This Kiss

The Lady Doth Protest

Camila Cabello aveva cominciato il suo lunedì sentendosi stranamente ottimista nonostante il weekend fosse stato problematico. Si era svegliata come al solito alle cinque e mezza in punto, al suono della melodia galvanizzante di Breakaway cantata da Kelly Clarkson che veniva dal suo iPod, sentendosi perfettamente riposata—forse per la prima volta da venerdì—era scivolata fuori da sotto le coperte, aveva rassettato le sue lenzuola di flanella rosa (Lima, in Ohio, a metà inverno poteva diventare molto, molto, fredda), si era messa gli abiti che usava per fare attività fisica e aveva passato trenta rinvigorenti minuti sulla sua macchina cardiaca. Dopo una bella doccia calda, aveva completato la sua routine mattutina di bellezza ed era scesa in cucina per godersi una salutare colazione (vegana).

Austin aveva parcheggiato la macchina nel vialetto di casa sua alle sette precise, incredibilmente puntuale tanto per cambiare, e anche se il fatto che suonasse con insistenza il clacson (invece di presentarsi alla porta come un vero gentiluomo) continuasse ad irritarla a non finire, aveva comunque salutato il ragazzo con un bacio. Durante il viaggio di dieci minuti verso la scuola erano stati impegnati in una piacevole conversazione—bè, lei aveva conversato piacevolmente e Austin aveva occasionalmente grugnito i necessari suoni di approvazione—ma era un bel miglioramento rispetto a molte altre delle loro passate, insoddisfacenti interazioni. Arrivati a scuola, Austin l'aveva tenuta per mano mentre l'accompagnava al suo armadietto poi l'aveva baciata per salutarla, prima di allontanarsi per cominciare la sua giornata—non avrebbe dovuto essere sorprendente il fatto che il suo ragazzo non seguisse nessuna delle lezioni avanzate che frequentava lei. Camila si era recata nella classe di chimica con il sorriso sulle labbra e il suo buonumore era durato per tutta la prima ora.

La seconda ora era stata un po' meno piacevole a causa della presenza di Ally alla sua lezione di psicologia—non che Ally fosse sgradevole in quel periodo. L'esitante amicizia che avevano instaurato di recente era molto importante per Camila e, grazie al cielo, sembrava aver smussato un po' la loro rivalità nel glee. A dire il vero era felice che lei fosse tornata al McKinley, adducendo come motivazione il suo bisogno di individualità e il timore di essere assorbita nella mentalità dell'alveare—qualsiasi cosa questo significasse. Supponeva che nella sua decisione avesse avuto il suo peso anche il fatto che Karofsky era stato espulso dopo le vacanze di Natale per aver picchiato Jacob Ben Israel, nel tentativo di fermare una storia potenzialmente esplosiva che quel piccolo pettegolo aveva avuto intenzione di pubblicare sul suo blog.

In ogni caso, impegnarsi in un'amichevole discussione con Ally era diventato uno dei momenti migliori della sua giornata.

Sfortunatamente, fin da venerdì sera Camila stava scoprendo parecchie cose fastidiosamente fuori dall'ordinario, e Ally non faceva eccezione. Nel momento in cui Camila fece il suo ingresso in classe, l'espressione della ragazza diventò maliziosa in modo allarmante, e lei le fece cenno di sedersi nel banco vuoto che stava alle sue spalle. Lei gli rivolse un sorriso sincero mentre dentro si sé si godeva la calda, scintillante sensazione di felicità sbocciata perché un' amica le aveva tenuto il posto. La sua bolla però scoppiò molto presto quando lei si voltò con un sorriso astuto.

"Allora, Miss Cabello, che cosa ha fatto di bello questo weekend?"

Camila gli rivolse un'occhiata strana.

"Che vuoi dire?"

"Oh, ti prego tesoro. Devo vivere con Austin. Per quanto non voglia sapere nulla delle sue," e qui, Ally tacque per un attimo e rabbrividì leggermente, "conquiste, non mi è sfuggito il suo sorriso rimbecillito e sbavante quando finalmente è tornato a casa nelle prime ore del mattino dopo la festa di Brad."

Ally tese una mano e afferrò quella di Camila.

"Ti prego, dimmi solo che non dovremo sopportare un altro babygate."