È strano come le cose possano variare radicalmente da un momento all'altro.
La sera prima aspettavo con ansia il suo ritorno, per poi sentire il mio cuore compiere una capriola non appena si sdraiò accanto a me e mi circondò con le sue braccia, facendomi sentire protetta e al sicuro, e con la consapevolezza che nulla di male avrebbe mai potuto soltanto sfiorarmi perché a proteggermi dalle malvagità c'era lui.
Invece, adesso, la situazione era nettamente capovolta.
Giacere su uno stesso letto insieme a lui mi incuteva un senso di disagio e di profonda angoscia. Forse la verità, la dura verità, era che l'evento accaduto qualche ora prima aveva diminuito di un numero considerevole di tacche la fiducia, fino a qualche tempo prima illimitata, che provavo nei confronti di James.
Fu anche per questo che non chiusi occhio quella notte, ma trascorsi quelle interminabili ore notturne ascoltando ogni suo singolo respiro, e sussultando ad ogni suo minimo accenno di agitazione che accadeva, di tanto in tanto, nel sonno.
Mi sforzavo in tutti i modi perfino di mantenere la stessa posizione il più a lungo possibile, così da non dovermi muovere, per timore di svegliarlo e ricevere un rimprovero da parte sua.Questa era proprio l'ultima cosa che volevo.
Cosa mi stava succedendo? Perché tutto ad un tratto mi sentivo quasi in soggezione? Perché non mi fidavo più di James? Perché avevo paura?
Perché sí, la mia era paura.Un sacco di volte lo avevo guardato negli occhi iniettati di sangue, un sacco di volte lo avevo visto arrabbiato, ma mai aveva osato soltanto sfiorarmi con un dito. Mai.
Era da quando era iniziata la vicenda del Club M che tutto era incominciato ad andare a rotoli, che lui era andato via via incupendosi.Ed ora, ecco che di conseguenza mi posi quella che credo sia la più universale delle domande: perché?
Cosa c'entrava il Club M? Cos'era successo?
Dovevo andare a fondo in questa storia, dovevo in qualche modo saperne qualcosa in più. Non potevo assolutamente permettere che il muro che faticosamente ero riuscita ad abbattere riaffiorasse di nuovo, rendendo tutti i miei sforzi vani ed inutili. Questo non poteva assolutamente accadere, avevo faticato troppo.Ecco perché non dormii quella notte, perché la mia mente non me lo permise.
Quando i primi raggi di sole filtrarono dai piccoli fori della tapparella abbassata, lentamente mi posizionai sull'altro fianco, di fronte a James.
Era talmente bello mentre dormiva, sembrava quasi un angelo. Sembrava il mio James, quello che mi aveva tirato fuori dal carcere, quello che si era preso cura di me trattandomi come una bambola di porcellana.
Fissai il suo viso per qualche secondo, mentre la mia mente veniva invasa da mille pensieri, e dopo di che inoltrai lo sguardo che andò a posarsi sull'orologio che segnava le sei del mattino.Ormai era inutile tentare di dormire, perciò, attenta a non svegliarlo, lentamente scostai le coperte e mi alzai dal letto, per poi dirigermi a passi silenziosi in cucina.
Non mi preoccupai neanche di vestirmi, dato che indossavo soltanto biancheria intima. Volevo solo uscire da quella stanza, volevo solo uscire dal quel letto che tante volte ci aveva accolti abbracciati e uniti.
Feci colazione quasi a stento, in quanto non sentivo una particolare fame a contorcermi lo stomaco.
Poi, quasi meccanicamente, andai a stendermi sul divano in compagnia della televisione, e, pian piano, gli effetti di una notte insonne si manifestarono tutti insieme, portando il mio corpo e la mia mente stanchi ad addormentarsi profondamente.
~ ~ ~ ~
Se tempo prima era stata Jodie, appena fu sveglia, a tastare il posto accanto a lei trovandolo poi vuoto, quella mattina successe il contrario.
Appena James fu sveglio, quasi d'istinto e senza aprire gli occhi, egli portò una mano sul luogo su cui avrebbe dovuto giacere Jodie.
Tastò una, due, tre volte e alla fine aprì gli occhi di scatto, domandandosi perché la ragazza non fosse sul letto a dormire, in quanto l'orologio alle sue spalle segnava a malapena le sette e un quarto.
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You're not Alone • James Maslow
Fanfic•Ispirato a 48 hours to live• Una giovane solitaria, rimasta orfana all'età di diciassette anni, di conseguenza sviluppa un carattere freddo, privo di emozioni, che la porterà ben presto a commettere un passo falso, motivo per cui finirá in prigione...