Dancing

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Lauren era raggomitolata contro il fianco di Camila, le sue lacrime avevano smesso di scendere, ma di tanto in tanto un triste, lieve singhiozzo le scuoteva le spalle e la costringeva a tirare su col naso e a strofinarsi gli occhi. Camila desiderò di poter fare qualcosa di più per lei. Ma sapeva che non c'erano parole che potessero alleviare il dolore di Lauren. Il rifiuto di Camila da parte di Sinu era stato il soggetto di numerose sessioni di terapia, e anche se parlarne (lamentarsene) l'aveva aiutata a sfogare un po' della sua rabbia, nulla che il suo psicologo le avesse detto era stato utile per affrontare il dolore rimasto e la depressione. Sarebbe sempre stato una parte di lei, proprio come Lauren avrebbe portato con sé il dolore per aver dato in adozione la sua bambina. Camila sospettava che il crollo della ragazza fosse in attesa di verificarsi da lungo tempo, perché a quanto pareva non aveva mai parlato con nessuno di Beth. Gliel'aveva detto Brad la settimana precedente quando aveva finalmente deciso di discutere dell'adozione.

Le dita di Camila stavano giocando con i capelli biondi di Lauren, i quali ormai erano quasi completamente sfuggiti dagli stretti confini della coda di cavallo, e il suo lato destro stava andando a fuoco nei punti in cui il corpo di Lauren la stava toccando. Chiuse gli occhi, costringendo il proprio cuore a smettere di battere all'impazzata e i suoi ormoni a piantarla di reagire. I sentimenti inappropriati erano inappropriati. Lauren aveva bisogno di un'amica adesso, non...di qualsiasi cosa Camila stesse fantasticando. Aveva rotto con il proprio ragazzo appena tre giorni prima, e la ragazza che stava tenendo tra le braccia era impegnata. Anche se Luis non fosse stato un vero ostacolo, non era certo il momento di pensare a quanto fosse bella Lauren Jauregui nonostante avesse passato venti minuti a piangere.

"Vorrei aver portato la mia borsa. Ho dei fazzolettini che avrei potuto offrirti," disse Camila.

"Oh, aspetta, che stupida," mormorò tentando di sciogliersi con gentilezza dall'abbraccio di Lauren. La ragazza all'inizio protestò, aggrappandosi più stretta a lei, poi la lasciò andare bruscamente, appoggiandosi di nuovo al muro con aria infelice. Camila si alzò dal duro pavimento, con le gambe che protestavano. Raggiunse il lavello per prendere un rotolo di asciugamani di carta, tenendolo in mano vittoriosamente mentre ritornava da Lauren che alzò lo sguardo con un debole, triste sorriso, prima di strofinarsi di nuovo gli occhi arrossati.

"Devo avere un aspetto orribile," borbottò, tendendo una mano per prendere il rotolo, strapparne via un pezzo e usarlo per tamponarsi gli occhi e il naso.

Camila sedette di nuovo accanto a lei, regalandole un sorriso sincero.

"Non credo sia possibile per te essere esteticamente spiacevole, Lauren. Riesci perfino a piangere con grazia."

"Sei una tale bugiarda," sussurrò Lauren, perdendo la battaglia con il lieve sorriso che le incurvava l'angolo della bocca.

"Io preferisco economica con la verità," precisò Camila.

Lauren rise a bassa voce, i suoi occhi umidi si posarono su Camila. Poi il suo sorriso diventò lentamente una smorfia pensosa.

"Perché sei così gentile con me?" chiese. "Per anni non sono stata altro che orribile con te."

"Tutti meritano una seconda possibilità," le ricordò Camila con dolcezza. Lo credeva davvero.

Forse qualcuno pensava che lei fosse terribilmente ingenua, ma in realtà lei capiva che le persone raramente mostravano il loro vero io al mondo. Tutti recitavano. Fingevano di essere migliori, o più fichi, o più ricchi, o più intelligenti di quello che in realtà erano, e a volte si perdevano nella parte che stavano recitando e facevano cose di cui più tardi si sarebbero pentiti. Camila voleva conoscere la vera Lauren Jauregui—la ragazza dolce e vulnerabile che di tanto in tanto era visibile dietro la facciata della capo stronza carica.

This KissDove le storie prendono vita. Scoprilo ora