«Cazzo James, ci raggiungono»
«Non ci fermerà nessuno!» affermò ingranando la marcia.
«Ti dico che ci stanno alle calcagna, accelera, ACCELERA!»James obbedì al comando, e spinse a fondo il pedale, producendo un rumore strindulo con le gomme.
Ormai avevamo raggiunto il centro abitato, e non era un fatto positivo, tanto più che in una zona della strada, notai alzarsi una barriera.«Cristo!» esclamò stringendo con forza il volante, tanto da fargli intravedere il bianco delle ossa dalle nocche.
Tuttavia non frenò, ma ingranò la marcia e accelerò ancora di più. Aveva intenzione di scavalcare la barriera.Ed essa si sollevava, sempre di più, mentre io strizzavo gli occhi e stringevo forte il sedile, mentre le nocche della mano destra bruciavano da morire per via dei colpi dati a Logan. Ma quello, era l'ultimo dei miei pensieri.
Sentii un balzo, e subito dopo un rumore, un tonfo.
Aprii gli occhi, e mi voltai. Vidi le volanti dietro di noi, ferme davanti la barriera ormai sollevatasi interamente, con il cofano piegato. Si erano gettati la zappa sui piedi. Vidi che uomini in divisa uscivano dalle auto, tre, quattro, sei poliziotti sfilavano le loro armi, ma era troppo tardi. Ormai eravamo già fuggiti lontano, e, proporzionalmente ai secondi che passavano, i poliziotti si rimpicciolivano sempre di più alla nostra vista.Dopo qualche minuto eravamo già fuori dal centro urbano, e avevamo raggiunto un'autostrada, stranamente neanche molto trafficata.
Il bruciore fastidioso e attanagliante di poco prima, stava tornando a tormentarmi sempre più intensamente. Alzai la mano, e mi accorsi di minuscoli fiumicini di sangue che grondavano dalle nocche.
Un attimo dopo, James batté un pugno sullo sterzo, seguito da un'imprecazione.
«Cazzo. Figlio di puttana» per poi espirare rumorosamente.
Mi voltai lentamente ad osservarlo, e quello che vidi non era James, ma un'espressione estremamente cupa, pronta a scoppiare in qualsiasi momento. Per un momento ebbi quasi paura di averlo accanto.
Era molto arrabbiato, era evidente, così arrabbiato che ero addirittura in soggezione di fronte alla sua robusta figura, che in quel momento incuteva timore.Allungò un braccio davanti a me, per tentare di aprire lo sportellino sul cruscotto. Non riuscendo nel suo intento, dopo vari tentativi inutili, diede un sonoro pugno, carico di rabbia e di forza, che mi fece sobbalzare sul posto dallo spavento. Per fortuna lo sportello si aprì, e ne tirò fuori un pacchetto di Malboro.
Accostò l'auto, per afferrare una sigaretta, portarla alle labbra e accenderla.
Dopo aver tirato un paio di volte, ricominciammo a muoverci, mentre soffrivo in silenzio il dolore delle nocche spaccate, ora più forte. Feci una smorfia di dolore, sperando di non essere vista.«Cos'hai?»
Sgranai le palpebre, il respiro si velocizzò, ma cercai di rimanere impassibile.
«Niente»
«Fammi vedere la mano» ordinò duro.
Cercai di nasconderla, mentre gli ripetevo che non avevo niente.Mi spaventai seriamente quando sentii una brusca frenata, così brusca che quasi non battei la testa sul cruscotto.
«Jodie, non mi piace ripetere le cose. Fammi vedere questa cazzo di mano.»
Il suo tono era grave, rauco, cupo.
Obbedii.
Gli mostrai la mano, e solo allora mi accorsi che era piena di sangue viscido e rosso.
Lui la prese tra le sue enormi, e curvò le sopracciglia in un'espressione preoccupata.
«Cazzo Jodie» disse prima di sospirare, e di aprire lo sportellino per tirarne fuori un pacco di fazzoletti fra le cianfrusaglie varie.
Ne estrasse uno, me lo poggiò delicatamente sulle ferite, mentre osservavo quel sottile strato di carta intingersi di un rosso scuro. Ormai impregnato e saturo di sangue, quel fazzoletto venne gettato dal finestrino, seguito da un altro paio che avevano svolto lo stesso compito. Quando il flusso di sangue sembrò arrestarsi, James avvolse l'ennesimo fazzoletto attorno alla mano, e lo premette per qualche secondo.
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You're not Alone • James Maslow
Fanfiction•Ispirato a 48 hours to live• Una giovane solitaria, rimasta orfana all'età di diciassette anni, di conseguenza sviluppa un carattere freddo, privo di emozioni, che la porterà ben presto a commettere un passo falso, motivo per cui finirá in prigione...