchio… Lexa accenna un sorriso prima di avvicinarsi a me e Clarke…

“Direi che per ora può bastare… come promesso vi lasciamo libere per le feste natalizie… avete il Jet a vostra disposizione per tornare a casa…ma prima vorrei chiedervi se vi andrebbe di fare un’altra piccolissima missione con noi, è prevista per il 22, cioè domani… vi promettiamo che per il 23 sarete a Long Beach.”

Guardo la ragazza con diffidenza, nessuno ha mai parlato di altre missioni e il fatto che un attimo fa stessero confabulando non mi convince per niente…

“Di che missione si tratta?”
“E’ top secret…dovrete fidarvi di noi…”

Vedo Anya ridere dietro Lexa e la cosa non mi piace… mi avvicino alla bionda per parlarne…

“Che ne dici?”
“Visto che ci siamo...”

Dice Clarke continuando a guardare di traverso i tre davanti a noi…prima di rivolgersi a loro.

“Dobbiamo sentire anche Raven ma per noi va bene…”



RAVEN P.O.V

Maya mi ha appena accompagnato ai laboratori e sto aspettando il tecnico seduta sul tavolo delle lastre… la porta si apre facendo entrare una figura che riconosco subito aver visto sui giornali…

“Buongiorno signorina Reyes… sono Christopher”
“Il signor Forest…”

Dico ancora con gli occhi luccicanti…

“Vedo che ha sentito parlare di me…come io di lei…”
“Veramente?”

Mi sorride prendendo la lavagnetta delle lastre e avvicinandosi al lettino…

“Mia moglie mi ha detto che vi siete incontrare… quando mi ha rivelato che Anya aveva assunto una tirocinante… il mio interesse è aumentato, insieme al mio desiderio di conoscerla personalmente…”

Gli sorrido… pensando all’incontro con la signora Forest e di come prendeva in giro Anya per la medesima cosa…

“Beh a dire la verità… non sono qui proprio per fare del tirocinio…”

Aggiungo passandomi la mano sulla nuca…sperando di non star per rivelare qualcosa che non dovrei…l’uomo mi sorride con fare protettivo…

“Io e Emily siamo a conoscenza della vostra posizione alla Heda… Lexa tiene molto alla nostra opinione per quanto riguarda le decisioni che prendono lei e nostra figlia… e abbiamo ritenuto il vostro coinvolgimento…curioso… ed è il motivo per cui non ci siamo opporti… ora lascia che ti controlli queste ferite…”

Mi sdraio sul lettino mentre l’uomo si dirige dall’altra parte del vetro…

“Ora gira il viso verso sinistra… se posso permettermi signorina Reyes… è stato molto incosciente il gesto che ha fatto… anche se non potevo aspettarmi altro dalla figlia di Jacob e Cassandra…”

Spalanco gli occhi alzandomi di scatto, rischiando di sbattere contro il macchinario sopra la mia testa…

“Conosce i miei genitori????”

L’uomo mi sorride in modo dolce…avvia la stampa delle lastre e torna della stanza…

“Certo che conosco i tuoi genitori... eravamo compagni al college… insieme ai genitori di Lexa…”

Il mio stupore aumenta sempre di più…i miei non mi avevano mai rivelato nulla di tutto ciò…e neanche Anya… non faccio in tempo a esprimere le mie perplessità che il signor Forest mi precede…

“Se ti stai chiedendo se Anya è al corrente di questa informazione la risposta è no… dopo il college i tuoi genitori hanno scelto una vita più tranquilla rispetto alla nostra…e il fatto che si siano trasferiti a Newport Beach ci ha fatto un po’ allontanare…l’ultima volta che li ho visti è stato al funerale di Benjamin e Ella… e qualche anno dopo c’è stata comunicata la loro scomparsa… siamo venuti per la funzione…”

“Io non ero presente al funerale…”

Dico abbassando lo sguardo… un ricordo mi attraversa la mente facendomi stringere i pugni… ricordo quel giorno come se fosse ieri… ero arrabbiata con loro… per avermi lasciata sola e mi sono comportata come una stupida quindicenne incazzata con il mondo.
I miei pensieri vengono assestati da una mano sulla spalla…costringendomi a rialzare lo sguardo…

“I tuoi genitori erano persone stupende… e sarebbero orgogliosi di te… a prescindere dalle scelte che hai fatto…”

Gli sorrido… prendendo tutto il coraggio possibile per un’ultima domanda…

“Lei sa come sono morti? Intendo…la verità…”

Sospira, sedendosi sulla sedia davanti a me…

“So dell’accordo che hai con Anya… della promessa di farti avere i file in nostro possesso, in cambio della tua collaborazione nella Heda… mia figlia è convinta che si dà per ricevere...ma sono sicuro che se ora ti dicessi la verità, farai comunque la scelta giusta…”

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