obbedisci

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Apro lo sportello e scendo dall'autovettura,
fa molto freddo e il vento tira forte,
il cielo è buio ma si illumina ad ogni lampo,
c'è una certa foschia che rende il tutto più
tetro...
resto fermo a sguardo fisso perso nel vuoto,
non ho parole,ma questo non dura molto,anzi,
dopo nemmeno trenta secondi i due agenti
mi puntano dietro la schiena col taser
istigandomi a camminare,
non voglio rimanere paralizzato agonizzante
per terra,quindi obbedisco all'ordine impartitomi 
e comincio a camminare seguito dai due
in direzione di una imbarcazione a mio avviso
non molto sicura,anzi,piuttosto malconcia,
arrivati davanti a questa l'agente(Mike)
mi fa cenno di saltare su di essa perché non 
vi è una passerella per salirvici,
sono molto titubante,non so se riesco...
mi giro verso gli agenti,
*salta!*
no...non ci riesco...
o salti,o finisci all'altro mondo Marshall!

gli agenti si avviano in corsa verso di me
mi spingono con forza...
attraverso in"volo"il tratto terra-barca,
vado a sbattere brutalmente con la schiena
contro l'albero di maestra dell'imbarcazione...
un dolore atroce mi pervade,
adesso giaccio sul pavimento legnoso,
sputo sangue a non finire,
gli agenti s'imbarcano e ridono,
Mike va al timone,mentre Henry è con me
nella poppa,si avviano i motori...
arrivo manicomio
*rido*



Jack Mate_La vita non è un giocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora