Cap. 7

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LEXA P.O.V

E' quasi mezz'ora che guardo l'armadio indecisa su cosa mettere, solitamente non sono così nervosa per un appuntamento, cosa mi sta succedendo??? Decido per un paio di pantaloni neri stretti, una camicia bianca e una giacchina elegante, l'unico indizio che ho dato a Clarke e che saremo andate in un ristorante raffinato perché voleva sapere come vestirsi.

Decido di legare i capelli metà in una treccia e metà sciolti e mi invento una delle mie solite acconciature che non si capisce bene da dove iniziano. Sono quasi le 20:00 tra mezz'ora devo andare a prenderla, ho ancora tempo, mi trucco leggermente e do un'ultima occhiata al tutto, ok posso andare.

Arrivo sotto casa sua, volevo passare a prenderle dei fiori ma non mi sembra il tipo... per non sbagliare ho preso un giglio dal cortile vicino al mio albergo... era bellissimo in mezzo agli altri, più che altro spero non mi abbia visto nessuno.

Esci dal portone... Hai un vestito bianco che ti copre una spalla mentre cada nell'altra, ti rimane morbido addosso, ma dà comunque giustizia a tutte le tue forme... uno stivaletto con il tacco nero e i capelli mossi che ti cadono sulle spalle. Sei ancora davanti alla porta e il tuo sguardo è interrogativo, sicuramente stai cercando di capire perché ti sto guardando come un bambino guarda i regali di natale.

......

......

"Sei bellissima"

CLARKE P.O.V.

Sussurri quelle parole, come un soffio di vento verso di me... e le sento. Una vampata di calore mi colora le guance, sorrido un po' imbarazzata.

Sei in piedi davanti alla sua Mustang Shelby GT500 del '67, che attira il mio sguardo per 5 secondi, ma poi lo riporto su di te...te ne accorgi, ma sorridi divertita...conosci il mio debole per le auto d'epoca e mi perdonerai questa distrazione, anche perché adesso non ti stacco realmente gli occhi di dosso mentre scendo le scale.

Mi avvicino mentre mi omaggi con uno dei tuoi sorrisi migliori, so che è il migliore, perché è quello che fino ad ora hai rivolto solo a me, mi fermo a mezzo metro da te.

"Anche tu stai molto bene..."

Mi porgi un giglio, è di un colore molto bello che difficilmente trovi in giro, profuma troppo per provenire da un fiorista. Ti guardo con un sopracciglio alzato...

"Signorina Lexa non è che l'ha rubato da qualche parte?"

"Mmm... forse... "

"E' un reato in California strappare fiori dai giardini, soprattutto se privati."

C'è un unico posto dove si piò trovare questa colorazione di giglio a Long Beach ed è circondato da un alto cancello...il mio tono diventa ancora più divertito, cercando di capire come ha fatto ad entrarci, ad un tratto le sue mani si posano sulle mie che ancora impugnano il fiore.

"Mi spiace signorina Griffin, se vuole lo riporto dove l'ho preso."

"No!!! Non si possono richiedere in dietro i doni, è maleducazione."

LEXA P.O.V.

Mi stringi la mano e le sposti dalle tue fingendo un'espressione ovvia, un brivido mi percorre la schiena a quel tocco, le mie guance si colorano ma spero che non te ne accorgi, mi giro da un lato e ti faccio cenno verso la macchina.

"Dopo di lei..."

"Che galanteria e che bella macchina Miss..."

"Non far finta di non averla guardata prima di me, Clarke!"

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