In ospedale

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Mi sveglio si soprassalto,era tutto un sogno,però sono veramente in ospedale,sempre se questa è veramente la realtà e non è un'altro sogno,mi do un pizzicotto sul braccio,verifico che sono sveglio,eppure sebbene quello di prima era un sogno il segno sul braccio esiste veramente,è realmente sul mio braccio,vado subito a chiedere spiegazioni riguardo al segno sul braccio e tutte le figure viste...
Andai da mio padre,e mi spiegò che il segno sul braccio è stato soltanto un prelievo di sangue,nient'altro che un semplice prelievo di routine,le figure che vidi erano semplici dottori e la donna era un'infermiera di turno,poi chiesi spiegazioni riguardo all'aggressione subita da mio padre che negò tutta la vicenda avendone pure le prove,infatti nella mano non si vide nessun segno di ferite,il sangue nel letto in cui ero disteso è uscito a causa dei miei movimenti involontari dell'allucinazione che resero difficile il prelievo e quindi si sparse molto sangue per colpa mia...
Mentre pensavo questa frase una voce riecheggiò nella mia testa,essa mi diceva che non era la prima volta che uno spargimento di sangue avveniva per colpa mia...
cosa mi sta sussurrando?
cosa vorrà da me?
Sarà frutto della mia immaginazione....
Il giorno dopo mio nonno venne a trovarmi in ospedale,e mi portò il diario e la scacchiera,si vide che passò gli ultimi giorni ad allenarsi per potermi battere,ma così non fu,giocammo svariate ore,iniziai nella mia mente a pensare tutti i movimenti possibili da contrapporre a quelli dell'avversario così da poter trionfare ad ogni partita




A fine orario di visita mio nonno mi salutò,e con la tipica lentezza di un'anziano,strisciando le scarpe sul pavimento rumorosamente adagiò la porta,scese le scale,accese la macchina e andò a casa dalla nonna che stava molto male,chiusi gli occhi,...

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A fine orario di visita mio nonno mi salutò,e con la tipica lentezza di un'anziano,strisciando le scarpe sul pavimento rumorosamente adagiò la porta,scese le scale,accese la macchina e andò a casa dalla nonna che stava molto male,chiusi gli occhi,risposi ai messaggi dei miei compagni sulle chat e mi misi a dormire presto perché domani mi avrebbero rilasciato e sarei potuto finalmente tornare a scuola a riabbracciare i miei compagni.

Jack Mate_La vita non è un giocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora