Capitolo 67

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Eravamo a Londra da più di 4 ore.

Sono le 3 di notte e io ed Harry siamo in ospedale.

Io avevo la testa poggiata sulla sua spalla.

Da quando siamo arrivati, non faccio altro che piangere.

H:Shh, piccola, non piangere.

Mi consolava Harry accarezzandomi i capelli.

Io:C-Come faccio a non piangere?! singhiozzai.

H:Hai ragione piccola, ma adesso calmati.

Disse Harry guardandomi negli occhi colmi ormai di lacrime.

"ci sono io con te, amore. Qualunque cosa accada."

Appoggiò la testa sulla mia.

"scusa se ti rovino ogni cosa" pensai io.

"tu non rovini nulla. Non è stata mica colpa tua se tua madre e tuo fratello hanno fatto un incidente." si girò verso di me guardandomi.

"io non mi riferisco a questo. Sono io la causa di tutto." abbassai lo sguardo.

H: smettila!

Ringhiò Harry.

H: Smettila di darti la colpa su tutto! Non è vero, cazzo!

Gli occhi di Harry diventarono rossi.

Io: Ha-Harry...

H: che cazzo c'è adesso?!

Urlò alzandosi in piedi.

Io: mi st-stai spaventando.

Lui non parlò, ma uscì fuori dall'ospedale lasciandomi sola in quella sala d'attesa.

Lo seguii correndo.

Appena uscii lo vidi appoggiato a un albero con il capo basso, mentre sferrava pugni al muretto di fronte a lui.

Mi avvicinai di più , così lui si fermò e alzò il capo.

Ci guardammo per un paio di minuti.

Poi mi sedetti a terra lasciando la schiena scivolare lungo il tronco di quell'albero.

H: non volevo farti spaventare.

Disse prendendomi la mano.

Io:lo so che non lo volevi. Harry, siamo tutti e due stanchi.

H: si, hai ragione.

Mi avvicinai di più a lui e poggiai nuovamente la testa sulla sua spalla.

Lui,invece, mise il suo braccio dietro la mia schiena, cingendomi la vita.

Poi alzai lo sguardo e lo baciai di punto in bianco facendolo rimanere sorpreso all'inizio, poi però ricambiò il bacio.

In quel momento avevo bisogno di lui più di ogni altra cosa.

Io:Ti amo, Harry.

H: Ti amo anch'io.

Ripresi a baciarlo facendogli poggiare la schiena sull'erba fredda sottostante.

Lui spostò alcuni capelli dal mio viso, mentre io affondai le mani nei suoi capelli tirandoli leggermente.

Io: adesso andiamo dentro, perché ho un pò di freddo.

H: certo piccola.

Ci alzammo e , mano nella mano, ci incamminammo verso l'entrata di quell'edificio dove all'interno erano morte centinaia di migliaia di persone distruggendo, così, la speranza di tutti.

CONTINUAAAA

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