[ u n o ]

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1.

Il sole illumina le mie palpebre chiuse, ormai da ore. Le apro e sbadiglio.
Mi alzo dal letto e vado in cucina per bere un sorso di acqua. Qualcosa di peloso e morbido mi tocca dolcemente la gamba, abbasso lo sguardo e noto che il mio gatto Dodo cerca attenzione da me: mi abbasso e lo accarezzo dolcemente. Al mio tocco inizia a fare le fusa e appare un sorriso sul mio viso. Mi alzo e prendo la ciotola per versare il cibo dei gatti.

«Uriel!» urlo

Due occhi, dal colore diverso, appaiono in cucina e un miagolio accompagna il silenzio della stanza. Mi abbasso e accarezzo la gattina grigia per poi lasciarla mangiare insieme a Dodo. Sono gli unici che mi fanno compagnia.
Ho lasciato la mia famiglia in Giappone per venire a lavorare qui a Seoul. Appena arrivata cercai subito una casa, ma aspettai una settimana. Dovetti alloggiare in un motel.
Appena trovai casa notai che non ero sola, ma questi gattini camminavano spesso nel giardino e decisi di prendermene cura. Avuta la casa cercai un lavoro; mi fiondai in tutti i bar o pali della città se avessero lasciato un volantino con un numero, ma niente. Finalmente trovai quello che cercavo; non era un granché, ma mi avrebbe mantenuto abbastanza.
Non esitai a chiamare il numero e una voce femminile mi rispose, ci organizziamo per il primo incontro e puff... Dovrò fare la babysitter ad una bambina.
Scuoto la testa dai miei pensieri e iniziai a sistemarmi.
Oggi sarà il mio primo giorno di lavoro e sono in ansia. Ho paura di sbagliare qualcosa...
Appena pronta, mi guardo allo specchio e sospiro portando, per l'ennesima volta, il ciuffo ribelle dietro l'orecchio. Prendo le chiavi dal tavolo e la sciarpa dal divano; esco da casa chiudendo la porta e guardo, con attenzione, ciò che accade davanti ai miei occhi.

Nonostante sia inverno c'è una bella giornata.

Sospiro, vado verso la macchina e accendo il motore. Come previsto il traffico si inizia a creare e cerco di sbrigarmi: oggi non esiste il ritardo.
Arrivo a casa della bambina e non esito a suonare il campanello. La porta si apre lentamente e una testolina fuoriesce da essa:

«Tu devi essere la mia babysitter...» dice quasi triste.

«Si piccolina. Tu sei Sooyun?» chiedo abbassandomi alla sua altezza.
Sooyun corre via lasciando la porta aperta; entro dentro la casa e una ragazza, sulla ventina, si para davanti a me: abbasso lo sguardo e Sooyun è dietro di lei, stringendo la gonna.

«Tu sei Hyane, giusto?»

«Si.» affermo

«Io sono Lisa.» mi porge la mano «Avrai già conosciuto mia figlia Sooyun.» mi sorride.
Figlia? L'avevo scambiata per sorella maggiore...
Accarezza la nuca della bimba.

«Allora, io dovrei andare. Ti spiego in breve il tutto: per il pagamento sarà dato alla fine della serata e per i bisogni della mia piccola, c'è tutto scritto in cucina.»

Annuisco.

«M-mamma...» afferma

«Dimmi piccolina.» si abbassa ad abbracciarla

«Non voglio questa ragazza... Voglio stare con te.» ha le lacrime agli occhi e faccio un sorrisino. Lisa si alza e lascia un bacio sulla fronte a Sooyun.
Quando la porta di casa si chiude, la bambina inizia a piangere e corre verso la sua cameretta.

Sarà una lunga giornata.

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Salve lettori, questo è il primo capitolo della mia storia. Spero vi piaccia.

DANGER  ☾Min Yoongi [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora